Matematica

LA STORIA DELLA MATEMATICA

  • I SUMERI
    4000 BCE

    I SUMERI

    Svilupparono la matematica per studiare gli astri e il tempo, fare operazioni commerciali e opere di ingegneria.L'aritmetica aveva due cardini:il "10" e il "60".Il motivo della scelta del "10" deriva dall'osservazione delle dita, la storia del "60"è più complessa:l'anno veniva diviso in 360 giorni, la circonferenza in 360°, l'ombra proiettata durante la giornata da un bastone in posizione verticale in angoli di 60 gradi, era necessaria la scelta del divisore comune "6" e, poi, del "60".
  • GLI EGIZIANI
    3200 BCE

    GLI EGIZIANI

    In Egitto sono conosciuti il numero P, le quattro operazioni (anche sulle frazioni), le equazioni quadrtiche, il calcola dell'aria di quasi tutte le figure geometriche
  • I BABILONESI
    2000 BCE

    I BABILONESI

    Furono accurati osservatori del cielo. I Caldei riuscirono a calcolare le eclissi di Sole e di Luna e determinarono il calendario; conobbero con esattezza gli angoli sotto i quali si può osservare il sorgere e il tramontare delle stelle; studiarono le orbite dei pianeti; suddivisero il cerchio in 360 gradi; a loro si deve uno studio più approfondito della geometria applicata, alla quale si dedicarono per vincere le inondazioni, incanalare le piene e creare meravigliose architetture.
  • I GRECI
    800 BCE

    I GRECI

    un matematico scoprì i numeri irrazionali e furono riformulati i concetti fondamentali della geometria, in particolare le nozioni di punto, retta, piano e spazio, e si pervenne a una nuova concezione, della matematica; si comprese l'importanza dei postulati, a partire dai quali potevano essere dedotti i teoremi necessari per ogni applicazione pratica. Le nuove scoperte di buona parte della geometria, furono attribuite a Euclide,Pitagora eTalete.
  • GLI ARABI
    780 BCE

    GLI ARABI

    Gli Arabi diffondono la numerazione posizionale indiana, detta poi in occidente arabica. Compaiono nella matematica e nella geografia numerosi termini di origine araba: algebra, algoritmo, nadir, zenit, cifra, 0, ecc.
  • I ROMANI
    747 BCE

    I ROMANI

    Un fatto singolare si riscontra osservando i sistemi di calcolo dei Romani: quando si trattò di passare dai numeri interi alle frazioni, i Latini abbandonarono la base dieci. La loro ristretta mentalità speculativa li aveva portati a tralasciare ogni considerazione teorica sulla nuova categoria di numeri - quelli frazionari - e così si limitarono a considerare le frazioni come parti delle unità di misura in uso, le quali venivano divise in 12, 144, 288, 576.
  • GLI INDIANI
    550 BCE

    GLI INDIANI

    Gli Indiani usano la numerazione posizionale e i numerali indù: simboli per i numeri dall'1 al 9 più lo 0. L'Indiano Sridhara da una chiara considerazione sull'uso dello 0 nel IX secolo
  • LO ZERO
    800

    LO ZERO

    Gli Indiani, oltre ai simboli dei numeri, ebbero la genialità d'inventare lo "zero". Quest'idea del "nulla", ben chiara nel misticismo religioso induista a proposito del cosiddetto "Nirvana", è fondamentale per la matematica: il nostro sistema di numerazione, infatti, è posizionale, ovvero è basato su unità, decine, centinaia, ecc., grazie all'esistenza dello "zero"; per esempio, il numero "10" significa infatti "una decina e zero unità".
  • PI GRECO (π)

    PI GRECO (π)

    Il pi greco (p) è una lettera greca usata per esprimere il rapporto tra la lunghezza di una circonferenza e il suo diametro. Il suo valore fu fissato da Archimede e risulta compreso tra 3+10/70 e 3+10/71 (valore: 3,141592). Il simbolo p, utilizzato per la prima volta nel 1706 diventò popolare solo dopo il 1737. Nel 1882 il matematico tedesco Lindemann dimostrò che p è un numero trascendente. Dedusse l'impossibilità di risolvere algebricamente, mediante l'uso di un righello e un compasso