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Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto da due genitori immigrati italiani, originari di Lucca.
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Dopo aver completato gli studi superiori ad Alessandria Giuseppe si reca a Parigi per intraprendere gli studi universitari; li si appassiona di attualità e stringerà amicizia con Picasso, Apollinaire e Marinetti, importanti esponenti dei movimenti di avanguardia dell'epoca.
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Tornato in Italia, Giuseppe si rivela un convinto sostenitore dell'entrata in guerra dell'Italia; si arruolerà come volontario poco dopo.
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Arruolatosi nella fanteria, Giuseppe viene mandato a combattere sulle montagne del Carso; la sua esperienza al fronte segnerà molto la sua vita ed è qui che inizierà a scrivere poesie, principalmente sulla vita da soldato, creando diverse raccolte (come Porto Sepolto, nel 1916)
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Dalla fine della guerra Giuseppe torna a Parigi, dove sposa Jeanne Dupoix.
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Il diario di guerra Porto Sepolto confluisce in una raccolta di poesie più vasta, senza dubbio una delle più famose e significative
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Giuseppe torna ancora in Italia; lavora a Roma presso il Ministero degli Esteri. In questo periodo comporrà un'altra delle sue raccolte più famose, Sentimento del tempo.
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Giuseppe, forse spinto del suo animo nazionalista, non disprezza il fascismo; infatti firmerà il Manifesto degli Intellettuali Fascisti del 1925 e diventerà amico di Mussolini, tanto de far scrivere a lui la prefazione di alcune sue raccolte.
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Nel 1936 Giuseppe si trasferisce a San Paolo, in Brasile, dove insegna lingua e letteratura italiana per diversi anni.
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Durante la permanenza a San Paolo (precisamente nel 1939), Giuseppe perde il figlio di soli 9 anni. Così come la guerra questo evento lo colpisce nel profondo, nel 1947 pubblicherà una raccolta dal nome Il Dolore "ispirata" proprio dalla morte del figlio.
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Giuseppe si stabilisce definitivamente in Italia, dove, nel 1942, riceverà la cattedra di Letteratura Italiana Contemporanea all'Università di Roma.
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Tra il 1950 e il 1969 pubblicherà le sue ultime raccolte (La terra promessa, Un grido e paesaggi, Il taccuino del vecchio), compresa la raccolta definitiva di tutte le sue opere, intitolata Vita d'Un Uomo, del 1969.
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Giuseppe Ungaretti si spegne nel 1970 a Milano.