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7 re di roma
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Questo periodo comprende l’arco di tempo durante il quale la civiltà greca inizia a maturare le caratteristiche che più la contraddistinguono, sviluppando l’architettura dei templi e in scultura, la rappresentazione della figura umana. Questo periodo si divide in: primo arcaico, arcaico maturo e arcaico tardo.
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Il soggetto è una figura maschile in posizione eretta. Le proporzioni non sono rispettate e la figura da un senso di rigidezza. La gamba sinistra è leggermente più avanti. La sua espressione è priva di emozioni e il suo volto può essere chiamato anche "volto arcaico".
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E' il periodo di transizione tra l'arcaico maturo e il pieno classicismo.
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Il soggetto rappresentato è un atleta colto nel momento che precede il lancio del disco. Il corpo dell'atleta è costruito su quattro triangoli. La scultura è in perfetto equilibrio e le gambe sono piegate per raccogliere la forza necessaria al lancio.
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Lo scultore Policleto ha deciso di usare questa figura come base per il canone classico. La figura infatti segue i principi fondamentali del canone classico infatti nel doriforo si nota che la testa è 1/8 del corpo. L'espressione del soggetto è quasi priva di emozioni e la sua muscolatura è possente. Si pensa che inizialmente la statua tenesse in mano anche una lancia ed uno scudo
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In questo periodo inizia ad esserci una conoscenza dell’anatomia umana, la natura veniva imitata è presa come modello per la bellezza ideale. La perfezione veniva rappresentata da: equilibrio, armonia, simmetria e bellezza. In questo periodo le statue venivano realizzate con il bronzo con la tecnica di fusione a cera persa.
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È una scultura alta 128 cm. Non si sa chi sia l’autore dell’opera. È un pugile seduto colto in un momento di riposo, dopo un incontro; le mani sono protette, le braccia appoggiate sulle gambe e c’è un improvviso scatto della testa che si volta verso destra. Gli inserti in rame rappresentano gocce di sangue colate dalle ferite nell’atto del volgersi della testa. Opera realizzata in bronzo.
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Il canone classico è stato ideato da Policleto di Argo e serve a dare delle regole per creare la "scultura perfetta". La prima figura che segue questo canone è il Doriforo.
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Lisippo era nato nel 390 a.C., ma fu attivo nel periodo tra il 365 e il 305 a.C. Era lo scultore prediletto da Alessandro Magno.
• Rappresentava la realtà nelle sue diverse manifestazioni
• Utilizzava: nuove proporzioni anatomiche; nuovi equilibri compositivi.
• Rappresentava gli uomini come appaiono e non come sono. -
La statua raffigura la dea Afrodite con in mano un telo. In questa scultura sono rispettati solo alcuni dei principi del canone classico come per esempio la ponderazione. Il volto, a differenza delle sculture classiche, è più espressivo.
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La figura rappresenta un uomo che sembra rilassarsi in mezzo alla natura. La figura non rispetta il prinicipio della ponderazione.Il suo volto è molto espressivo. Il soggetto nella mano sinistra tiene un telo e ai piedi del telo si trova un volatile.
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Nel Tardoclassicismo si impone un ́impostazione pluridimensionale dell ́opera, osservabile da diversi punti di vista, e una più libera interpretazione del canone di Policleto
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Alessandro Magno aveva creato un impero che si frantumò dopo che morì nel 323 a.C. Dopo che fu scomparso l’Impero si divise in numerosi regni detti “ellenistici”, retti dai suoi generali che furono gli iniziatori di nuove dinastie.
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È una copia romana dell’originale in bronzo. Era una statua celeberrima nell’antichità. È rappresentato un atleta che si deterge; effettua un gesto banale. È un’opera nota di realismo. Violazione del canone classico: equilibrio instabile, senso di sospensione, provvisorietà e dinamica irrequietezza. Assenza di simmetria. La visione del busto è impedita e il moto del corpo è pertinente. La composizione è dinamica.
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Il bruto capitolino è un busto raffigurante il mitico fondatore di roma Lucio Giunio Bruto ed è fatta in bronzo con occhi in avorio. Il tipo di statua è ufficiale.
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In questo periodo inizia il declino dell’arte greca ma si assiste anche alla sua massima diffusione, in quanto la civiltà e la cultura greca non saranno mai sopraffatte da quelle romane.
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Fu scoperta nel 1863. Fu restaurata più volte, proviene dall’isola di Rodi. La Nike si specchiava nell’acqua di un ninfeo in prossimità del santuario, è protesa verso il cielo mentre atterra sulla prua di una nave e si mostra ad ali spiegate in un dinamismo e in una vitalità prorompenti. Il vento modella il suo corpo.
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È stato realizzato nella seconda metà del I sec a.C. da Agesandros, Athenodoros e Polydoros. Gli artisti ritraggono il momento più drammatico in cui Athena aveva inviato dei serpenti a Laoconte per ucciderlo dopo che si era opposto al regalo dei greci ovvero il cavallo di Troia. I serpenti uccidono Laoconte e i suoi due figli. La composizione è piramidale e geometrica che dà stabilità nonostante sia articolata. La composizione è dinamica, articolata e espressiva. Viene utilizzato il chiaroscuro.
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Venne scoperta nel 1820 a Milo. La statua è stata realizzata in due blocchi distinti che si collegano all’altezza delle anche. La venere si presenta incompleta, essendo priva del braccio sinistro. La dea, dalle anche in su, si presenta nuda, e la veste sottolinea la parte inferiore del corpo
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Diverso rispetto a quello ellenistico perchè è presente il "verismo". Era in uso ricavare maschere in cera dei defunti. Dalla trasformazione delle maschere di cera in busti in marmo nasce il ritratto veristico
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Questa statua in marmo rappresenta Augusto vestito da condottiero romano ma anche alcune caratteristiche sono tipiche degli dei greci. Questa è una delle statue che si ispirano a quelle classiche.
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Questa statua rappresenta augusto vestito da pontefice massimo. La sua posa è autoritaria e ricorda una statua greca