II guerra punica

  • Period: 220 BCE to 200 BCE

    La guerra punica

    Il racconto degli antefatti della battaglia di Canne non è univoco; mentre Polibio, ritenuto dal De Sanctis il più attendibile, narra i fatti stringatamente, Tito Livio, dove il De Sanctis vede distorsioni prese da Valerio Anziate, esagera forse le difficoltà di Annibale e il discernimento di Emilio Paolo.
  • Le cause della guerra
    219 BCE

    Le cause della guerra

    Secondo Polibio le cause principali della II guerra punica furono:
    - lo spirito di rivalsa del padre di Annibale, Amilcare Barca, che ad Annibale bambino gli aveva fatto giurare di fronte agli Dei odio eterno a Roma,
    - l'onta subita dai cartaginesi per la perdita della Sardegna e della Corsica
    - l'esaltazione per i numerosi successi in Iberia delle armate cartaginesi.
  • 218 BCE

    II GUERRA PUNICA

    Annibale fu uno dei più grandi condottieri della storia capace di previsioni sul comportamento altrui e di invenzioni nuovissime per situazioni intricate, paragonabile ad Alessandro Magno e a Giulio Cesare. essendo stato un nemico e un vero incubo per i romani, questi faticarono a riconoscergli queste grandi abilità, cosa che riconobbero a Giulio Cesare in quanto romano e ad Alessandro in quanto mai avuto come nemico e in quanto greco, pertanto molto affine ai romani.
  • Annibale valica le Alpi
    218 BCE

    Annibale valica le Alpi

    Nel maggio del 218 a.c. Annibale lasciò la penisola iberica, con 90.000 fanti, 12.000 cavalieri, e 37 elefanti.onde evitare l'attacco a Cartagine. Passato l'Ebro, in due mesi sconfisse, perdendo però ben 22.000 uomini fra decessi e defezioni, le popolazioni che si frapponevano fra il territorio cartaginese e i Pirenei, dove lasciò a protezione 10.000 fanti e 1.000 cavalieri sotto il comando di Annone. Varcata la catena montuosa tra Iberia e Gallia in direzione del Rodano.
  • Battaglia di canne
    216 BCE

    Battaglia di canne

    Le legioni vennero disposte in schieramento chiuso, insolitamente profondo, in modo, secondo Varrone, da schiacciare le linee cartaginesi con il loro stesso peso. Annibale dispose al centro i Galli e gli Iberi; in una formazione a mezzaluna, con la convessità rivolta all'avversario, prevedendo che la fanteria degli ibero-galli non avrebbe resistito a lungo alla pressione dello schieramento romano ma sulle due ali aveva posto la fanteria pesante africana costituita da guerrieri esperti.