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Figlio del pittore Giovanni Santi, nasce ad Urbino
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Qui viene a contatto con Leonardo e Michelangelo
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Ispirato alla Consegna delle chiavi di Perugino per i due gruppi di personaggi, il tempio a pianta centrale nel fondo e la prospettiva del pavimento, mentre prende da Caen il soggetto, la porta del tempio e la forma centinata della tavola. A differenza di Perugino dispone i personaggi secondo una curva che lascia vuoto lo spazio dietro. Il sacerdote è sbilanciato verso destra, lato occupato dai movimenti maschili, contrapposti alla calma femminile di sinistra. Il tempio è meno pesante.
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Viene ripresa la ritrattistica leonardiana e Piero della Francesca. I coniugi Doni vengono ritratti con un paesaggio che, per Raffaello, si pone come sfondo chiaro e luminoso che unisce i due soggetti. Questi sono colti in pose simmetriche e atteggiati in modo da mostrare il loro stato sociale. Maddalena ripete lo schema compositivo di Monna Lisa, con la differenza che essendo un personaggio reale non ha bisogno di un'aura di mistero. Dal suo volto traspare tristezza.
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Composizione piramidale. La Vergine, immersa nel verde calmo di un prato, è in posa contrapposta e sorregge il Bambino, non ancora autonomo per l'equilibrio. Questo prende la piccola croce di San Giovannino. C'è una concatenazione sia con gli sguardi sia fisicamente.
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Grazie all'architettura bramantesca, alla pittura di Michelangelo e al confronto con le più elevate manifestazioni dell'arte classica, si compie la sua maturazione artistica.
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Rappresenta una delle due vie per arrivare a Dio: la Filosofia. In un grandioso edificio classico sono riuniti i più importanti filosofi dell'Antichità. I personaggi sono disposti sulla scalinata seguendo un andamento semicircolare attorno alle figure centrali di Platone e Aristotele. L'impianto prospettico determina un senso di equilibrio. Alcuni filosofi hanno le fattezze di artisti suoi contemporanei, a indicare il legame tra il passato e il presente.
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Narra che Pietro, imprigionato a Gerusalemme, credette di sognare che un angelo lo liberasse dalle catene. Quando si accorse di essere veramente libero si recò dai suoi confratelli raccolti in preghiera. Raffaello svolge il racconto secondo tre episodi distinti, separati dalle mura della cella di Pietro. I protagonisti della composizione sono l'oscurità e la luce.
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Muore prematuramente a Roma
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In piena maturità dell'artista. Definito da Giovanni Battista Armenini un "ben finito cartone", cioè un cartone con effetti di chiaroscuro e di rilievo tali da suggerirne la completezza. Forti segni di pietra nera contorna barbe e ciocche di capelli. Un tratteggio lungo e parallelo o curvo e breve suggerisce i volumi
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Giunto a Roma viene impiegato per la decorazione delle Stanze del nuovo appartamento di Giulio II. Dopo essere diventato l'unico artista a realizzare gli affreschi, il lavoro aumentò e fu costretto a servirsi degli allievi come aiuti. Le Stanze di cui Raffaello si occupò sono 4: della Segnatura (concetti di Bene, Vero e Bello), di Eliodoro (episodi storici nei quali è evidente la protezione accordata da Dio alla Chiesa), dell'Incendio di Borgo (papi aventi in comune il nome Leone), di Costantino