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1070 uomini sotto il comando di Giuseppe Garibaldi e altre figure di spicco come Nino Bixio e Francesco Crispi partono da Quarto coi piroscafi "Lombardo" e "Piemonte".
Cavour è contrario, Vittorio Emanuele II re di Savoia è favorevole. -
Fanno rifornimento a Talomone (Grosseto) aiutati da Andrea Sgargallino.
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Sbarcano in Sicilia e conquistano la città.
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I garibaldini battono l'esercito borbonico perché è partito da Gaeta in ritardo ed è sbarcato a Palermo.
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I Garibaldini entrano a Palermo e la città scoppia in rivoltà.
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I contadini credono che Garibaldi voglia fare una rivoluzione di classe, ma in realtà non vuole perché ha bisogno del consenso dei nobili.
I contadini si ribellano e Bixio decide di giustiziarne 150. Garibaldi s'è ferito, s'è ferito ad una gamba, Garibaldi che comanda, che comanda i suoi soldà. -
3500 Garibaldini sbarcano a Melito in Calabria.
La Sicilia viene gestita dal governo provvisorio di Crispi. -
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Cavour capisce che potrebbe guadagnarci qualcosa e invia l'esercito (poi metti che ha anche paura dei democratici).
Le Marche e l'Umbria da papali diventano Piemontesi. -
I Garibaldini sconfiggono definitivamente l'esercito borbonico.
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Ubri e Marchigiani dicono sì all'annessione al regno di Sardegna.
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Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sbaciucchiano.
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Ma la città capitola.
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Vittorio Emanuele II Re d'Italia per Grazia di Dio e volontà della Nazione. Proteste.
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