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Secondo gli storici fu fondata da uno dei popoli che si erano stabiliti in Italia nel II millennio a.C., i Latini. Originariamente i Latini si erano stabiliti sui Colli Albani sulla riva sinistra del Tevere, dove praticavano la pastorizia. In seguito, alcuni di loro si spostarono sul colle Palatino, scegliendo il punto in cui il Tevere poteva essere attraversato grazie alla presenza dell'isola Tiberina.
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Dopo la fondazione, Roma fu per circa 2 secoli e mezzo una città-stato, governata da un re. Secondo la tradizione, i re di Roma furono 7: probabilmente si è conservato il ricordo dei più importanti, perché associati ai momenti più significativi dello sviluppo di Roma.
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Secondo la tradizione, Tarquinio il Superbo fu l'ultimo re romano di origine etrusca, scacciato dagli aristocratici (patrizi). Il governo della città venne affidato a un Senato
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Il console Appio Claudio fece costruire la prima strada romana per andare a combattere contro Pirro. Collegava Roma a Taranto e Brindisi (Puglia)
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Pirro, re dell'Epiro (attuale Albania), sbarcò in Italia con un forte esercito, ma i Romani riuscirono a sconfiggerlo. Subito dopo questo evento, i Romani estesero il loro dominio su tutta la Magna Grecia, occupando così quasi tutta l'Italia.
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Roma puntava alla conquista di tutto il Mediterraneo, ma per fare ciò doveva sconfiggere il forte esercito di Cartagine, colonia fenicia. I Cartaginesi erano chiamati dai Romani PUNI (da qui guerre puniche). La prima guerra punica fu combattuta sul mare e si concluse con la vittoria di Roma, nonostante la flotta di Cartagine fosse fortissima.
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Ebbe come protagonista Annibale, generale cartaginese, che attraversò la Spagna, varcò le Alpi alla guida di un esercito di 70000 uomini e alcune decine di elefanti da combattimento. Inizialmente proprio la presenza degli elefanti portò alla sconfitta dei Romani e alla conquista del sud Italia da parte dei Cartaginesi. I Romani però reagirono e sbarcarono in Africa, dove si verificò un duro scontro a Zama (202 a.C.). L'esercito romano vinse, grazie a Publio Cornelio Scipione, detto l'Africano.
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I Cartaginesi furono sconfitti anche nella terza guerra (146 a.C.). Da allora niente ostacolò l'espansione dei Romani che sottomisero i Galli e occuparono la Spagna, le coste africane e successivamente anche la Grecia e l'Asia Minore.
Così Roma poté considerare il Mediterraneo "Mare nostrum", cioè NOSTRO, sotto il proprio dominio -
Le guerre di espansione nel Mediterraneo crearono molti conflitti interni a Roma. Nel 60 a.C. il Senato affidò il governo della città a un generale Gneo Pompeo che si alleò con altri due uomini: Marco Licinio Crasso e Giulio Cesare (triumvirato).
Alla morte di Crasso, Cesare e Pompeo si scontrarono in una vera guerra civile, dalla quale uscì vincitore Giulio Cesare che diventò dittatore. Alcuni nobili, guidati da Bruto, lo uccisero all'interno del Senato. -
La Repubblica terminò con l'incoronazione di Ottaviano a Imperatore, dopo che ebbe sconfitto Antonio e la regina d'Egitto Cleopatra sua alleata.
Ottaviano ottenne anche il titolo di Augusto, cioè "colui che migliora, che porta benessere", attribuito di solito a un dio.