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Per tutto l'800 la Russia fu la roccaforte del conservatorismo politico e sociale. Gli zar esercitavano un potere autocratico. L'aristocrazia, l'esercito, la Chiesa ortodossa e la burocrazia imperiale, appoggiavano il regime zarista e difendevano i loro privilegi. la borghesia non deteneva invece alcun potere economico e politico.
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Alessandro II è stato uno degli zar più importanti della Russia. è stato al potere dal 1855 al 1881. Alessandro II è famoso per aver introdotto importanti riforme in Russia. Ha inoltre promosso riforme legali e amministrative e ha modernizzato il sistema giudiziario e l'istruzione. Tuttavia, nonostante le sue riforme liberali, ha affrontato anche forti opposizioni e nel 1881 è stato assassinato da un populista.
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Uno dei problemi più gravi della Russia era l'arretratezza delle sue campagne. Il malcontento era generale e si manifestava attraverso frequenti rivolte: solo negli anni fra il 1840 al 1855 se ne contarono 350. Le sollevazioni dei contadini venivano represse nel sangue.
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Il conservatorismo politico e sociale venne difeso in modo intransigente dagli zar: almeno fino al 1860 non venne tollerata alcuna forma di opposizione.
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Gli intellettuali si divisero in occidentalisti e slavofili. Gli occidentalisti prospettavano una "via europea" al progresso. Gli slavofili sostenevano al contrario una "via nazionale" allo sviluppo. Gli slavofili infatti idealizzavano il popolo cittadino, le sue tradizioni e la sua stabilità. Perciò il loro movimento prese il nome di populismo. I populisti intendevano alfabetizzare i contadini e renderli coscienti della loro condizione.
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Lo zar Alessandro II, succeduto al padre Nicola I nel 1855 tentò di affrontare i problemi legati all'arretratezza attraverso una cauta politica di riforme. Il provvedimento più importante fu la legge del febbraio 1861 che abolì la servitù della gleba.
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A partire dal 1870 vennero compiuti grandi sforzi per sviluppare un'industria nazionale. Determinante fu l'appoggio dei capitali stranieri. I principali investitori furono la Francia, la Germania e la Gran Bretagna. Anche lo Stato intervenne con finanziamenti soprattutto nel settore siderurgico e in quello delle ferrovie.
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La produzione industriale crebbe del 400%. I principali stabilimenti industriali sorsero intorno alle grandi città: Mosca (industria tessile); San Pietroburgo (industria metallurgica); Baku (giacimenti petroliferi).
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Nikolaj Bucharin è stato un politico e teorico marxista russo attivo durante la Rivoluzione Russa e il periodo successivo. è stato un importante membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e una figura di spicco nel governo nei primi anni dopo la rivoluzione. Bucharin accusato di "trockijsmo" fu processato e fucilato nel 1938.
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Nel 1898 i socialisti russi fondarono il Partito operaio socialdemocratico russo (POSDR) che fin dal 1903 si divide in due correnti contrapposte: i bolscevichi ("la maggioranza") capeggiati da Lenin, e i menscevichi ("la minoranza") guidati da Martov.
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Il 9 Gennaio 1905 circa 140.000 sfilarono per San Pietroburgo e raggiunsero il palazzo d'Inverno, residenza dello zar. L'esercito però aprì il fuoco sui manifestanti infatti questa giornata passò alla storia come la domenica di sangue. La sanguinosa repressione causò scioperi e rivolte nelle fabbriche e nelle campagne di tutto il Paese. Intimorito dagli avvenimenti, lo zar Nicola II promise libertà politiche e concesse l'elezione di un Parlamento, la Duma.
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Il movimento di rivolta raggiunse il culmine in ottobre. A San Pietroburgo si ebbe uno sciopero generale e venne creato il primo soviet (consiglio) dei lavoratori, a capo dei quali venne eletto il menscevico Lev Davidovic Bronstejn detto Trockij.
