Linea del tempo Italia nella seconda metà dell’Ottocento (dimensione economica)

  • Pubblicazione "Speranze d'Italia" di Cesare Baldo

    Pubblicazione "Speranze d'Italia" di Cesare Baldo
    Cesare Baldo (uomo politico e storico piemontese) prospettava in "Speranze d'Italia" una confederazione economica e militare degli Stati Italiani sotto la guida della monarchia sabauda e indicava l'indipendenza dell'Austria quale condizione prioritaria per cambiare le sorti del paese.
  • Lega doganale italiana

    Lega doganale italiana
    Nel novembre del 1847 Piemonte, Toscana e Stato Pontificio avviarono i negoziati per la formazione di una Lega doganale italiana che avrebbe dovuto realizzare una libera circolazione delle merci nei loro territori prefigurando un'unificazione economico-commerciale che preludeva a un'unificazione politica.
  • Campagna contro le tasse in Veneto

    Campagna contro le tasse in Veneto
    Daniele Manin (capo dei patrioti moderati) promosse una campagna contro le tasse imposte dai governanti austriaci alle popolazioni del Longobardo-Veneto
  • Sciopero del fumo

    Sciopero del fumo
    Una delle tasse più redditizie per gli austriaci e invasive per la popolazione era quella sul tabacco. i milanesi per protesta decisero di astenersi dall'acquisto di sigari e tabacco.
  • Riforma agraria di Mazzini, Saffi e Armellini

    Riforma agraria di Mazzini, Saffi e Armellini
    Giuseppe Mazzini e i due mazziniani Aurelio Saffi e Carlo Armellini, in seguito all'istituzione della Repubblica romana e la soppressione del potere temporale della Chiesa, progettarono una riforma agraria che prevedeva la ripartizione delle proprietà ecclesiastiche tra i contadini
  • Nomina di Cavour come ministro dell'agricoltura, del Commercio e della Marina

    Nomina di Cavour come ministro dell'agricoltura, del Commercio e della Marina
    Nell'ottobre del 1850 il capo del governo Massimo d'Azeglio nominò il conte Camillo Benso di Cavour (leader di un gruppo di ispirazione liberale cosiddetto di "centro-destra") come ministro dell'agricoltura, del Commercio e della Marina
  • Period: to

    Seconda metà dell’Ottocento

  • Period: to

    Attività riformatrice di Cavour

    Cavour avviò un'attività riformatrice che gli consenti di modernizzare il piccolo regno e di recuperare il divario di sviluppo con gli altri Stati europei. Cavour aprì l'agricoltura piemontese ai mercati internazionali, potenziò la rete ferroviaria e stradale (dando impulso all'industria meccanica, siderurgica e cantieristica) e inoltre avviò la realizzazione di una rete di canali che favorirono lo sviluppo dell'agricoltura.
  • Nomina di Cavour come ministro delle Finanze

    Nomina di Cavour come ministro delle Finanze
    Nel 1851 il capo del governo Massimo d'Azeglio nominò il conte Camillo Benso di Cavour come ministro delle Finanze. Attraverso le funzioni assegnateli fino ad ora Cavour stipulò una serie di trattati commerciali con Francia, Gran Bretagna, Belgio e Austria, in basi ai quali furono ridotti i dazi doganali per agevolare il libero scambio, e si impegnò per l'ammodernamento del sistema bancario e dell'amministrazione pubblica.
  • Nascita dell'infrastruttura dell'Ansaldo di Sampierdarena

    Nascita dell'infrastruttura dell'Ansaldo di Sampierdarena
    Nascita dell'infrastruttura dell'Ansaldo di Sampierdarena su impulso di Cavour e fornitrice allo Stato sabaudo di armi, navi e materiale ferroviario.
  • Riforma agraria e riscatto delle masse popolari di Pisacane

    Riforma agraria e riscatto delle masse popolari di Pisacane
    Carlo Pisacane, mazziniano che aveva partecipato nel 1849 all'esperienza della Repubblica romana, elaborò un programma rivoluzionario basato sul coinvolgimento delle masse contadine meridionali e su un progetto di riforma agraria che aboliva la proprietà privata delle terre.
  • "Legge sui conventi"

    "Legge sui conventi"
    Cavour presentò al parlamento la "Legge sui conventi" che prevedeva la soppressione degli ordini religiosi contemplativi, cioè non dediti a opere di pubblica utilità come assistenza e istruzione, e la confisca dei loro bene che sarebbero dovuti servire per provvedere al mantenimento del clero stesso.Naturalmente ci furono delle proteste da parte dei cattolici, dei quali si fece portavoce il senatore e vescovo Casale Luigi Nazari di Calabiana che fece modificare il progettodilegge della proposta.
  • Abolizione della tassa sul macinato e distribuzione di terre demaniali ai contadini di Garibaldi

