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In questo periodo troviamo una divisione di due stili: lo stile Protogeometrico, che rappresenta la prima fase dell'arte greca compresa tra la distruzione delle rocche di Micene e il 900 a.C., ed il periodo Geometrico, che prende il nome dal termine tradizionalmente usato per la produzione ceramica dello stesso periodo.
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É l'inizio dell'Età Arcaica; periodo buio e di formazione caratterizzato dall'assenza di un'architettura monumentale. Le opere di questo periodo si presentano con forme chiuse e solide; vengono fondate le prime colonie in Magna Grecia e in Sicilia. .
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Periodo corrispondente alla fine della Civiltà Micenea, in cui l'arte subisce un'evoluzione assumendo una maggiore consapevolezza nella ricerca espressiva. Preparò la strada alla nascita della Polis. A questo periodo risale l'Anfora Globulare, recipiente vascolare a profilo globulare con ampio collo bombato di forma circolare. Due piccole anse verticali impostate dalla metà del collo alla parte superiore del corpo con la base arrotondata leggermente appiattita.
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Lo stile geometrico riempiva la superficie dei vasi con motivi geometrici ordinati razionalmente e comprendenti meandri, cerchi, zig-zag, motivi a scacchiera, losanghe e le varie possibili combinazioni. Una delle opere più significative di questo periodo, è l'Anfora di Dipylon, che mostra uno splendido equilibrio tra forma, decorazione geometrica e pannello figurato dove la figura umana è stilizzata e di profilo.
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Periodo caratterizzato dall'influenza dell'Oriente, dove Corinto subentra ad Atene e si ha una maggiore attenzione ai dettagli, con motivi vegetali accostati a processioni di animali e il ruolo centrale è riservato alla figura umana. Si sviluppa la tecnica decorativa a figure nere.
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Nascono tre scuole: la Scuola Dorica, con uno stile rappresentato da proporzioni massicce delle figure umane, la Scuola Ionica, con figure più slanciate e la Scuola Attica che si distingue per la rappresentazione della muscolatura del corpo.
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In questo periodo, nell'area ellenica, sono state riscontrate statuette di diversi materiali che raffigurano il corpo umano. In Grecia nasce lo stile dedalico, che presenta la scultura monumentale in pietra; a Creta si sviluppa una linguaggio plastico che individua nella scultura Egizia un modello di partenza. La statuaria greca si caratterizza per due tipi di scultura: la kore (figura femminile) e il kouros (figura maschile).
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I ceramografi, in questo periodo creano la tecnica a figure nere, dove nella decorazione dei vasi, il profilo delle figure è dipinto con una vernice nera, nel quale una volta asciutta, i dettagli vengono graffiti con una punta metallica. Capolavoro di questo stile è Il vaso Francois, un cratere con anse volute, che raffigura le vicende di Achille e Teseo; i 270 personaggi del racconto sono dislocati in 7 fasce sovrapposte, che occupano l'intera superficie.
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É una scultura greca in marmo dell'Imetto di età arcaica, alta 162 cm e conservata nel Museo dell'Acropoli ad Atene. É una variazione del Kouros tradizionale e presenta uno schema compositivo a X, che lega la figura dell'animale a quella dell'uomo.
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Con questa nuova tecnica, sulla superfice nera, le figure restano del colore naturale dell'argilla e i dettagli vengono dipinti in nero con il pennello in modo da fornire una maggiore definizione dell'anatomia umana.
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Dal graduale adeguamento alle apparenze naturali, nasce un linguaggio artistico innovativo, dove c'è una corrispondenza tra forma artistica e forma reale dove l'arte è vista come imitazione della natura.
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Si ha un rinnovamento delle tecniche esecutive , che porta gli scultori ad abbandonare le forme statiche e gli elementi decorativi, per cercare il realismo nei dettagli anatomici, nelle posture e nel movimento dei corpi.
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Scultura che raffigura la vittoria di un atleta. Indossa un chitone, fino ai piedi. La mano destra stringe le redini che guidano i cavalli . Il viso è leggermente inclinato verso destra e una benda con decorazioni a meandro stringe il capo coperto da ricci. è una fusione in bronzo di notevole spessore e alto 180cm. Il corpo fu assemblato al termine della fusione di ogni parte. Lo scultore realizzò i dettagli a freddo, il rame fu usato per le ciglia e la pietra dura per gli occhi.
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La statua A è una scultura a tutto tondo realizzata in bronzo. È alta 1,98 m. Rappresenta un uomo giovane e forte, completamente nudo e in posizione stante. la distribuzione del peso e la posizione degli arti sono organizzati secondo il criterio del pondus. La statua B, anch’essa in bronzo, è di un centimetro più bassa della prima. La struttura e la posizione del corpo ricalcano quelle della statua A. una lieve differenza si nota nel polso destro, maggiormente flesso rispetto alla prima statua.
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Le continue guerre tra Atene, Sparta e Tebe unite l'affermazione del movimento filosofico dei sofisti fa nascere nell'artista un senso critico che lo porta a vedere nella figura umana, non più l'immagine idealizzata del bello ma una semplice manifestazione dell'evoluzione naturale.
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Il Doriforo è rappresentato in piedi e pare avanzare lentamente in avanti. Il braccio sinistro è disteso lungo il corpo e il braccio destro è sollevato verso la spalla. Con la mano stringe una lancia. La gamba destra sostiene il peso del corpo, quella sinistra è piegata all’indietro. Il volto è girato leggermente verso sinistra. Si ha uno schema a chiasmo, con la disposizione incrociata degli arti. L'opera si basa su proporzioni matematiche, in cui si fissa il rapporto tra testa e altezza 1:8.
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Col termine “Tardo Classicismo” si intende quel particolare stile scultoreo che nacque in Grecia – per la precisione nella polis di Atene – dopo la Guerra del Peloponneso (404 a.C.), il conflitto armato che vide la democratica Atene sconfitta dalla sua rivale storica Sparta. I Greci si resero conto di poter sfruttare nell'arte anche i sentimenti, superando l'oggettività, dando sempre più spazio alla soggettività e alle proprie emozioni.
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L'arte ellenistica riguarda il periodo dell'ellenismo, che viene convenzionalmente datato dalla morte di Alessandro Magno, alla morte di Cleopatra d'Egitto, e alla conquista romana dell'Egitto. In questo periodo, la cultura greca, viene rielaborata in un nuovo linguaggio raffinato nel quale si perdono l'equilibrio, la misura e la proporzione.