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I Motivi Storici del Conflitto
La storia dell'Ucraina è parte fondante della Grande Russia, quando si insedia la Rus' di Kiev, uno Stato monarchico in mano al capo Variago Rjurik. Questo guerriero dà vita al nucleo originario della potenza russa. Nel XVIII secolo lo Stato monarchico diventa uno dei tasselli dell'Impero russo sotto lo zar Pietro I. Nel '900, in seguito alla Rivoluzione bolscevica, l'Ucraina si divide in tre Stati. Ne nasce una guerra ucraino-sovietica (1918-1922), che si conclude con un'annessione all'URSS. -
Dissoluzione dell'URSS
Le Rivoluzioni del 1989, chiamate l'Autunno delle Nazioni, sono avvenute nell'Europa Centrale quando diversi regimi comunisti furono rovesciati. L'Autunno delle Nazioni iniziò in Polonia e si espanse nella Germania Est, Cecoslovacchia, Ungheria, Bulgaria, Estonia, Lituania, Lettonia mentre la Romania fu l'unica nazione orientale che rovesciò il regime in maniera violenta giustiziando il capo di Stato. Questo evento segnò il collasso dell'Unione Sovietica e la fine della guerra fredda -
Indipendenza dell'Ucraina
L'Ucraina è un paese eterogeneo per storia, lingua e religione, con sostanziali differenze tra Est e Ovest, a maggioranza cattolica. Per anni sotto l'orbita sovietica, è diventato indipendente nel 1991, Crimea inclusa. -
Da cosa nasce il conflitto tra Ucraina e Russia
Indipendente dal 1991, quando iniziò la disgregazione dell’Unione Sovietica, l’Ucraina è la regione storica del Donbass, invasa nel 2014 da forze paramilitari russe, che penetrarono in Crimea (penisola importantissima per il controllo del Mar Nero) ufficialmente per sostenere le rivendicazioni della popolazione russofona, che chiedeva un referendum sull'indipendenza. Il conflitto terminò con l’annessione della Crimea alla Russia, attraverso un referendum mai riconosciuto dall’Ucraina. -
Accordo di BELAVEZHA
30 anni fa l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) scompare dalla Storia. Cessa di esistere l'8 dicembre del 1991, quando i leader di Russia, Ucraina e Bielorussia firmano l’Accordo di Belavezha che sancisce la nascita della Comunità degli Stati indipendenti (CSI). La notte di Natale del 1991, la bandiera rossa viene ammainata sul Cremlino e l'ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov si dimette dalla guida del Paese. -
Trattato START
Gli accordi START (acronimo dell'espressione inglese Strategic Arms Reduction Treaty) sono degli accordi internazionali tesi a limitare o a diminuire gli arsenali di armi di distruzione di massa, come le armi nucleari, sapendo che il numero molto alto di tali armamenti pone un serio pericolo di distruzione completa del pianeta.
Tra Stati Uniti e Unione Sovietica è stato siglato il 31 luglio 1991
Il trattato START 1 e nel gennaio 1993 è stato siglato il trattato START 2. -
Memorandum di BUDAPEST
Il memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza è un accordo, firmato il 5 dicembre 1994, con il quale l'Ucraina accettava di smaltire l'enorme scorta di armi nucleari che aveva ereditato in seguito alla dissoluzione dell'URSS, aderendo al trattato di non proliferazione delle armi nucleari. -
Stabilità Politica e Sociale
La stabilità politica e sociale è durata poco. All'inizio del nuovo Millennio sono emerse faglie profondissime tra i fautori dell'avvicinamento all’Unione Europea e all’Occidente e i sostenitori del legame storico con la Russia, che ha il suo bacino nelle zone a sud-est, nonché nel Donbass con i due stati separatisti non riconosciuti, e cioè la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Luhansk. -
Donbass
Donbass regione dell'Ucraina orientale, il cui nome deriva da Donecki Bassejn (bacino del Donec, un fiume affluente del Don). E' una regione storica dell'Ucraina; la sua denominazione risale alla fine dell’Ottocento, quando questo territorio acquisì una certa rilevanza economica grazie ai giacimenti di carbone. È stato il maggior bacino carbonifero dell'ex URSS. Questo territorio faceva dell’Ucraina il settimo Paese al mondo per riserve di carbone e ancora oggi ha un certo peso economico. -
Crimea
Storicamente la Crimea ha avuto grande rilievo per la Russia essendo stata parte dell'Impero russo e poi dell'Unione Sovietica. Il controllo della penisola era di particolare importanza per l'accesso al Mar Nero. Con il crollo dell’Unione Sovietica e l’indipendenza dell’Ucraina la penisola di Crimea è passata sotto la sovranità dell'Ucraina anche se l’influenza russa è presente dato che la maggior parte della popolazione è russa e politicamente vicina a Mosca. -
