-
Nasce a Newark (New Jersey) nel 1932 da una famiglia di origine ebraica.
-
Dopo essersi formato alla Cornell University prima e poi a Cambridge, all’inizio degli anni Ottanta è stato fra i primi stranieri di fama internazionale a insegnare alla facoltà di Architettura a Venezia.
-
Nel 1967 ha fondato l’Institute for Architecture and Urban Studies (IAUS), un think tank internazionale di architettura a New York, e ne è stato direttore fino al 1982.
-
Nella rassegna “Five architects” curata da Arthur Drexler, (curatore e direttore del MOMA per 35 anni), Eisenman ha esposto una serie di ville private chiamate case di cartone (cardboard houses), solo in parte realizzate, che fanno emergere i temi essenziali della sua architettura: forza concettuale, centralità del linguaggio, complessità geometrica.
-
È stato un architetto indipendente fino al 1980 quando ha creato lo studio di Architettura “Eisenman Architects”.
-
Nel 1988 il MOMA lo ha consacrato ancora come figura centrale dell’architettura contemporanea, con la mostra “Deconstructivist architecture”, rassegna che includeva – fra gli altri – anche Z. Hadid D. Libeskind.
-
-
-
La rivista Popular Science ha nominato Peter Eisenman uno dei primi cinque innovatori del 2006 per lo stadio dell’Università di Phoenix.