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Questo periodo coincide con quello che gli storici indicano come Medioevo ellenico. In questo periodo c'è la nascita delle poleis e dell'arte geometrica.
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Le poleis rappresentano un modello urbano e di organizzazione sociale, è composto da:
- l'acropoli, che è la parte alta della polis
- l'àsty, si estende ai piedi dell'acropoli e rappresenta la città, caratterizzata da abitazione, botteghe e edifici pubblici. Al centro di essa si trova l'agorà, che è la piazza principale e costituisce il cuore sociale e civile della polis
- la chòra, che è il territorio circostante alla polis, cioè la campagna -
Durante questo periodo sono stati rinvenuti molti oggetti di arte vascolare, per questo il Periodo di formazione è anche detto Periodo geometrico, in quanto alla base dell'ornamentazione pittorica di questi oggetti in terracotta ci sono soprattutto delle figure geometriche diversamente combinate tra loro, come, ad esempio, i triangoli, i rombi, i cerchi, i quadrati, le losanghe, gli scacchi, le svastiche, le greche e i meandri
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In questo periodo la civiltà greca inizia a maturare le caratteristiche che più la contraddistinguono, sviluppando soprattutto l'architettura dei templi e la rappresentazione della figura umana.
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Il tempio costituisce la dimora terrena degli dei e alla sua costruzione i Greci dedicano tutto il loro ingegno. Gli elementi caratteristici sempre presenti nei tempi sono tre:
- il nàos, ovvero la cella
- il pròna, ovvero lo spazio porticato antistante la cella stessa
- le colonne
Le tipologie di tempi sono: il tempio in àntis, pròstilo, anfipròstilo, perìptero, pseudoperìptero, dìptero, pseudodìptero, monòptero, periptero circolare, ìpetro e doppiamente in antis. -
L'ordine architettonico rappresenta la più grande novità che i Greci introducono nell'arte del costruire. Gli ordini architettonici sono tre: il dòrico, lo iònico e il corìnzio.
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Le tre correnti scultoree sono:
- la scultura dorica, che è caratterizzata da: la predilezione per la figura umana, la creazione di forme semplici e squadrate, l'adozione di proporzioni massicce
- la scultura attica, in cui c'è più accuratezza delle proporzioni umane
- la scultura ionica, che è caratterizzata da: una maggiore raffinatezza del modellato, un uso di proporzioni più dolci e slanciate e una più ampia libertà compositiva. -
Questo periodo rappresenta il momento di maggior splendore della società, dell'economia, dell'arte e della cultura greca.
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Nel periodo compreso tra la fine del VI secolo a.C. e la conclusione delle guerre persiane, si avvia un processo che conduce a un mutamento dello stile nella statuaria, che propone pose rilassate, raffigurazioni realistiche ed espressione calma, questo periodo è detto severo. Nello stile severo la testa è sferica e il volto diventa tondeggiante, la bocca si fa più piccola e le labbra più carnose, le spalle si arrotondano, le gambe, lunghe, si assottigliano e il busto esprime potenza
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Nel 1972 il mar Ionio restituì due sculture bronzee di eccezionale qualità che ancora oggi vengono indicate come Bronzo A e Bronzo B. Il Bronzo A raffigura un giovane uomo dalla lunga capigliatura e dalla barba arricciata; un guerriero privo dello scudo e e delle armi. Il busto è eretto e tirato indietro ed è saldamente poggiato a terra con entrambe le piante dei piedi. Il Bronzo B si trova nella stessa posizione della statua compagna, ma la linea alba è flessuosa e arcuata.
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Il Discòforo o "portatore di disco" rappresenta un'atleta,. in posizione di riposo, che si appoggia sulla gamba destra e tiene la sinistra scostata. Il braccio destro è disteso e quello sinistro è piegato. Il volto è ruotato verso destra e inclinato e lo sguardo è rivolto verso il basso.
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Il Discòbolo, lanciatore del disco, è stato realizzato attorno al 460-450 a.C. e rappresenta il momento della massima concentrazione che precede il lancio. Il busto si mostra frontale, mentre un grande arco viene formato dal braccio destro sollevato e lanciato indietro, dalle spalle, dal braccio sinistro e dalla gamba sinistra. Una grande forza sembra accumularsi e passare dal piede sinistro lungo la gamba, all'incavo del ginocchio. Il volto calmo è una caratteristica dello stile severo
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Il Dorìforo, o "portatore di lancia", è stato realizzato attorno al 445 a.C. L'atleta, colto durante il movimento, è rappresentato gravitante sulla gamba destra, che per questo viene detta "gamba portante". La gamba non portante, su cui non insiste il peso del corpo, è flessa e spinta indietro. Il busto si inclina leggermente di lato. Il braccio destro scivola lungo il fianco, mentre quello sinistro si flette per reggere la lancia.
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Nel 447 a.C. gli architetti Ictino e Callicrate iniziano la costruzione del Partenone, il più importante e imponente tempio di Atene. Il tempio era dedicato alla Dea Atena ed era di ordine dorico. Il Partenone è realizzato completamente in marmo pentelico ed era caratterizzato da otto colonne doriche. L'impressione di assoluta perfezione è ottenuta attraverso la specifica composizione tra i singoli elementi, e grazie al sapiente uso di correzioni ottiche appena percettibili.
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Il giovane, viene colto nel momento in cui abbassa il capo con la benda della vittoria che gli gonfia la chioma ricciuta. Le braccia sono alzate ed ha la stessa posizione del Doriforo ma con il tono più languido che aggraziano la figura. Essa, infatti, ti trasporta verso un maggior preziosismo inventivo, caratterizzato da cadenze dolci e rilassate.
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Alessandro aveva creato un grande impero che, però, si frantumò alla sua morte, avvenuta nel 323 a.C. a Babilonia. Dopo la scomparsa di Alessandro l'impero si divise in numerosi regni cosiddetti "ellenistici", retti dai suoi generali, i diadochi. Per Ellenismo si intende l'ellenizzazione dei territori conquistati. L'integrazione di diverse culture dà vita anche a un gusto e a un nuovo linguaggio artistico comuni, in greco koinè.
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I volti dei personaggi maschili denotano forza, coraggio, fierezza, pur nel momento estremo dell morte. Il Galata morente giace sul proprio scudo ed è pensato essenzialmente per una veduta frontale, nonostante la complessità della postura. Più ricco di movimento e soggetto a una pluralità di possibili vedute è invece il gruppo del Galata suicida.
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La Nike, che si specchiava nell'acqua di un Ninfeo, è protesa verso il cielo, mentre atterra sulla prua di una nave e si mostra ad ali spiegate. Il vento modella il suo corpo, allo stesso tempo il vento torce l'abito che si avvolge nello spazio tra le due gambe tenute scostate sottolineandone la tensione e procurando il necessario contrasto chiaroscurale.
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L'opera illustra uno dei capitoli di maggior partecipazione emotiva della guerra di Troia. Laocoonte aveva cercato invano di impedire che il cavallo di legno fosse introdotto a Troia. Athena per punire Laocoonte fece uscire dai flutti del mare due serpenti che stritolarono i due figli del sacerdote e il padre stesso. Laocoonte è colto nel momento di maggior tensione muscolare, con il volto sofferente e angosciato, mentre cerca di liberare se stesso e i propri figli.