Seconda guerra d'indipendenza, spedizione dei Mille, incontro di Teano e la proclamazione del regno d'Italia

  • Seconda guerra d'indipendenza

    Seconda guerra d'indipendenza
    Per avere il sostegno militare della Francia contro l'Austria, Cavour cominciò una serie di provocazioni schierando ogni giorno più truppe al confine con la Lombardia. L'Impero Austriaco diede al Regno di Sardegna un ultimatum, ordinandogli di ritirare il suo esercito o sarebbe stata la guerra. L'Impero Austriaco era caduto nella trappola di Cavour. Nel 1859 iniziò la Seconda guerra d'Indipendenza, qui ritratta nel dipinto olio su tela di E.Charpentier esposto nel Musèe de l'Armèe a Parigi.
  • La spedizione dei Mille

    La spedizione dei Mille
    Nella primavera del 1860 la Sicilia insorse ed i rivoluzionari siciliani, vicini alle idee democratiche di Mazzini, invitarono Garibaldi a raggiungerli per lottare insieme a loro. Garibaldi radunò mille uomini e, armati con i pochi fucili che riuscirono a comprare, salparono da Quarto, vicino a Genova, nella notte fra il 5 e il 6 maggio del 1860. Con la battaglia a Calatafimi Garibaldi iniziò la conquista della Sicilia. Il dipinto di Gerolamo Induno rappresenta l'Imbarco dei Mille a Quarto.
  • Incontro di Teano

    Incontro di Teano
    Conquistata la Sicilia e Napoli, l'obiettivo di Garibaldi era Roma. Il nuovo Parlamento italiano, guidato da Cavour, temeva che un attacco a Roma avrebbe scatenato una reazione militare di Napoleone III, garante della difesa dello Stato della Chiesa. Vittorio Emanuele II, spinto da Cavour, guidò un esercito verso il Sud Italia per fermare i garibaldini e a Teano incontrò Garibaldi che gli offrì l'Italia del Sud, ciò è nell'affresco di Pietro Aldi nella sala del Palazzo Pubblico di Siena.
  • La proclamazione del Regno d'Italia

    La proclamazione del Regno d'Italia
    Anche se per la completa unificazione della Penisola mancavano il Veneto e il Lazio con Roma. Le elezioni furono a suffragio maschile ristretto, tante persone che avevano partecipato alle lotte per la creazione dell'Unità d'Italia non ebbero il diritto di voto. Torino divenne capitale. Vittorio Emanuele, primo re d'Italia, scelse però di continuare a chiamarsi così sottolineando quindi il ruolo del Regno di Sardegna. Questo dipinto è custodito nel Museo del Risorgimento a Lucca.