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Roma mira a conquistare la Sicilia. Entra così in conflitto con Cartagine, una potente colonia dei fenici (detti anche punici) che si trova in Africa. Cartagine controlla i traffici marittimi nel Mediterraneo occidentale. Scoppia così la prima guerra punica. Roma, dopo alterne vicende, ottiene la vittoria al largo delle isole Egadi. -
Tra il 237 a.C. e il 235 a.C. Roma estese il proprio dominio alla Sardegna e alla Corsica che formeranno la seconda provincia romana.
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I romani sconfissero i galli sènoni nel 222 a.C. impadronendosi del territorio della Pianura Padana. -
Conquista dell'Illiria: 229 - 219 a.C. -
Per riprendersi dalla perdita di Sicilia, Sardegna e Corsica, i cartaginesi intrapresero una politica di espansione in Spagna. Gli accordi con Roma prevedevano che i cartaginesi non avrebbero potuto oltrepassare il fiume Ebro. Così, quando nel 219 a.C. Annibale conquistò Segunto, provocò la reazione di Roma, dando il via alla seconda guerra punica. -
L'esercito romano guidato da Quinto Fabio Massimo (il Temporeggiatore) viene sconfitto dai cartaginesi. -
Dopo la vittoria di Canne, i cartaginesi di Annibale non si diressero direttamente a Roma, perché l'esercito era logoro. Rimasero a Capua, periodo nel quale Roma riuscì a riorganizzare le forze.
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La battaglia definitiva si svolse a Zama, nell'entroterra di Cartagine. -
Dopo la vittoria di Zama, la politica estera di Roma divenne sempre più aggressiva e volta allo sfruttamento economico delle aree sottomesse. Le conquiste successive furono:
- la Gallia Cisalpina;
- la Spagna;
- Pergamo, Siria e Macedonia -
Per paura delle ricchezze che Cartagine continuava ad accumulare con i traffici marittimi, una parte del ceto dirigente romano, guidata da Catone il Censore, sostenne che Cartagine dovesse essere rasa al suolo. Roma pose allora a Cartagine un ultimatum che consisteva nell'abbandonare la città per costruirne un'altra nell'entroterra. Al diniego di Cartagine scoppiò una nuova offensiva.