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Alla fine del Settecento la Francia è una monarchia assoluta e la società è divisa in tre ordini: nobiltà, clero e terzo stato. Solo il terzo stato paga le tasse. Per finanziare le guerre e per mantenere la corte nel lusso, il re Luigi XVI decide di far pagare le tasse a tutti i sudditi, compresi i nobili e il clero. Nobili e clero si rifiutano e chiedono di discutere e votare la decisione del re. Luigi XVI convoca quindi gli Stati generali (assemblea dei tre ordini).
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Il re Luigi XVI respinge la richiesta del terzo stato, così il terzo stato si ritira dall'Assemblea da solo e giura di non separarsi fino all'approvazione di una Costituzione (giuramento della Pallacorda)
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Luigi XVI allora riunisce i tre ordini in un'Assemblea nazionale costituente per scrivere una Costituzione.
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Il 14 luglio 1789 il popolo parigino occupa la Bastiglia: inizia la Rivoluzione francese. La Rivoluzione si estende in tutta la Francia.
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Il 26 agosto 1789 l'Assemblea nazionale costituente approva la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino: libertà, uguaglianza e fratellanza sono gli ideali della Rivoluzione francese.
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Il 21 settembre 1792 la Francia diventa una Repubblica e accusa il re di tradimento.
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Il 21 gennaio 1793 Luigi XVI viene messo a morte tramite ghigliottina.
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