-
Cartagine venne fondata da coloni fenici provenienti da Tiro, condotti da una regina spodestata di nome Didone. L'economia della città si basava sul commercio sostenuto da un'enorme flotta. L'esercito era composto da mercenari anche se i generali erano tutti Cartaginesi. Una parte molto importante dell'esercito era la flotta, indispensabile per proteggere le rotte commerciali.
-
Il primo trattato fra le due città, risalente al 509 a.C., prevedeva da una lato severe prescrizioni per la navigazione e il commercio dei romani in Africa e in sardegna, dall'atro forti limitazioni alle azioni militari cartaginesi nella penisola italica. Un secondo trattato fu stipulato nel 348 a.C. e infine un terzo, stipulato nel 279 a.C., ribadiva i legami di amicizia fra le due città
-
I mamertini controllavano Messina e, minacciati dal tiranno di Siracusa chiesero aiuto prima ai cartaginesi, poi ai romani, chiedendo di essere ammessi nella lega italica. Fu questo evento che scatenò la prima guerra punica.
-
Il console Appio Claudio riesce, eludendo la vigilanza cartaginese, a prendere Messina. Questo dà automaticamente il via alla prima guerra punica.
-
-
Il conflitto viene spostato in mare: con l'aiuto degli alleati latini, Roma riesce a costruire una grande flotta che, sotto il comando di Caio Duilio, annientò i cartaginesi a Milazzo. Inoltre i romani svilupparono una nuova arma detta "corvo" che non era altro che un ponte che si ancorava alle navi nemiche in modo da trasformare il combattimento in un corpo a corpo
-
Il console Attilio Regolo riesce a sbarcare in Africa con un grande esercito e dopo iniziali successi Cartagine si rese disponibile a una pace con Roma. Le condizioni di pace imposte dai romani, però, erano inaccettabili: i Cartaginesi assoldarono nuovi mercenari e misero al comando dell'esercito lo spartano Sentippe. Lo scontro vide la completa distruzione dell'esercito romano.(Leggenda Attilio Regolo)
-
Quando la guerra sembrava in una fase di stallo per via dell'enorme dispendio di energie delle due potenze, Roma compie un'ultimo sforzo: chiede un prestito forzato ai ricchi e costruisce una nuova flotta. Dopo una battaglia sulle Egadi, Cartagine si arrese
-
A Cartagine si fronteggiavano due partiti: uno pacifista e uno espansionista. Capitano del partito espansionista fu Amilcare Barca che venne mandato in Spagna per via delle ricchezze del territorio e della presenza di forti guerrieri
-
Cartagine, in particolare Annibale, voleva distruggere Roma. Per iniziare la guerra occorreva, però, un casus belli. Annibale decise di conquistare Sagunto, città alleata con Roma che si trovava nel territorio assegnato ai Cartaginesi. I romani furono costretti a dichiarare guerra a Cartagine e il console Scipione fu mandato in Spagna con un esercito per bloccare l'avanzata di Annibale.
-
-
Sulle rive del Ticino l'esercito romano fu sconfitto e lo stesso Scipione fu ferito gravemente e costretto a rifugiarsi a Piacenza. Questa sconfitta inflisse un duro colpo ai romani: i Galli da poco sottomessi si unirono in massa ad Annibale per formare un esercito ancora più forte
-
Presso il lago Trasimeno l'esercito romano imprudentemente condotto dal console Flaminio cadde in un'imboscata. A Roma ci fu un'ondata di terrore. Vennero abbattuti tutti i ponti sul Tevere e fu nominato dittatore Quinto Fabio Massimo, passato alla storia come il "temporeggiatore", evitò una battaglia frontale limitandosi a controllare le mosse del nemico impedendo ai Cartaginesi di avere rifornimenti sul Tevere. Allora Annibale deviò verso la Puglia.
-
Presso Canne i romani subirono la loro più devastante sconfitta: l'esercito composto da 70000 uomini fu distrutto. Molti alleati italici passarono ad Annibale. Roma sembrava spacciata. Nonostante tutto, Roma passò ad una controffensiva richiamando alle armi tutta la popolazione. Annibale ,però, rinunciò ad attaccare Roma e stabilì in Campania la sua sede invernale dando tempo ai romani di riorganizzarsi grazie anche all'aiuto delle città italiche rimastegli fedeli
-
Dopo la sconfitta di Cartagine i romani erano una potenza economica e commerciale la cui prosperità dipendeva dal dominio dei mari. Siria e Macedonia divennero obiettivo di conquista. Il casus belli si presentò quando il regno di Pergamo e la Repubblica di Rodi chiesero aiuto a Roma contro Siria e Macedonia. A Roma si fronteggiavano due partiti: uno espansionista guidato da Scipione l'africano e uno che considerava la cultura greca decadente e corrotta guidato da Marco Porcio Catone.
