Cina, dagli inizi del 1900 alla Repubblica di Mao

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    Rivolta dei boxers

    Intrighi di palazzo e sanguinose sommosse popolari contro la corruzione della corte e la grave situazione economica
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    Dalla rivolta dei boxers fino a Piazza Tienanmen

  • Rivoluzione Xinhai

    Dalla rivolta di Wuchang, che inizia a ottobre del 1911, si sviluppa la rivoluzione Xinhai, che porta al crollo della dinastia Qing
  • Pu Yi abdica in favore della Repubblica

    La rivoluzione costringe Pu Yi, imperatore di soli 6 anni, ad abdicare in favore della Repubblica
  • Yuan Shikai si impone come dittatore

    Yuan Shikai, esponente delle forze conservatrici, approfittando della mancanza di Sun Yat-Sen, un medico di Canton che, sostenuto dal Guomin-dang (partito nazionalista), è l'iniziatore del movimento rivoluzionario contro l'Impero di Pu Yi, si impone come dittatore della Cina; Sun Yat-Sen si trovava fuori dai territori cinesi per via un esilio, ricevuto anni prima
  • Yuan Shikai muore e la Cina precipita nel caos

    Alla morte di Yuan Shikai la Cina precipita nel caos: la parte settentrionale è contesa dai signori della guerra, governatori militari che rifiutano la democrazia in favore di conflitti continui per aumentare il proprio potere; la parte centro-meridionale, invece, resta legata a Sun Yat-Sen, tornato nei territori cinesi durante la dittatura di Yuan Shikai, sotto il Guomin-dang
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    La Cina entra nella Prima Guerra Mondiale

    La Cina entra in guerra, nel 1917, a fianco dell'Intesa. Pur essendo una delle nazioni vincitrici, alla fine del conflitto, non ottenne alcun riconoscimento: il Giappone, più influente della Cina del Guomin-dang per le potenze occidentali, ottiene il controllo economico di alcuni territori cinesi (la regione di Shantung), sostituendosi alle colonie tedesche.
  • Nascita del Partito comunista cinese

    Inizia un periodo di proteste, come conseguenza delle decisioni straniere sulla Cina dopo la Prima Guerra Mondiale, in cui si creano diversi movimenti; uno di questi forma il Partito comunista cinese, sull'esempio della rivoluzione d'ottobre in Russia
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    Il Guomin-dang e il Partito comunista si alleano

    Sotto l'impulso di Sun Yat-Sen e degli inviati sovietici della Terza Internazionale, il Guomin-dang e il Partito comunista si alleano contro i signori della guerra; l'URSS, supportando questa decisione, decide di inviare materiale e uomini per riorganizzare il Guomin-dang sul modello del Partito bolscevico russo. Viene formato un esercito comune, l'esercito nazionalista rivoluzionario, posto sotto il comando di Chiang Kai-shek
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    La morte di Sun Yat-Sen porta a una svolta anti comunista

    Dopo la morte di Sun Yat-Sen, l'alleanza tra Guomin-dang e comunisti viene rotta: Chiang Kai-shek, dopo aver accusato il Partito comunista di voler creare una dittatura, decide di sferrare un attacco contro ai militanti del partito; l'esercito nazionalita attacca Shangai, sterminando migliaia di militanti comunisti. Chiang Kai-shek instaura un regime di terrore; continua il conflitto con i signori della guerra
  • I comunisti superstiti creano le basi d'azione nelle campagne

    I comunisti sopravvissuti al massacro di Chiang Kai-shek fuggono dalle città creano delle basi d'azione nelle campagne; queste basi adoperano le strategie proposte dal nuovo leader del Partito comunista, Mao Zedong, convinto che la rivoluzione bolscevica sarebbe dovuta partire dalle masse contadine che, seppur in miseria, costituivano la parte più importante della Cina
  • Inizia il governo nazionalista, con capitale a Nanchino, di Chiang Kai-shek

    Chiang Kai-shek sconfigge i signori della guerra e occupa Pechino. Da vita a un governo nazionalista, trasferendo la capitale a Nanchino, che viene riconosciuto dalle potenze internazionali; inizia un periodo di modernizzazione, supportato da Gran Bretagna e Stati Uniti, basato sul modello occidentale
  • Nascita dell'Armata rossa e della repubblica sovietica cinese

    Mao riesce a portare a sé più di dieci milioni di persone, tra cui, soprattutto, contadini, formando un esercito sotto la guida di tecnici e assistenti militari inviati da Mosca, detto "Armata rossa". Mao, grazie al supporto ricevuto, forma allora la repubblica sovietica cinese, a Kiangsi
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    Il Giappone continua l'espansione in Cina

    Il Giappone, divenuto una grande potenza economica e militare, riprende l'espansione nei territori nord-orientali della Cina; in questi anni, il Giappone si concentra sul potenziamento delle proprie forze armate e su una politica estera bellicosa. Nel 1931 aveva già conquistato la Manciuria, mentre nel 1933 fu costretto all'uscita dalla Società delle Nazioni.
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    La Lunga Marcia

    L'esercito nazionalista di Chiang Kai-shek attacca la repubblica sovietica di Mao, costringendola a intraprendere una Lunga Marcia verso Nord: gli uomini di Mao vennero decimati e furono costretti a percorrere dodici mila chilometri in un solo anno
  • Il massacro di Nanchino

    Le aggressioni nipponiche verso la Cina culminano nell'attacco di Shangai e Nanchino, luoghi in cui vennero uccisi, in modo cruento, più di duecentomila uomini cinesi, dall'esercito giapponese.
  • Il Guomin-dang e i comunisti si alleano contro il Giappone