Rivoluzione Arancione
Con Rivoluzione Arancione si intende il movimento di protesta sorto in Ucraina il giorno dopo delle elezioni presidenziali del 21 novembre 2004. I primi risultati vedevano Viktor Janukovyč in vantaggio, ma lo sfidante Viktor Juščenko contestò i risultati, denunciando brogli. A seguito delle proteste, la Corte Suprema ucraina invalidò il risultato elettorale e fissò nuove elezioni per il 26 dicembre vinte da Juščenko. La rivoluzione arancione è anche nota come prima rivoluzione Ucraina. -
Il ruolo della NATO
Nel 2008, prima dell'instaurazione del governo filo-occidentale non riconosciuto da Putin, l’Ucraina stava lavorando per entrare nella NATO, ma ancora oggi non è entrata a far parte della NATO. Per la Russia, l'Ucraina rappresenta la regione “cuscinetto”, che divide la Russia dal resto d’Europa. La NATO è un'alleanza internazionale di difesa il cui obiettivo è garantire la libertà e la sicurezza dei Paesi membri con mezzi politici e militari. Ne fanno parte 30 Stati tra i quali anche l’Italia. -
Crisi tra Russia e Ucraina
Per capire le origini della crisi tra Russia e Ucraina bisogna tornare indietro fino al 2013, anno dell'esplosione delle proteste che presero poi il nome di Euromaidan. Fu allora che diventarono incandescenti le relazioni tra i due Paesi, da quando Kiev dichiarò l'indipendenza dall'Unione sovietica il 24 agosto 1991.Dalla sua indipendenza la nazione ha sempre oscillato tra la vicinanza all'Occidente e quella alla Russia, una divisione che era forte anche nella popolazione. -
Euromaidan
La divisione diventò evidente con il presidente Viktor Yanukovych. Il suo governo virò verso la Russia di Vladimir Putin, e sotto il controllo dei separatisti nel 2013, fu sospesa la Deep and Comprehensive Free Trade Area, un accordo di libero scambio con l'Unione Europea. La notte del 21 novembre iniziarono violente proteste popolari e dalla piazza Indipendenza di Kiev si estesero in altre zone del Paese e presero il nome di Euromaidan (Europiazza). Le proteste terminarono a febbraio 2014. -
Conflitto del 2014
A febbraio del 2014 il popolo Ucraino caccia il presidente filorusso Viktor Yanukovich instaurando un governo filoeuropeo non riconosciuto da Mosca. La risposta di Vladimir Putin non si è fatta attendere e a marzo 2014, dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia, nel Donbass scoppiarono disordini separatisti. Inizialmente ebbero successo, poi l’esercito di Kiev contrattaccò. È stato così che si sono create due piccole repubbliche separatiste, di Donetsk e di Luhansk -
Accordi di MINSK
Gli accordi di Minsk, così chiamati per l'omonima città in Bielorussia dove furono negoziati, servirono per mettere fine alla guerra dell'Ucraina orientale nel 2014 e furono siglati tra l'Ucraina, i separatisti, la Russia e l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Questi accordi prevedono il rilascio degli ostaggi, migliorare la situazione umanitaria nel Donbass, il ritiro delle armi pesanti e dei poteri maggiori per le regioni di Doneck e Lugansk. -
La Russia non vuole che l’Ucraina entri nella NATO
La NATO è la più grande alleanza militare del mondo: averla al proprio confine è una minaccia per la sicurezza nazionale Russa. Mosca non vuole rinunciare al prezioso Stato cuscinetto rappresentato dall’Ucraina. Nel 2004, sono entrate a far parte Lituania, Lettonia e soprattutto Estonia, vicinissima a San Pietroburgo: questo precedente ha fatto infuriare la Russia. Oggi Mosca non vuole assolutamente nuove espansioni e chiede ufficialmente il ritiro della NATO dalle tre repubbliche baltiche. -
Impossibile Ingresso dell'Ucraina nella NATO
L’esistenza di regioni separatiste crea un contenzioso territoriale in base alla quale la NATO non può accettare lo Stato come nuovo membro. Significherebbe la certezza di un conflitto. Mosca, attraverso il riconoscimento delle repubbliche separatiste in Ucraina e Georgia, ha di fatto reso IMPOSSIBILE un eventuale ingresso nell’Alleanza Atlantica -
Le richieste di Putin e di Zelensky a NATO, USA e UE
Il 21 febbraio il presidente Putin aveva richiesto come condizione per evitare l'escalation che l'Ucraina debba rinunciare all'adesione alla NATO, la dimilitarizzazione, il riconoscimento della Crimea alla Russia e il ritiro di tutti i soldati occidentali dai paesi entrati nella NATO dopo il 1997. Dall'altro lato il presidente Zelensky ha ribadito il 23 febbraio che le aspirazioni del suo paese sono di aderire all'Ue e alla NATO. Ad oggi i due negoziati non hanno dato esito positivo.