-
Annibale fu ridotto alla difensiva quando Siracusa fu assediata e sottomessa. Insieme a lei fu presa anche Capua e furono uccisi molti membri della sua aristocrazia
-
In Spagna fu conquistata Cartagena (la nuova Cartagine) dal giovane Publio Cornelio Scipione. Pochi anni dopo il fratello minore di Annibale, Asdrubale, riuscì a penetrare in Italia, ma fu intercettato e ucciso presso il fiume Metauro (207 a.C.)
-
La fase finale del conflitto si ebbe quando l'esercito romano guidato da Scipione sbarcò in Africa. Nonostante gli sforzi di Annibale, i romani ottennero la vittoria e, a Scipione, dopo aver risparmiato Annibale ed esser tornato in patria, venne dato il soprannome di "Africano"
-
Si giunse a una sorta di compromesso: venne dichiarata guerra soltanto a Filippo V, re di Macedonia. Ebbe inizio la seconda guerra macedonica, che faceva seguito allo scontro combattuto da Romo tra il 215 e 205 a.C.
-
L'esercito romano guidato dal console Tito Quinzio Flaminio affiancato dalla lega etolica, inflissero al nemico pesantissime perdite. Filippo V fu costretto a consegnare la flotta e rinunciare a ogni pretesa sui territori fuori dalla Macedonia e a riconoscere tutte le città greche
-
Antioco III sbarca in Grecia, ma viene respinto dai romani insieme a molte altre città greche
-
Dopo la vitoria contro Filippo V, in Grecia cresceva l'ostilità contro Roma che continuava a intromettersi nelle questioni interne delle città. La lega etolica così decise di chiedere aiuto ad Antioco III, re di Siria che, conducendo una politica espansionista, accettò di aiutare le città greche
-
Incoraggiato dalla vittoria il Senato decide affrontare il nemico direttamente sul suo territorio e, perciò, mandò in Asia le legioni comandate dal console Lucio Cornelio Scipione che sconfisse Antioco presso la città di Magnesia
-
Il trattato prevedeva che i territori conquistati dai re siriani al di fuori della Siria venissero dati a Rodi e a Pergamo e che, Antioco, oltre a rinunciare alla flotta e agli elefanti, dovesse pagare pesanti indennità di guerra e consegnare Annibale che si trova dal 195 a.C. in Siria in qualità di ospite consigliere
-
Annibale preferisce uccidersi piuttosto che cadere nelle mani dei romani
-
Dopo la morte di Filippo V il trono passò a suo figlio, Perseo, che non aveva le capacità di sfruttare l'odio antiromano dei greci, perciò, prima ancora che riuscisse a riunire forze sufficienti per combatterli, i romani gli dichiararono guerra e, nel 168 a.C., l'esercito macedone venne sconfitto a Pidna.
-
Il re dei Numidi fu indotto a provocare Cartagine alla guerra e, poiché la pace stipulata impediva a Cartagine di dichiarare guerra senza il permesso del Senato, quando i Cartaginesi risposero ai Numidi con le armi, il Senato decise che si era verificato il casus belli. I Cartaginesi si dichiararono pronti a qualsiasi riparazione e, dopo aver consegnato la flotta e tutte le armi, i romani erano ancora intenti a distruggere la città.
-
-
Nel 149 a.C., un avventuriero che si spacciava per il figlio di Filippo V, raccolse un forte contingente di truppe e, di nuovo a Pidna, nel 146 a.C., la Macedonia e la Grecia intera furono sconfitte dalle truppe del console Quinto Cecilio Matello. La Macedonia fu dichiarata provincia romana
-
I cartaginesi dopo essere stati ingannati dai romani deciso di difendere la propria città ad ogni costo. I romani impiegarono 3 anni per impadronirsi della città: gli abitanti furono fatti schiavi e la città fu rasa al suolo
-
Scipione Emiliano fu mandato in Spagna per concludere la conquista del territorio Cartaginese. Questa breve campagna si concluse con la presa di Numanzia