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"L'albatro" (1861)
"Corrisponenze" (1861)
"Perdita d'aureola" ("Lo Spleen", 1869) -
Nato a Vizzini e morto a Catania, Verga è uno dei massimi esponenti del verismo italiano.
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Nato a San Mauro di Romagna e morto a Bologna, Pascoli è considerato insieme a D'Annunzio il maggior poeta decadente italiano.
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Movimento letterario-artistico che esprime il diagio dell'intellettuale e la sua difficoltà di ricerca di una nuova identità
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Nato a Trieste e morto a Motta di Livenza, Italo Svevo (il cui vero nome era Aron Hector Schmitz) è considerato l'autore più "europeo" della letteratura italiana.
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Il romanzo è considerato manfesto dei poeti scapigliati
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Nato a Pescara e morto a Gardone Riviera, è cosiderato simbolo del Decadentismo e celebre figura durante la Prima guerra Mondiale
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La lirica esprime lo spirito che animava i poeti scapigliati
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Nato ad Agrigento e morto a Roma, è uno degli autori più importanti della letteratura italiana in quanto ha saputo rivoluzionare il teatro, il romanzo e la novella.
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Con il termine "Naturalismo" (coniato per la prima volta dal critico Hyppolite Taine) si fa riferimento alla corrente letteraria francese che, sulla scia positivismo, si propone di descrivere la realtà con lo stesso metodo dell'indagine scientifica.
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E' un movimento letterario italiano nato sotto l'infuenza del clima positivista e la diffusione del romanzo naturalista in Italia. I massimi esponenti furono Luigi Capuana e Giovanni Verga.
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Considerato manifesto del Naturalismo
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La raccolta (già iniziata nel 1875) comprende otto novelle uscite in diverse riviste tra l'agosto del 1878 e il luglio del 1880. tra queste figurano in particolare:
- "Fantasticheria
- "Rosso Malpelo"
- "La Lupa"
- "L'amante di Gramigna -
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Movimento letterario e artistico sviluppatosi in Francia e poi diffusosi nel resto d'Europa che si contrappone alla razionalità del positivismo scientifico e del naturalismo. Il termine "Decadentismo" rimase per lo più nella storiografia letteraria italiana, mentre altrove si tendeva a parlare di "Simbolismo).
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Tendenza di gusto che cosiste nel culto esasperato della bellezza, in una sopravvalutazione della dimensione estetica rispetto ad ogni altro valore.
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Inizialmente concepito all'interno del progetto del ciclo dei "Vinti", "I Malavoglia sono considerati il capolavoro verista di Verga. La posizione del romanzo all'interno del ciclo è definita nella celebre "Prefazione" all'opera stessa.
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La raccolta, pubblicata ne 1883, comprende dodici novelle composte tra il 1881 e il 1882. L'ambiente in cui le vicende si svolgono segnala il rapporto di continuità con la raccolta "Vita nei campi". Tra le novelle più celebri vi è quella con il titolo "La Roba"
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Manifesto dei poeti decadenti
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Nato ad Alessandria D'Egitto e morto a Milano, Ungaretti è uno dei poeti più celebri di tutta la letteratura italiana. Dietro all'incisività delle sue liriche si cela una grande attenzione al valore della parola, che con la sua potenza ci avvicina alla verità, lasciando una continua e incessante approssimazione dell'assoluto.
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In seconda posizione all'interno del progetto del ciclo dei "Vinti", il "Mastro don Gesualdo" è il romanzo con cui si afferma la crisi del verismo e l'affermazione di modelli diversi.
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Manifesto dell'estetismo in Italia
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Dopo la prima edizione del 1891, la raccolta "Myricae" arriva a comprendere 156 poesie. Tra queste, le più celebri:
- "X agosto" (1896)
- "Temporale", "Lampo", "Tuono"
- "L'assiuolo" (1897) -
"Le vergini delle rocce" (1894-1895)
"Il fuoco" (1900)
"Forse che sì forse che no" 1910 -
Il critico G.A.Borghese conia (1910) il termine "crepuscolari" per identificare un gruppo di poeti del primo Novecento accumunati da una tendenza contrapposta al vitalismo superomistico di D'Annunzio e all'aggressiva ricerca di modernità del futurismo.
- "Desolazione del povero poeta sentimentale. Piccolo libro inutile" (Sergio Corazzini, 1906)
- "La signorina Felicita, ovvero la felicità" (Guido Gozzano, 1909) -
Parallelamente al crepuscolarismo si sviluppa la tendenza poetica vociana (termine coniato in riferimeno alla rivista "La Voce"), accumunata ai crepuscolari per il rifiuto dei miti futuristi, ma caratterizzata da un maggior pessimismo esistenziale.
- "Sogno di prigione" (Dino Campana, 1910)
- "Talora nell'arsura della via" (Camillo Sbarbaro, 1914) -
Saggio suddiviso in venti capitoli, rappresenta l'idea di poeta che aveva Pascoli
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Tra le poesie più importanti della raccolta, in continuità con "Myricae", vi sono:
- "Il gelsomino notturno" (1903)
- "La mia sera" (1903) -
Nel progetto di sette libri rimasto incompiuto, è composto da "Maia", "Elettra" e "Alcyone" (1903), "Merope" (1912) e "Asterope" (1933).
- "La sera fiesolana" ("Alcyone, 1899)
- "La pioggia nel pineto" ("Alcyone") -
Composto per necessità economiche, "Il fu Mattia Pascal" è il romanzo più celebre di Pirandello, nel quale trova piena espressione la poetica umoristica teorizzata nel suo saggio "L'Umorismo".
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E' il saggio in cui Pirandello presenta la poetica dell'arte umoristica e la visione del mondo su cui essa si basa.
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Pubbicato sul quotidiano parigino "Le Figaro" da Filippo Tommaso Marinetti, è considerato l'atto di nascita del movimento futurista. E' un manifesto più ideologico che letterario (come invece sarà il "Manifesto tecnico della letteratura futurista", 1912)
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"Così è se vi pare" (1917)
"Sei personaggi in cerca d'autore" (1921)
"Il giuoco delle parti" (1918) -
Dal testo emerge l'aspetto nazionalista e interventista di Pascoli sostenitore della campagna di Libia del 1911 per difendere il "nido nazionale"
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Il "Notturno" (termine con il quale si fa riferimento a questa fase della del poeta, in codizioni di ciecità) è l'opera in cui emerge il lato più riflessivo e interiore di D'annunzio.
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Pubblicato nel 1916, nasce come diario poetico di un anno di vita come soldato semplice d fanteria nelle trincee del Carso.
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Pubblicata per la prima volta nel 1922, la raccolta comprende una serie di scritti composti tra il 1884 e il 1936. Tra questi:
- "La carriola" (1917)
- "Ciaula scopre la Luna" (1907)
- "Il terno ha fischiato" (1914)
- "La patente" (1917-1918) -
E' il suo romanzo più celebre e uno dei più celebri di tutta la letteratura italiana.
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Dopo una lunga elaborazione durate circa sedici anni, il romanzo esce nel 1926, immediatamente dopo la pubblicazione de "La coscienza di Zeno".
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Pubblicata nella versione definitiva nel 1942, la raccolta è composta da liriche strettamente legate all'esperienza bellica, scritte in forma quasi diaristica e senza alcuna concessione retorica. Tra queste:
- "I fiumi" (1916)
- "Il porto sepolto" (notte di Natale, 1915)
- "In memoria" (1916)
- "Fratelli" (1916)
- "Soldati" (1918)
- "Sono una creatura" (1916) -
Parodia de "La pioggia nel pineto" di D'Annunzio