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Molti poeti nelle loro opere hanno rappresentato l'Italia in maniera negativa a causa delle sue divisioni. Dante, per esempio, fa una famosa invettiva nel VI canto del purgatorio in cui denuncia la decadenza e il disordine della penisola. Anche Petrarca e Machiavelli hanno fatto cose simili, per poi arrivare a Foscolo che invocava la creazione di un vero e proprio stato.
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le società segrete furono fondamentali per fomentare le rivolte e contribuirono allo sviluppo dell'ideale patriottico.
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il Congresso di Vienna del 1814/1815 stabilisce un equilibrio tra le potenze europee. L'obiettivo era di evitare che uno stato potesse sopraffare gli altri ed imporre la sua egemonia. Italia ne esce divisa e sotto le influenze delle grandi potenze europee.
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Le rivolte fomentate del prete carbonaro Minichini e gli ufficiali Morelli e Silvati coinvolsero anche l'esercito di Pepe. Ferdinando I dovette quindi riconoscere la costituzione di Cadice. L'ordine fu ristabilito dalle truppe austriache, che entrarono a Napoli nel 1821.
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Carlo Alberto doveva intervenire nelle rivolte nel Regno delle Due Sicilie, ma non partecipò più. Il 10 marzo la guarnigione di Alessandria si ribellò. Quando Vittorio Emanuele I abdicò a favore del fratello, quest'ultimo non era presente, così la corona passò a Carlo Alberto. Questo concesse la costituzione di Cadice ma a condizione che la concessione fosse subordinata al consenso del re.
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Nel 1831 Mazzini fondò un movimento politico chiamato Giovine Italia. L'obiettivo era l'unificazione del paese. Anche Garibaldi aderì al partito.
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Francesco IV d'Este voleva ampliare i propri territori e strinse rapporti segreti per trarre vantaggio da eventuali ribellioni. Francesco IV arrestò alcuni capi dell'insurrezione, ma la rivolta avvenne ugualmente. Venne stabilito un Governo Provvisorio delle Province Unite. Le truppe austriache sedarono facilmente la rivolta.
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Dopo Vienna, insorsero anche Venezia e Milano. Quando gli austriaci abbandonarono Milano, Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria. Voleva ampliare i suoi territori e mettere in difficoltà democratici e repubblicani. Tuttavia, quando l'Austria minacciò Pio IX di uno scisma, gli stati italiani che sostenevano Carlo Alberto si tirarono indietro.
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Carlo Alberto non riuscì a vincere contro l'Austria e firmò un armistizio. Ciò alimentò le proteste. A Roma venne fondata una repubblica e in Toscana un triumvirato. Dopo esser stato sconfitto un'altra volta, Carlo Alberto abdicò in favore di Vittorio Emanuele II, suo figlio.
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Cavour venne eletto presidente del Consiglio grazie ad un accordo tra centro-destra e centro-sinistra. Il re dovette affidare il governo a Cavour. Questa "rivoluzione parlamentare" finirà per diventare la base dell'Italia odierna.
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Nel 1857 a Torino venne fondata la Società Nazionale Italiana, che aveva come obiettivo l'unità d'Italia sotto la guida dei Savoia. Anche Garibaldi aderì.
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Cavour e Napoleone II strinsero i seguenti accordi: nel caso l'Austria dichiarasse guerra, la Francia avrebbe aiutato il Regno di Sardegna. In caso di vittoria, la Francia si aggiudicherebbe Nizza e Savoia.
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Cavour mandò l'esercito ai confini della Lombardia per provocare gli austriaci. Il 29 aprile iniziò un nuovo scontro. le truppe di Cavour, appoggiate dai francesi, vinsero facilmente.
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L'Italia strinse un'alleanza con la Prussia e l'Austria fu costretta a combattere su due fronti. Gli austriaci vennero sconfitti e l'Italia ottenne il Veneto.
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Napoleone III firmò un armistizio con l'Austria e, seguendo l'accordo di Plombières, gli vennero assegnate Nizza e Savoia. Cedendo quest'ultima, il regno diventò da dinastico a nazionale.
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Le truppe di Garibaldi arrivarono di nascosto a Marsala. Le camicie rosse ottennero molte vittorie, tra cui quella decisiva a Volturno. Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele II a Teano per consegnargli i territori.
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Vittorio Emanuele II venne dichiarato "re d'Italia per grazia di dio e volontà della nazione".
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Dei soldati guidati da Cadorna entrarono a Roma attraverso Porta Pia. Il papa si dichiarò prigioniero dello stato. La capitale venne spostata a luglio da Firenze a Roma