-
Nel 1798 "nasce" anche il Romanticismo in Germania (Friedrich Schlegel usa il termine "Romantik" per definire la poesia inquieta e drammatica dei moderni; rivista "Athenäum") e in Inghilterra (Wordsworth e Coleridge pubblicano le "Lyrical Ballads".
-
Fine della Rivoluzione francese e Consolato di Bonaparte.
-
La Repubblica italiana si tramuta in Regno d'Italia, definitivamente nelle mani di Napoleone nel 1805 (vittoria contro la Terza coalizione di Francesco I d'Austria e trattato di Presburgo).
-
Nello stesso anno il Regno di Napoli viene conquistato, affidato al fratello di Napoleone e poi consegnato a Murat.
-
Traduzione dei classici (Omero, Esiodo, alessandrini, Orazio, Virgilio);
1813: "Storia dell'astronomia";
1815: "Saggio sopra gli errori popolari degli antichi";
1815: "Orazione agli Italiani in occasione della liberazione del Piceno" (posizioni reazionarie ereditate da Monaldo; contro patriottismo). -
Nel 1811 compare il terzo volume.
-
Madame de Staël fa opera di mediazione della cultura tedesca e delle teorie romantiche in Francia e in Italia.
-
1816: "Le rimembranze" (idillio);
1816: "L'appressamento alla morte";
"Lettera ai Sigg. compilatori della «Biblioteca Italiana»" (sull'importanza della tradizione greca e latina, e della ricerca di una «scintilla celeste» che fa dell'uomo un vero poeta). -
L'articolo di Madame de Staël compare sulla "Biblioteca italiana" tradotto con il titolo "Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni" da Pietro Giordani (che replica con l'articolo "«Un italiano» risponde al discorso della Staël").
-
Pietro Giordani e Gertrude Cassi Lazzari.
Scrive le Prime note dello "Zibaldone" (tenuto fino al 1832);
1817: "Il primo amore" (elegia accolta nei "Canti");
1817: "Diario del primo amore";
1818: "Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica" (idee coerenti con il pessimismo storico; la vera poesia deve illudere, parlare all'immaginazione, non all'intelletto; inedito fino al 1906);
1818: "All'Italia" e "Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze" (canzoni civili). -
-
Zibaldone, luglio 1820: «cominciai... a divenire filosofo di professione (di poeta ch'io era), a sentire l'infelicità certa del mondo, in luogo di conoscerla».
Scrive "La ricordanza/Alla luna", "L'infinito", "La sera del dì di festa", (idilli); "Ad Angelo Mai", "Bruto minore", "Ultimo canto di Saffo", "A un vincitore nel pallone" (canzoni). -
Attestata dallo "Zibaldone".
-
Per la sua inquietudine e la sua malinconia considerato un loro precursore dai Romantici.
-
-
Manzoni difende il "più ragionevole" Romanticismo italiano (lombardo, in particolare): "l'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo".
-
1823: "Alla sua donna" (canzone di addio alla poesia);
1824: "Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani"). -
Si avvia l'investigazione dell'«acerbo vero» e cambia il ruolo della natura: non più madre amorevole, ma matrigna indifferente; l'uomo non ha alcuna speranza di affrancarsi dal male.
-
A Milano breve soggiorno. A Bologna per Stella cura il commento al "Canzoniere" di Petrarca (1826); la traduzione del "Manuale" di Epitteto (1827); la "Crestomazia italiana" della prosa (1827) e della poesia (1828). Del 1826 è l'"Epistola al conte Carlo Pepoli" (interruzione del silenzio poetico). A Firenze contatti con l'"Antologia" di Vieusseux (Gabinetto scientifico-letterario).
-
Si aggiungono, rispetto alle venti originarie, "Il Copernico" e il "Dialogo di Plotino e di Porfirio".
-
Cf. lettere 374 («Vi assicuro che in materia di immaginazioni, mi pare di essere tornato al mio buon tempo antico») e 382 («Dopo due anni, ho fatto dei versi quest'Aprile; ma versi veramente all'antica, e con quel mio cuore d'una volta») alla sorella Paolina. Ciclo pisano-recanatese ("Il risorgimento" e "A Silvia"; poi, a Recanati, "Le ricordanze", "La quiete dopo la tempesta", "Il sabato del villaggio", "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia").
-
Vive «sedici mesi di notte orribile».
"Le ricordanze", "La quiete dopo la tempesta", "Il sabato del villaggio", "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia" (canti). -
-
Antonio Ranieri e Fanny Targioni Tozzetti. Sottoscrizione degli amici toscani. Ciclo di Aspasia (1832-1835): "Il pensiero dominante", "Amore e Morte", "Consalvo", "A se stesso", "Aspasia". Nel 1832 scrive l'ultimo appunto dello "Zibaldone". Nel 1832 compone due nuove operette "Il Dialogo di un Venditore d'almanacchi e di un Passeggere" e il "Dialogo di Tristano e di un amico". Compone anche due canti sepolcrali.
-
"Il Dialogo di un Venditore d'almanacchi e di un Passeggere" e il "Dialogo di Tristano e di un amico".
-
1831-1835: "Pensieri" (sulla vita sociale);
Dal 1831 aveva iniziato a comporre i "Paralipomeni della Batracomiomachia" (poemetto di otto canti in ottave, satirico, contro i liberali italiani; poco amato nel Risorgimento); nel 1835 compone la "Palinodia al marchese Gino Capponi" (contro il progresso, su materialismo e ateismo) e "I nuovi credenti" (satire in terzine contro gli spiritualisti). -
A Firenze.
-
-
-
-
Tra Torre del Greco e Torre Annunziata, con Ranieri e Paolina.
1836: "La ginestra";
1837: "Il tramonto della luna". -
Non gettato in una fossa comune, ma sepolto dapprima nell'atrio della chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, poi traslato (nel 1939) nel Parco Vergiliano a Piedigrotta.
-
A Firenze, a cura di Ranieri: 34 canti e 7 frammenti.