Ceramica Stile Capre Selvagge

  • Period: 670 BCE to 650 BCE

    Antico Stile Capre Selvagge

    Ancora elementi decorativi di derivazione geometrica perlopiù su parti meglio visibili del vaso, quali spalla e piede. Domina il fregio unico sulla spalla del vaso con unico fregio animalistico di tipo orientale, con animali in posizione araldica (es. 2 leoni) e in mezzo la capra selvaggia; elementi riempitivi ancora tutti geometrici.
  • Period: 650 BCE to 630 BCE

    Medio Stile Capre Selvagge

    Periodo di massimo splendore di tutta la produzione, con il maggior numero di botteghe in attivo e il maggior numero di pezzi ceramici prodotti. Pezzo ceramico campione di tutta la produzione risale a questo periodo ed è l'Oinochòe Levy. Compaiono i primi fregi fitomorfi/vegetali.
  • Period: 630 BCE to 610 BCE

    Tardo Stile Capre selvagge (1)

    Prima fase di decadenza dello stile, con i vasi che diminuiscono in dimensioni e si semplificano le figurazioni pittoriche, sempre più grandi e con sempre meno riempitivi. In questo periodo lavora il noto Pittore di Boston, tra 640 e 620 a.C.
  • Period: 610 BCE to 580 BCE

    Tardo Stile Capre Selvagge (2)

    Fase finale dell'intero stile, con vasi sempre più piccoli e stretti. C'è un cambio di argilla, non più giallo pallida, ma rossastra e aranciata, molto simile a quella del successivo Stile Fikellura (comparsa del Gruppo D).
  • Period: 580 BCE to 570 BCE

    Stile Transizionale

    Fase di transizione con il successivo Stile di Fikellura: ora il vaso vede la scomparsa del fregio animalistico ed è occupato interamente dai soli fregi fitomorfi e vegetali.
  • Period: 570 BCE to 400 BCE

    Stile di Fikellura

    Nuovo Stile sempre di Produzione Milesia: scompare del tutto il fregio animalistico e domina la scena il fregio fitomorfo/vegetale; la ceramica è rossastra/aranciata; riempitivi di derivazione WGS ed elementi geometrici molto diffusi sono la treccia ed il meandro; animali non più presenti, ma se presenti sono solo volatili; forma vascolare prediletta non è più l'oinochòe, ma l'anfora.