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Ariosto nasce a Reggio Emilia, ma presto si trasferisce a Ferrara, dove il padre lavora al servizio degli Estensi, i signori della città.
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Alla morte del padre, primogenito di 10 figli, si ritrova ad affrontare il gravoso compito di provvedere economicamente alla famiglia. Così, per garantirsi uno stipendio sicuro, entra alla corte degli Estensi, lavorando come segretario per il cardinale Ippolito d'Este.
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Sempre per motivi economici prende anche gli ordini minori, che gli permettono di ricevere alcune rendite, senza dover svolgere funzioni religiose.
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Nonostante i tanti impegni e incarichi politici, che lo portano a viaggiare tra Firenze, Mantova e Roma, nel tempo libero trova il tempo per assecondare la sua grande passione: la letteratura. Ecco così che pubblica la prima edizione il suo capolavoro.
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Quando il cardinale Ippolito d'Este viene nominato vescovo in Ungheria, Ariosto si rifiuta di seguirlo ed entra al servizio del fratello, il duca Alfonso d'Este.
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Il duca Alfonso d'Este lo nomina governatore della Garfagnana, una regione poverissima e selvaggia, situata in una zona montuosa della Toscana e infestata da banditi. Ariosto si rivela all'altezza del compito assegnatogli, dimostrando buone capacità di governo e amministrando la giustizia in modo equo ed efficiente.
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Finalmente libero da impegni politici e amministrativi in giro per le città, torna a Ferrara, dove riceve l'incarico, a lui più congeniale, di sovrintendente agli spettacoli di corte. Si dedica alla letteratura, e vive felice con la donna amata e circondato da altri amici letterati.
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Negli ultimi anni della sua vita si dedica alla revisione della sua opera principale, di cui pubblica la versione definitiva nel 1532.
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Muore nella sua casa di Ferrara nel 1533