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Furono tra le prime civiltà ad aver studiato le costellazioni, osservando la volta celeste
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I Babilonesi avevano un gruppo di costellazioni che copriva la parte del cielo attraversata dalla Luna, dal Sole e da alcuni pianeti.
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I Greci, non hanno scoperto molto circa le costellazioni, ma il loro lavoro è stato prezioso perchè raccolsero e verificarono delle fonti dei popoli antichi. Omero, eseguì in alcune delle sue opere, delle descrizioni dettagliate di alcune costellazioni
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Tolomeo scrisse il trattato “Almagesto” nel quale riprendeva il lavoro di Ipparco, descrivendo ben 48 costellazioni, che sono giunte fino ai giorni nostri senza subire alcun cambiamento. Sono da escludere da quelle descritte da Tolomeo, le costellazioni dell’emisfero australe e quelle meno luminose non ancora individuabili all’epoca.
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Altre costellazioni vennero aggiunte a quelle scoperte da Tolomeo, (circa quaranta). Si procedette anche a riempire un’intera zona di cielo che Tolomeo non aveva descritto, in quanto la sua posizione era al di sotto dell’orizzonte visibile dalla Grecia
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In questo arco di tempo venne mappata con nuove costellazioni buona parte dell’emisfero australe ed alcuni spazi vuoti dell’emisfero boreale.
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Ufficializzo 88 costellazioni determinandone i confini grazie ai meridiani ed i paralleli.