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Nel 1981 in Italia scompare l'istituto del matrimonio riparatore
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La prima esperienza politica ufficiale delle donne italiane inizia il 25 settembre 1945 fino al primo giugno 1946
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Nel 1 ottobre 1945 Angela Maria Guidi afferma durante il suo primo intervento che non c'è niente da temere per l'ingresso della donna nella vita politica
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Le donne prima del 1946 non possono votare e se hanno figli vengono licenziate
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A maggio del 1946 21 donne vengono elette all'assemblea costituente entrando in aula ad occupare i 556 seggi e sempre nello stesso anno le donne possono votare, si possono far votare e sedere con i loro colleghi uomini in aula
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A marzo del 1946 le donne possono considerarsi cittadine con pieni diritti politici
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Il 10 marzo del 1946 avviene il rebuto elettorale delle donne con elezioni amministrative
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Nel 1950 viene introdotto il primo atto legislativo di specifica rilevanza per le donne è la legge sulla protezione delle lavoratrici madri
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Nel 1958 la legge vieta l'esercito delle case di tolleranza
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Nel 1963 avviene un servizio speciale del telegiornale di Luciana Giambuzzi
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Nel 1963 viene abolita la clausola di nubilato, che consentiva il licenziamento in caso di matrimonio, nello stesso anno una legge rimuove tutti i limiti rimasti all'accesso delle donne ai pubblici uffici
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In Italia nel 1970 non esiste il divorzio, una donna che viene lasciata dal marito rischia l'arresto per adulterio, l'aborto volontario viene identificato come un reato invece uccidere una donna
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Nel 1970 la legge sul divorzio si accelera definitivamente i cambio di rotta della società italiana
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Nel 1975 l'istituzione del nuovo diritto di famiglia completa l'uguaglianza dei coniugi alla legge, entrambi i genitori sono responsabili delle decisioni riguardanti i figli
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A luglio del 1976 una donna è stata chiamata per la prima volta a ricoprire una carica ministeriale
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Nel 1997 c'è la costituzione italiana