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Alessandro Manzoni nasce a Milano in una famiglia aristocratica, da Giulia Beccaria e Pietro Manzoni; però non è il vero padre, poiché Giulia lo tradì con Giovanni Verri.
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La madre di Manzoni si separa dal marito e nel 1795 parte per Parigi insieme al Conte Carlo Imbonati.
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Dopo che la madre se ne andò, lui venne mandato a studiare dai padri Somaschi, prima vicino a Lecco e poi a Lugano. Nel 1798 proseguì gli studi a Milano nel collegio dei padri Barnabiti fino al 1801.
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Dopo i suoi studi torna a Milano. Qui, in contrasto con i rigidi studi seguiti, fece amicizia con i patrioti e letterati arrivati dopo la battaglia di Marengo (1800). Grazie a loro condusse i primi esperimenti letterari in un clima neoclassico.
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Dopo la morte di Carlo Imbonati, Manzoni si trasferisce dalla madre a Parigi. Nel 1807 il padre morì, lasciando Alessandro come unico erede che, nel 1808 sposa Enrichetta Blondel.
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Nella capitale francese, Manzoni entra in contatto con gli idéologues, pensatori seguaci del sensismo. Inoltre fu molto importante per la sua formazione l'amicizia con Claude Fauriel, che lo introdusse al romanticismo. Grazie a lui riuscirà a coniugare la sua educazione illuminista e razionale alle nuove istanze del sentimentalismo romantico.
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Durante questo periodo si ha la più intensa attività letteraria di Manzoni. Compose i primi quattro Inni Sacri, le odi, due tragedie, la prima stesura dei promessi sposi, ecc...
Degli scritti degli anni 20 dell'800 ("Sul romanticismo", "Adelchi" e "Lettera al signor Chauvet") fecero di Alessandro uno dei più importanti scrittori romantici italiani. -
Nel 1810, secondo un aneddoto, Manzoni avrebbe avuto una rivelazione in una chiesa parigina che lo portò a convertirsi alla fede cattolica.
In realtà, fu la moglie, insieme all'abate Eustachio Degola (esponente del giansenismo, dottrina che sostiene che il peccato originale abbia compromesso la libertà dell'uomo), a far intraprendere ad Alessandro questo percorso. -
Dopo la conversione, Manzoni progetta di scrivere 12 Inni sacri che avrebbero dovuto celebrare le feste del Cattolicesimo.
Riuscì però a scriverne solo 5 (Il Natale, La Passione, La Resurrezione, Il Nome di Maria, La Pentecoste), dal 1812 al 1822.
Ciascuno è formato da tre parti: tema, episodio centrale e riflessione morale-religiosa. -
Manzoni entrò anche in contatto con il gruppo del "Conciliatore" e si avvicinò all'orientamento politico liberale. Inoltre, riguardo la situazione complessa causata dalla Restaurazione, lo scrittore si dichiarò a favore dell'unità nazionale.
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Manzoni compone questa ode alla notizia della morte di Napoleone. Il componimento è incentrato su una prospettiva religiosa: il poeta ricerca in Bonaparte l'uomo e il suo travaglio interiore, parlando della sua esperienza terrena come il rapporto tra anima ed eterno.
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In questi anni si impegna a fare la revisione di "Fermo e Lucia", cambiando innanzitutto il titolo in Promessi Sposi e poi modificando la struttura narrativa e l'impostazione linguistica: durante il suo soggiorno a Firenze si convince che il toscano parlato fosse l'unica lingua comprensibile in tutta Italia.
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Nel 1827 decise di trasferirsi a Firenze con la famiglia. Qui incontrò, grazie al circolo di Vieusseux, Pietro Giordano e Giacomo Leopardi.
Durante questo soggiorno, però, morirono 6 dei suoi 9 figli e la moglie. -
"Marzo 1821" fu composta in occasione dei moti piemontesi del 1821. Dato che Carlo Alberto, re del regno di Sardegna, non intervenne mai contro gli austriaci, fu stampata solo nel 1848, dopo le Cinque giornate di Milano e la prima guerra d'Indipendenza.
In quest'opera Manzoni espone la propria concezione di libertà e di nazione; tutto questo inserita in una prospettiva religioso-politica. -
Viene nominato senatore e divenne il presidente della commissione parlamentare per l'unificazione della lingua.
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La seconda moglie, Teresa Borri, muore e causa in Manzoni un peggioramento della nevrosi e la sensazione di solitudine.
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Negli ultimi anni della sua vita auspicò che Roma diventasse capitale d'Italia. Successivamente muore a Milano.