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in una famiglia borghese, il padre è assicuratore, la madre casalinga. Ha una sorella maggiore, Anna. Abitano a Milano, in zona Navigli. Scrive le prime poesie a 10 anni.
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L'abitazione di famiglia viene distrutta dai bombardamenti. Nasce il fratello minore Ezio.
"Noi eravamo sotto, nel rifugio, durante un coprifuoco; siamo tornati su e non c’era più niente, solo macerie. Ho aiutato mia madre a partorire mio fratello: avevo 12 anni. Un bel tradimento da parte dell’Inghilterra, perché noi eravamo tutti a tavola, chi faceva i compiti, chi mangiava, arrivano questi bombardieri, con il fiato pesante, e tutt’a un tratto, boom, la gente è impazzita. Abbiamo perso tutto." -
Alda, la madre e il piccolo Ezio trovano rifugio in cu casale vicino a Vercelli, ospiti di una zia. Alda inizierà a lavorare come mondina. Il padre e la sorella Anna rimangono a Milano.
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"Sono tornata a Milano quando è finita la guerra, siamo tornati a piedi da Vercelli, solo con un fagotto, poveri in canna, e ci siamo accampati in un locale praticamente rubato, o trovato vuoto, di uno straccivendolo. E ci stavamo in cinque. Abbiamo ripescato anche mia sorella che era partita con i fascisti, con i tedeschi, aveva imparato, si metteva in strada, tirava su le gonne, i tedeschi andavano in visibilio e le regalavano il pane, si sfamava così, si alzava solo la gonna."
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Non supera il test per entrare al Liceo Classico Manzoni di Milano e viene iscritta ad una scuola professionale.
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nell’Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949 di Giacinto Spagnoletti.
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di professione panettiere, dal quale avrà quattro figlie.
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"Una notte nostro padre era rientrato a casa dopo essere andato in giro con gli amici e aver speso tutti i soldi, quella notte nostra madre gli scaraventò contro una sedia facendolo finire all’ospedale. Soffriva molto lei, non di gelosia, soffriva perché veniva picchiata quando lui era ubriaco, ma lei lo amava e si crogiolava nell’illusione che lui cambiasse. Questa grande sofferenza non l’abbandonerà più".
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Negli anni di internamento la poetessa non scrive.
"L'uomo non ha capito che le farfalle non vanno spolverate". -
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con il poeta Michele Pierri (85 anni) e trasferimento a Taranto.
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raccolta di poesie sull'esperienza del manicomio.
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La poetessa accede ad un fondo, istituito dal Governo Craxi I, a favore di cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità. Deve il nome al suo primo, previsto, beneficiario, lo scrittore italiano Riccardo Bacchelli.
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primo libro in prosa che, come scrive Giorgio Manganelli nella prefazione al testo, "non è un documento, né una testimonianza sui dieci anni trascorsi dalla scrittrice in manicomio. È una ricognizione, per epifanie, deliri, nenie, canzoni, disvelamenti e apparizioni, di uno spazio - non un luogo - in cui, venendo meno ogni consuetudine e accortezza quotidiana, irrompe il naturale inferno e il naturale numinoso dell'essere umano".
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Alda, mai accettata dalla famiglia del marito, si trova ricoverata presso l'Ospedale psichiatrico di Taranto; dimessa sale su di un treno in ciabatte e camice e torna a Milano.
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"La sola volta che lascia il suo rifugio è quando ottiene il premio Montale Guggenheim; con in tasca i soldi vinti chiude a chiave la sua amata casa in Ripa di Porta Ticinese 47 è si trasferisce all’hotel Certosa, dove vi rimane fino a quando non finisce tutti i soldi, in buona parte donati ai barboni che incontra per strada".
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Racconto
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per un tumore, funerali di Stato in Duomo.
“Io la vita l’ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno…. per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”.