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Il 23 febbraio 1917 gli operai di Pietrogrado (Pietroburgo), insorsero la massa. Lo zar ordinò alle truppe di disperdere i manifestanti , ma l'esercito si rifiutò di obbedire. Iniziava la rivoluzione di febbraio.
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Era evidente che il regime zarista non riusciva più a controllare la situazione. Perciò lo zar Nicola II il 2 marzo 1917 fu costretto ad abdicare. Finì così la monarchia zarista e nacque la repubblica.
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La Repubblica russa appariva incapace di far fronte ai problemi del Paese. Questa era la situazione quando Lenin, il 4 aprile 1917 arrivò a Pietrogrado di ritorno dall'esilio in Svizzera. Lenin presentò ai bolscevichi un documento che riassumeva le sue idee sui compiti del partito. Le Tesi di aprile affermavano tre idee:
1. Tutto il potere ai soviet;
2. La pace;
3. La terra ai contadini. -
Venne creata anche una forza militare, la Guardia Rossa. Il 24 ottobre 1917 le guardie rosse, senza spargimento di sangue, occuparono i punti strategici di Pietrogrado.
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La sera del 25 ottobre i rivoluzionari conquistarono il Palazzo d'Inverno. L'attacco al palazzo divenne un episodio-simbolo della rivoluzione, come lo era stata la presa della Bastiglia. La notte del 25 ottobre fu dichiarato aperto il II Congresso panrusso dei soviet. Il potere era nelle mani di Lenin.
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La sera del 26 ottobre Lenin salì per la prima volta alla tribuna del Congresso dei soviet, dando inizio al vero e proprio "potere sovietico".
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Il decreto sulla pace fu annunciato il 26 ottobre 1917 dai bolscevichi guidati da Lenin. questo decreto proponeva una pace immediata senza annessioni né indennità, ponendo fine partecipazione russa alla prima guerra mondiale.
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il decreto sulla terra fu invece annunciato l'8 novembre 1917 e prevedeva la nazionalizzazione delle terre e la redistribuzione delle proprietà terriere ai contadini. Questo decreto mirava a soddisfare una delle principali richieste dei contadini russi e a consolidare il sostegno dei bolscevichi tra questa importante classe sociale.
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Il 12 novembre ebbero luogo le elezioni per la formazione dell'Assemblea Costituente. Le campagne si erano schierate massicciamente con i socialrivoluzionari, mentre nelle città maggiori e al fronte i bolscevichi avevano raccolto ampi consensi, raggiungendo spesso la maggioranza assoluta.
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I reparti delle potenze occidentali andarono ad appoggiare le forze controrivoluzionarie che si erano organizzate nel Paese sin dalla fine del 1917: erano le armate bianche. Queste armate, guidate da ex generali zaristi, erano composte da truppe fedeli al vecchio regime, da contadini, funzionari e piccoli proprietari. contro di loro combatteva l'Armata Rossa. La guerra civile fra i "rossi" e i "bianchi" vide un susseguirsi di atrocità da entrambe le parti.
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In piena guerra civile, nel luglio del 1918, entrò in vigore la prima Costituzione sovietica. La Costituzione prevedeva che il nuovo Stato diventasse una repubblica federale e che a essa si aggregassero liberamente le eventuali repubbliche socialiste.
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L'Assemblea Costituente si riunì il 18 gennaio 1918, ma i suoi lavori durarono solo un giorno, poiché i bolscevichi la sciolsero d'autorità alla fine della prima seduta. Il nuovo atto di forza rispondeva alle convenzioni più volte espresse da Lenin, che rivendicava il principio della "dittatura del proletariato". In questo modo i bolscevichi si isolavano definitivamente dalle altre componenti del movimento socialista e da tutta la tradizione democratica occidentale.
