FATE, IMMAGINARIO E SCIENZA

  • Il microscopio viene perfezionato

    Il microscopio consente di accedere a mondi invisibili, a realtà di estrema piccolezza e quindi sembra il mezzo ideale con cui dare uno sguardo indiscreto ai regni intangibili delle piccolissime fate. Nell'epoca vittoriana la miniaturizzazione sembra offrire uno sbocco all'immaginazione.
  • Incoronazione della Regina Vittoria

  • Fate per adulti

    Nel 1840 in Gran Bretagna le fate e i folletti dai racconti e dalle parole, sono passati alle immagini e alle illustrazioni. A partire da questa data i vittoriani decisero disperatamente di credere nelle fate, perché esse rappresentavano una via di fuga dall'intollerabile epoca scientifica e materialistica in cui vivevano.
    Pittura di quadri a soggetto fatato (1840-1870).
  • Fitz-James O'Brien "La lente di diamante e altri racconti" (The diamond lens and other stories)

    Libro in cui uno scienziato semipazzo sviluppa un microscopio con il quale scopre in una soluzione liquida una minuscola e bellissima creatura, "Sylph", che ribattezza col nome di Animula e che diventa la sua ossessione. In seguito la creatura muore, perché l'acqua del suo minuscolo habitat è evaporata sotto la lente: lo scienziato con il suo disperato amore e lo strumento scientifico hanno ucciso la piccola creatura prigioniera.
  • Charles Darwin "L'origine delle specie"

    Pseudo-teoria scientifica Turania theory: diversi studiosi britannici supposero che gli ultimi discendenti delle razze preistoriche e primitive potevano ancora sopravvivere nelle caverne e nelle zone remote dell'Europa (relazione tra le fate turaniche e l'infanzia es. fata pigmea piccola e selvaggia).
    Pseudo-teoria del vitalismo: i naturalisti afferenti alla corrente del vitalismo interpretavano l'esistenza come il risultato di una forza e di uno slancio vitale dentro le creature.
  • Fate per bambini

    A partire dal 1870 circa, l'immaginario iconografico relativo alle fate viene dirottato verso la letteratura per l'infanzia.
    Illustrazioni di fate per bambini si trovano anche prima, ma è soprattutto dopo quel periodo che le fate diventano dominio privilegiato dell'infanzia.
  • Belle Époque (1871-1914)

    A partire dal 1871 e, per poco più di 40 anni, L'Europa visse una relativamente lunga stagione di pace, la cosiddetta Belle Époque, e così i viaggi, l'esotismo, la fine momentanea delle tensioni e un maggiore benessere diffuso sembravano garantire un mondo pacificato e più aperto.
  • Invenzione del processo fotomeccanico

    Negli anni '70 dell'800 avvenne anche l'introduzione del processo fotomeccanico, che facilitò il trasferimento dei disegni sulle superfici tipografiche da cui si effettuava la stampa di libri illustrati. Questo sistema rendeva più semplice produrre volumi illustrati per ragazzi, poiché i libri per l'infanzia mantengono da molto tempo uno stretto rapporto tra testo e illustrazione.
  • Rosa Mulholland "Puck and Blossom"

    Libro pensato per l'infanzia (ascendenza dalle leggende e dalla letteratura).
    I protagonisti della storia sono un bambino di nome Puck (personaggi di Sogno di una notte di mezza estate) e una bambina di nome Blossom (Fiore).
    Distinzione tra fate e goblin: 2 razze magiche con caratteri e temperamenti diversi.
    Forte connessione tra bimbi, creature incantate, piante e animali (magia, incanto e innocenza).
    Ambientazione idilliaca e rurale vs industrializzazione vittoriana.
  • Oscar Wilde "Il compleanno dell'Infanta"

    Storia di un orribile nano, allevato per divertire la corte, che si esibisce al compleanno dell'infanta e se ne innamora fino ad averne il cuore spezzato.
  • Arthur Machen "Il romanzo del Sigillo Nero"

    Un misterioso popolo sotto le colline gallesi. Un ragazzo che non è ciò che sembra. Una pietra con 60 caratteri che cela segreti prodigiosi.
  • Maria Savi Lopez "Fate e folletti"

    Una delle prime apparizioni del "Piccolo popolo" in una sorta di enciclopedia fatata. Saggio che racconta, cataloga e classifica gli elfi, i folletti e altre creature incantante nelle diverse tradizioni popolari italiane e europee.
    Non si tratta di un libro per ragazzi.
  • Arthur Machen "The White People"

  • Creature incantate fotografate a Cottingley: primo incontro tra fate e macchina fotografica

    Nel 1917 due cugine inglesi di 9 e 16 anni affermarono in famiglia di aver visto nei dintorni delle piccole fate. Uno dei genitori prestò loro una macchina fotografica, affinché dimostrassero di non aver detto una bugia: le due bambine scattarono alcune foto che ritraevano piccole e delicate creature alate impegnate in graziose attività e molto amabili nei confronti delle loro giovani fotografe.
  • Libri dell'illustratrice Cicely Mary Barker (1925-1945)

    Inno all'innocenza dell'infanzia e alla magia di questa età irripetibile.
    Le opere illustrate per bambini più importanti dedicate alle fate dei fiori: accanto ad ogni pianta compare la relativa fatina, che riprende nei colori e nelle forme della tunica, delle ali e degli ornamenti floreali gli stessi colori e le identiche forme della pianta di cui essa è simbolicamente custode. Ogni fata ha anche una breve poesia in rima baciata che descrive le caratteristiche della pianta in questione.
  • Fate contestatrici (1960-1980)

    La cultura giovanile reinterpretò ulteriormente tutto questo retaggio immaginativo, con l'uscita di molti libri che raccontavano alcune tradizioni e remoti racconti.
    Si diffuse una sorta di "elfolatria",una spiritualità semiufficiale dovuta al desiderio di molti giovani di seguire sensazioni nuove, di trovare alternative al Dio dei loro genitori, che non appariva più sufficiente. Si voleva credere in esse come in una sorta di gioco che contribuiva a re-incantare il mondo.
  • Pierre Dubois "Enciclopedie fatate" trilogia enciclopedica (1992-1996-2003)

    Le fate e le creature vengono ordinate con ostinata e divertente precisione, classificandole secondo il loro habitat, le loro costumanze, i loro intrecci con la vita delle persone comuni.
  • Holly Black e Tony DiTerlizzi (illustrazioni) "Le cronache di Spiderwick"

    3 fratelli, a causa del divorzio dei loro genitori, sono costretti a lasciare New York per andare con la madre a vivere in una cadente villetta in stile vittoriano in mezzo al bosco. Esplorando le stanze e i corridoi, uno dei gemelli arriva in un vano nascosto, volutamente segreto: si tratta del laboratorio-archivio di Arthur Spiderwick, un antenato dei ragazzi che consumò la sua vita studiando il mondo segreto delle creature fatate tanti anni prima.
  • Benjamin Lacombe e Sébastien Perez "L'erbario delle fate"

    L'albo si presenta come il taccuino di uno scienziato in cui sono conservati i dati naturalistici osservati, come pure i disegni delle piante e delle straordinarie creature incontrate nella foresta.
    La foresta di Brocéliande svela i suoi fatati misteri, facendo conoscere allo scienziato creature mai viste prima.
    Le illustrazioni di Lacombe hanno un'aria anche molto scientifica, tanto che ci sono sezioni anatomiche di fate e disegni botanici particolareggiati, pur nella loro totale irrealtà.