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Le 5 grandi potenze protagoniste furono Inghilterra (Castlereagh), Francia (Talleyrand), Russia (Alessandro 1º), Prussia, Austria (Metternich). I principi che lo regolarono furono:
- Restaurazione
- equilibrio
- legittimità
- intervento. -
Alleanza fra i sovrani (Russia, Austria, Prussia) il cui scopo era impedire la nascita di altre rivoluzioni in Europa.
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La principale debolezza furono le divisioni interne e fu sedata dall’intervento austriaco.
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Viene stroncata la ribellione precedente
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Giuseppe Mazzini fondò questa associazione per imprimere una svolta all’attività cospirativa nella penisola
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Mazzini fondò quest’associazione Con esuli polacchi e tedeschi per rafforzare i legami internazionalisti tra i popoli oppressi
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Scoccò a Palermo la prima scintilla dei Moti. I liberali ottennero in brevissimo tempo la liberazione della città e di tutta la Sicilia dalle truppe borboniche.
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Promulgato da Carlo Alberto. È modellato sulle costituzioni di stampo liberale, ma si tratta di un’espressione di un essenziale conservatorismo.
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Carlo Alberto guidò la guerra, persa solo 4 giorni con la battaglia di Novara. In seguito Carlotta Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II
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il governo fu presieduto dal personaggio che può essere considerato il principale artefice politico dell'Unità d'Italia.
-idee liberali
-modernizzare il Piemonte
-trattati di libero scambio
-rete ferroviaria
-rappresentante della destra moderata,ma costruttore del centrismo parlamentare in Italia -
Apertosi a febbraio, Cavour attirò l'attenzione delle grandi potenze sulla "questione italiana", ovvero sulla situazione di malgoverno dello Stato Pontificio e del regno delle due Sicilie, tentando di trovare l'appoggio da parte di inglesi e francesi per il progetto piemontese
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Tra maggio e ottobre avvenne la conquista del Regno delle due Sicilie con l'Impresa dei Mille, che erano dei volontari. A Quarto si imbarcarono, la spedizione puntò dritta su Palermo dove i garibaldini entrarono vittoriosi dopo meno di un mese di assedio.
Parole-chiave:
- Bronte
- Nino Bixio
- sconfitta definitiva del Volturno il 1-2 ottobre -
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Lasciò ai suoi successori un'eredità estremamente difficile perché all'Unità d'Italia mancavano ancora Roma e Venezia e bisognava poi unificare la società civile.
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Il Re di Sardegna venne proclamato dal Primo Parlamento Nazionale Re d'Italia "per grazia di Dio e volontà della nazione". La capitale restava a Torino e così si mantenne la corrispondenza tra Regno di Sardegna e Regno d'Italia. Lo Statuto Albertino venne esteso a tutta la penisola.