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Dopo una guerra per liberarsi dal controllo coloniale francese, durata otto anni, il Vietnam è spaccato in due.
Il Nord, governato da Ho Chi Minh, è sostenuto dalle due maggiori potenze comuniste, Cina e Unione Sovietica; il Sud, controllato da Ngo Dinh Diem, è appoggiato dagli Stati Uniti. -
Gli statunitensi, preoccupati da un possibile successo elettorale dei comunisti vietnamiti, spingono Ngo Dinh Diem a non concedere le elezioni che dovrebbero riunificare il Paese.
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Il presidente degli USA John Fitzgerald Kennedy, per contrastare i vietcong, avvia l'incremento della presenza militare statunitense in Vietnam.
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Una nave da guerra statunitense viene attaccata dai vietcong: è il cosiddetto incidente del Golfo del Tonchino. La portata dell'azione è di lieve entità, ma il presidente USA Lyndon Johnson reagisce con durezza, e ottiene dal Congresso i pieni poteri per gestire la crisi nel Vietnam.
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Gli Stati Uniti avviano i bombardamenti sul Vietnam del Nord. Nei raid aerei vengono utilizzate anche bombe incendiarie al napalm, che provocano molte vittime fra la popolazione civile.
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Gli ultimi soldati statunitensi abbandonano il Vietnam: per gli USA è una cocente sconfitta.
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Crollo del governo del Vietnam del sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita sotto la dirigenza comunista di Hanoi