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La storia ebbe inizio grazie a l'invenzione della scrittura avvenuta nel 3.400 a.C dagli antichi Sumeri in Mesopotamia
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Furono molte le biblioteche e gli archivi dell'antichità ma i più importanti furono quelli di Ebla (17.000 tavolette circa), Lagash ( 30.000 scritture circa), Nippur (30.000 scritture circa), Mari (25.000 scritture circa), Hattusa (30.000 scritture circa), Amarna (400 scritture circa), Ugarit, Cnosso e Pilo di Messenia, Assurbanibal (22.000 scritture circa).
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Contenevano la maggior parte delle pergamene e delle scritture egizie, greche e latine.
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Quella fu una delle biblioteche più importanti dell'antichità perché conteneva oltre 500.000 scritture tra cui pergamene, papiri e documenti. Essa venne costruita nel 48 a.C e distrutta nel 642 d.C dai cristiani i quali bruciarono l'intero edificio.
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Nel medioevo la scrittura fece un grande sviluppo grazie alle società economicamente più affermate, ma soprattutto grazie alla Chiesa. Insieme alla scrittura si svilupparono anche le biblioteche e gli archivi.
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Con l'invenzione della stampa nell'età moderna, il metodo di archiviazione migliorò e le scritture vennero conservate dai comuni, e dalle chiese.
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Grazie all'invenzione degli strumenti tecnologici, l'archiviazione è divenuta più efficiente perché in poco tempo si può memorizzare, recuperare, modificare ed eliminare un documento.