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A partire dalla primavera del 1918 la repubblica dei soviet dovette fronteggiare una duplice minaccia: l'intervento armato delle potenze occidentali ai suoi confini e la guerra civile al suo interno. I governi dell'Intesa volevano eliminare il governo bolscevico per due motivi:
- per ricostruire una repubblica democratica;
- per eliminare un pericoloso esempio di governo rivoluzionario. -
Il 3 marzo 1918 a Brest-Litovsk venne firmata la pace. Le condizioni erano durissime e implicavano la rinuncia a territori fertili e popolosi, ricchi di risorse minerarie. La Russia dovette accettare i seguenti punti:
- cessione alla Germania delle regioni comprese fra la Bielorussia e il Caucaso;
- riconoscimento dell'indipendenza della Finlandia e dell'Ucraina;
- rinuncia alle pretese territoriali sui Paesi baltici e sulla Polonia. -
Fra il 1910 e il 1922 alla Repubblica russa si unirono le altre province in cui i bolscevichi erano riusciti a prendere il potere sconfiggendo le armate bianche. Così nel dicembre 1922 nacque L'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS).
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Nell'estate del 1920 la guerra civile poteva dirsi conclusa con la vittoria delle truppe rosse, una vittoria favorita dall'appoggio dei contadini, che temevano, in caso di vittoria dei bianchi, di perdere quel poco che avevano ottenuto.
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Nel marzo 1921 si tenne a Mosca il X Congresso del Partito comunista. Esso vide la nascita della Nuova Politica Economica (NEP).
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Tuttavia, a partire dal 1922, il peso politico di Stalin era cresciuto costantemente. Nell'aprile di quell'anno Stalin era stato nominato segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Nel 1927 Trockij e i suoi sostenitori furono esclusi dal partito. Stalin rimase il capo dell'Unione Sovietica.
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Nell'estate del 1922 Lenin fu colpito dal primo attacco della grave malattia cerebrale che, nel gennaio del 1924, l'avrebbe condotto alla morte.
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Nel 1928 venne lanciato il primo piano quinquennale per l'industria che fissava gli obiettivi della crescita industriale. Si doveva aumentare soprattutto la produzione di quelle materie prime necessarie per la produzione di macchinari e di beni di consumo.
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L'industrializzazione forzata implicava trasformazioni decisive anche negli altri settori economici e in tutta la società russa. Il periodo che va dal 1928 al 1939 fu segnato da una serie di sviluppi politici, economici e sociali collegati tra loro. L'obiettivo dell'industrializzazione venne perseguito senza badare ai costi umani, politici ed economici.
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Lo Stato assunse il controllo delle campagne confiscando le terre di kulaki. Poiché i kulaki reagirono con violenza alle espropriazioni, Stalin proclamò la necessità di eliminarli come classe. Bucharin e i suoi sostenitori si opposero e furono sconfitti. In seguito i kulaki furono eliminati non solo come classe ma anche fisicamente.
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Il termine gulag vuol dire "Amministrazione centrale statale dei campi di rieducazione e lavoro". All'interno di essi venivano rinchiusi soprattutto i prigionieri politici. Grazie a Stalin i gulag si moltiplicarono infatti si creò un insieme di campi di concentramento disseminati come tante isole in tutto il territorio sovietico e che formavano l'arcipelago gulag.
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Nel 1932 fu lanciato il secondo piano quinquennale. I risultati ottenuti superarono le previsioni: la produzione globale dell'industria ebbe un incremento pari al 121% rispetto al 114% previsto.
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Gli anni tra il 1935 al 1938 si caratterizzarono per le purghe: tutti i vecchi dirigenti bolscevichi che in qualche modo opponevano resistenza al potere di Stalin, furono accusati di complotto e vennero condannati e giustiziati. Spesso le prove della colpevolezza erano le confessioni degli imputati estorte con la tortura.
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Il terzo piano quinquennale, che avrebbe dovuto porre le basi materiali per l'edificazione del socialismo, fu interrotto dallo scoppio della seconda guerra mondiale.