    Dopo il massacro di Nanchino, sia Chiang Kai-shek che Mao Zedong accolgono la prospettiva di un accordo: la tregua ha come nemico il Giappone. L'accordo nasce e la guerra cino-giapponese diventa il conflitto principale, in oriente, per otto anni.
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    La guerra cino-giapponese diventa parte del secondo conflitto mondiale

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    Guerra civile cinese

    Dopo la disfatta del Giappone, a seguito del secondo conflitto mondiale, Chiang Kai-shek e Mao Zedong tornano nemici: inizia la guerra civile nei territori della Cina. L'esercito popolare di Mao entra a Pechino, conquistando l'intero paese e uscendone, quindi, vincitore.
  • Nascita della Cina nazionalista e adesione all'ONU

    Chiang Kai-shek è costretto alla fuga: trasferisce il suo esercito nell'isola di Taiwan (Formosa) e da vita a uno stato autonomo, la Cina nazionalista, riconosciuta dagli Stati Uniti e dai paesi occidentali; diventa uno dei membri permanenti dell'ONU.
  • Nascita della repubblica popolare di Cina

    Dopo la vittoria nei confronti di Chiang, Mao da vita alla Repubblica popolare di Cina. Mao schiera il paese, tramite una riforma agraria e un'economia socialista, verso la sua modernizzazione; la riforma prevede la confisca delle terre dei grandi proprietari e delle comunità religiose, così da poterle distribuire al popolo cinese.
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    Il piano quinquennale di Mao e lo sviluppo della politica estera cinese

    Mao, con il supporto dell'Unione Sovietica, lancia un piano quinquennale, ispirato al modello sovietico, che prevedeva la collettivizzazione delle terre e il potenziamento dell'industria. Per non rinunciare alla propria autonomia, conquistata da poco, progetta di sviluppare la propria politica estera, così da non dipendere completamente dall'URSS, e di continuare la modernizzazione interna del paese.
  • Il "grande balzo in avanti"

    Mao, come conseguenza alla massiccia crescita demografica che la Cina affronta dal 1953 in poi, sviluppa un piano che avrebbe portato la Cina a fare un "grande balzo in avanti": le terre vennero collettivizzate ulteriormente, portando le cooperative a fondersi e divenire "comunità popolari", di cui obiettivo sarebbe dovuto essere la completa autonomia. Il programma non ha successo.
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    Rottura del rapporto tra Pechino e Mosca

    Il mutamento della politica estera, voluto da Mao, porta a una fase di conflittualità tra Cina e URSS. Il rapporto tra le due si rompe definitivamente nel 1963, le maggiori cause sono: la contestazione, da parte della Cina, della politica di coesistenza pacifica voluta dall'URSS e la mancata concessione dei piani di costruzione della bomba atomica alla Cina.
  • Il progetto "rivoluzione culturale"

    Per via del fallimento del grande "balzo in avanti", si creano nuove tensioni interne: secondo Mao, la Cina stava tornando a uno stile di vita borghese, destinato a dividere i lavoratori intellettuali e manuali; per tornare ai principi di uguaglianza, Mao sviluppa il progetto "rivoluzione culturale", secondo cui si dovevano sradicare le differenze presenti nella società cinese. Per riuscire a perseguire questo obiettivo, Mao utilizza metodi antidemocratici, come le guardie rosse.
  • La politica di Mao crea forte tensione interna, è costretto ad attenuarla

    La nuova politica adottata da Mao crea tensione fra la popolazione, soprattutto per l'uso di violenza molto diffuso dai rivoluzionari; il partito di Mao stesso è sconvolto dal conflitto: molti partecipanti vengono allontanati, tra cui Deng Xiaoping, esponente moderato.
    Mao è costretto ad attenuare la sua politica, così da evitare una guerra civile: intraprende la normalizzazione del paese e si apre all'Occidente, avvicinandosi agli Stati Uniti
  • Ingresso della Cina di Mao nell'ONU

    L'apertura all'Occidente, della Cina di Mao, le permette di entrare a fare parte dell'ONU.
  • Fine della Repubblica di Mao

    Alla morte di Mao, la Cina è divisa in due linee di pensiero: una parte è maoista radicale, l'altra è moderata.
  • Xiaoping si afferma politicamente

    Xiaoping, tornato in politica, riesce ad affermarsi come leader della Cina dopo la morte di Mao. Si concentra su una politica fondamentalmente diversa da quella precedente: imposta la vita economica sulla proprietà privata, il libero mercato e l'apertura economica con l'Occidente, in particolare con gli Stati Uniti. La politica adottata di Xiaoping porta la Cina a un periodo di sviluppo intenso, fino a diventare una delle maggiori potenze economiche.
  • Il programma delle "quattro modernizzazioni"

    Dal XII congresso del partito comunista cinese viene approvato il programma delle "quattro modernizzazioni"; i quattro soggetti sono: l'industria, l'agricoltura, l'esercito e la preparazione tecnico-scientifica. I lati economico e politico finiscono per non essere in sincronia: mentre il piano del congresso serviva a fare crescere l'economia, la politica rimane immutata. La Cina diventa, quindi, un'economia di mercato socialista, cioè un sistema autoritario ma con il libero mercato.
  • Le tensioni popolari sfociano in piazza Tienanmen

    Per via del corso anomalo intrapreso dalla Cina, si sviluppano molte tensioni nel paese, soprattutto sul piano politico e sociale. Nascono delle manifestazioni pacifiche che reclamano vari diritti umani presenti nei paesi Occidentali; il culmine delle manifestazioni si raggiunge quando, durante una visita di Gorbačëv su territorio cinese, un milione di studenti universitari si radunano nella piazza di Tienanmen. Il gruppo dirigente cinese reagisce facendo una strage.