-
Un mandato britannico mette fine a 400 anni di dominazione ottomana in Palestina. Con il mandato di Balfour, l’Inghilterra appoggia gli ideali sionisti di Theodor Herzl, favorendo così il movimento migratorio degli ebrei in Palestina.
-
Nasce l’UNSCOP (United Nations Special Committee on Palestine)
L’ONU propone la spartizione del territorio in due aree:
- uno stato israeliano: a cui sarebbe spettato il 55% del territorio, con una popolazione di circa 600.000 abitanti,
- uno stato palestinese : a cui sarebbe spettato il 45% del territorio, con una popolazione di circa un milione di abitanti; questo stato non avrebbe goduto di continuità territoriale ( Gaza e la Cisgiordania ). Lo Stato palestinese è contro a questa spartizione. -
Ben Gurion proclama unilateralmente ( cioè senza un accordo con la controparte) lo stato di Israele,e fu riconosciuto dalle più grandi potenze del mondo; si scatena la guerra contro gli arabi.
L’opinione pubblica probabilmente fu influenzata dalla pubblicazione delle foto della Shoah. Gli USA hanno degli interessi a riconoscere lo stato: avrebbero avuto un alleato filoccidentale. La nascita dello Stato di Israele provoca due tipi di conflitti:
- guerra con arabi
- tensioni con gli arabi -
-
Dopo la guerra Israele occupa molti territori: Cisgiordania, Gaza, Golan e il Sinai. Lo stato ebraico raggiunge la sua massima espansione. Mentre Golan e Sinai vennero restituiti,la Cisgiordania e Gaza no, e sono considerate dall’ONU terre occupate.Quando venne restituito il Sinai in Egitto venne stipulato un patto, con il quale gli egiziani riconoscono la legittimità dello stato di Israele. Il politico egiziano che firmò il patto fu ucciso da un arabo, il quale considerava vergognoso l’accordo.
-
Egitto e Siria sferrarono un attacco coordinato contro Israele, dando inizio alla Guerra del Kippur. All’offensiva araba seguì la controffensiva israeliana. Il Consiglio di sicurezza ottenne la cessazione dei combattimenti, seguita dagli accordi di disimpegno tra Israele, Egitto e Siria, che consentirono la riapertura del Canale di Suez, rimasto chiuso dopo la guerra dei Sei giorni. Il conflitto arabo-israeliano non registra più momenti di scontro generalizzato.
-
-
Israele conduce un’operazione militare in Libano contro le basi dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) nei campi profughi libanesi.
-
Inizia la Prima Intifada, ossia un’ondata di violente proteste palestinesi nei territori amministrati da Israele.
-
Sembra che si sia riuscito a trovare un accordo, con la famosa stretta di mano fra il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e il leader dell’Olp Yasser Arafat. Il processo di pace inizia con la creazione di un’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
-
-
-
Viene fatto un accordo che prevede il ritiro delle truppe israeliane dalla Cisgiordania.
-
Barak offrì ad Arafat uno Stato palestinese sul 90% della Cisgiordania e il ritorno dei rifugiati palestinesi nello Stato palestinese, ma non in Israele. Barak non riuscì a convincere Arafat sui termini definitivi della pace e le trattative dunque fallirono.
Scoppia la Seconda Intifada, anche più violenta della prima. E’ caratterizzata da un aumento dei casi di suicidi palestinesi. -
Offensiva militare nelle principali città della Cisgiordania.
George W. Bush delineò in un discorso una nuova "Road Map" per la creazione dello Stato palestinese.
Israele comincia a costruire un muro di separazione di Israele dalla Cisgiordania, presto criticato perché l'85% del tracciato correva all'interno del territorio palestinese, al di là della linea verde. -
Ritiro unilaterale dei soldati e dei coloni israeliani dalla Striscia di Gaza, che fu così consegnata all'Autorità Nazionale Palestinese, anche se Israele conservò il controllo dei confini e dello spazio aereo.
Si intensificano gli attacchi con i razzi e i colpi di mortaio da Gaza verso il sud di Israele. Questi attacchi contano meno vittime dei suicidi, ma hanno un brutto effetto psicologico sugli israeliani residenti nelle zone colpite. -
La Palestina prende il controllo della Striscia di Gaza nella Battaglia di Gaza. Israele in risposta impone un blocco terrestre, aereo e marittimo alla Striscia di Gaza.
Al termine di un consiglio internazionale per trovare una soluzione alla disputa tra Israele e Palestina, i due paesi rilasciano una dichiarazione scritta, che concorda sull'intenzione di compiere ogni sforzo per raggiungere un accordo entro la fine del 2008 e di mettere in pratica gli impegni assunti. -
Scoppia una guerra tra Israele e Palestina, uno controffensiva ai missili palestinesi.
-
-
Gli USA pongono il veto a una legge che dichiara gli insediamenti israeliani come illegali. La Palestina vuole un maggior riconoscimento a livello globale e dunque cerca di diventare uno Stato Membro, ma fallisce.
-
La Palestina, dopo il fallimento nel diventare Stato Membro, cerca di diventare Stato non-membro, e stavolta ha successo. Così la Palestina guadagna il diritto di essere membro di altre organizzazioni internazionali.
Israele lancia una nuova operazione militare, che colpisce la città di Hamas, nella Striscia di Gaza, attraverso vari attacchi aerei. -
-
Fine negoziazioni, perché non hanno successo. Il presidente dell’Olp dichiara di aver raggiunto un accordo con Israele, che prevede la formazione di un governo di unità internazionale.
Si acuiscono gli scontri tra Israele e la Striscia di Gaza. -
Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiede ad Israele di porre fine alla sua politica di insediamenti nei territori palestinesi che ha inizio nel 1967, inclusa Gerusalemme Est. Inoltre viene ribadito che i confini decisi nel 1967 non subiranno alcuna modifica, eccetto quella decisa con i negoziati. Viene poi detto che la soluzione per il conflitto è ottenibile solo attraverso le negoziazioni, che porteranno a una pace definitiva e complessiva.
-
La città di Hamas, nella Striscia di Gaza, attacca Israele con dei razzi durante alcune festività religiose. Ha colpito le cittadine limitrofe nel sud di Israele. Alla richiesta di spiegazioni da parte di Israele, i palestinesi hanno risposto che l’attacco era dovuto alla contestazione della manifestazione musicale internazionale Eurosong Contest che quest'anno si svolgerà a Tel Aviv, dopo la vittoria nell'edizione precedente di Neta, una cantante israeliana.