    Abolizione della tassa sul macinato e distribuzione di terre demaniali ai contadini di Garibaldi
    Per i braccianti agricoli siciliani Garibaldi, soprannominato "l'eroe dei due mondi", rappresentava un liberatore delle ingiustizie. Garibaldi risposte a queste attese abolendo la tassa sul macinato e distribuendo alcune terre demaniali solo ai contadini che avevano prestato servizio nel suo esercito, ma non realizzò la tanto attesa riforma agraria lasciando intatte le proprietà dei latifondisti creando delle rivolte dei contadini contro i "Baroni" che Garibaldi stesso sedò con la violenza.
  • Sommosse contadine nel Meridione

    Sommosse contadine nel Meridione
    Sommosse contadine nel Meridione analoghe per le motivazioni a quelle avvenute in Sicilia nello stesso anno, ma più gravi e violente (i contadini massacrarono 140 proprietari terrieri).
  • Nascita Regno d'Italia e condizione economica

    Nascita Regno d'Italia e condizione economica
    Il 17 marzo del 1861 il Parlamento proclamò la nascita del Regno d'Italia. l'Italia era un paese contadino (70% della popolazione era costituita da contadini) economicamente arretrato. La situazione di maggiore arretratezza si aveva nel Sud dove dominava il sistema del latifondo, nell'Italia centrale prevaleva il contratto di mezzadria mentre al Nord erano presenti moderne aziende agricole. Non mancava qualche industria nel Mezzogiorno penalizzate però dalle infrastrutture e dalla concorrenza.
  • Period: to

    Il brigantaggio

    A causa della infelice situazione economica si sviluppò il fenomeno del brigantaggio dove bande composte da braccianti ridotti in miseria, ex militari dell'esercito borbonico, disoccupati, criminali sfuggiti alla giustizia misero in atto una guerriglia contro i proprietari terrieri e contro l'autorità dello Stato che arrivò ad assumere le proporzioni di una sorta di guerra civile al prezzo di 7000 morti e di una frattura sempre più profonda tra le masse povere del Mezzogiorno e Stato unitario.
  • Unificazione del sistema monetario

    Unificazione del sistema monetario
    Il 24 agosto 1862 Vittorio Emanuele II firmo la legge in base alla quale la lira italiana sostituiva la moltitudine di monete in uso negli stati precedenti. L'economia italiana nell'area di libero scambio europea e questo penalizzò le industrie non ancora in grado di reggere la concorrenza ma favorì l'esportazione di prodotti agricoli.
  • Infrastrutture, investimenti e debito pubblico

    Infrastrutture, investimenti e debito pubblico
    Per consentire la libera circolazione delle merci il governo creó infrastrutture (ferrovie, strade, ponti), di cui l'Italia centrale e meridionale era praticamente priva. Questo richiedeva forti investimenti e aggravò ulteriormente condizioni finanziarie del nuovo Regno, che aveva ereditato l'elevatissimo debito pubblico dei singoli Stati che lo componevano. Si cercò di reperire le risorse necessarie mediante la soppressione e la vendita di beni appartenenti agli ordini monastici.
  • Coscrizione obbligatoria

    Coscrizione obbligatoria
    La necessità di costruire un esercito nazionale venne affrontata imponendo in tutta la penisola la coscrizione obbligatoria obbligando quindi tutti i giovani a prestare servizio militare per due anni. Nell'ambito economico questo suscito un forte malcontento nelle famiglie contadine per le quali l'allontanamento di un figlio adulto rappresentava la perdita di un'importante risorsa economia.
  • Tassa sul macinato

    Tassa sul macinato
    La tassa sul macinato (ossia sulle farine), ribattezzata come "Tassa sulla misera" o "Tassa sulla fame", fu un provvedimento molto impopolare che diede luogo a movimenti di protesta che furono duramente repressi. Si trattava di una misura particolarmente iniqua non soltanto perché veniva applicata in modo indiscriminato, quindi indipendentemente dal reddito, ma anche perché colpiva la base dell'alimentazione delle classi più povere.
  • Legge delle guerriglie

    Legge delle guerriglie
    Nel maggio del 1871 il Parlamento italiano aveva approvato la legge delle guerriglie per regolare i rapporti con la chiesa. La legge riconosceva al pontefice il libero esercizio del potere spirituale su tutto il territorio italiano e l'extraterritorialità dei palazzi del Vaticano, del Laterano e di Castel Gandolfo (fattore economico) e ,infine, offriva al pontefice una dotazione finanziaria annua per il mantenimento della corte papale (fattore economico). Papa Pio IX rifiutò.
  • Programma della sinistra

    Programma della sinistra
    Nel 1875 Agostino Depretis tenne un celebre discorso discorso sul programma della sinistra nel suo collegio elettorale di Stradella. Nell'ambito economico i punti salienti erano: protezione dell'economia nazionale attraverso un regime doganale e la soppressione della tassa sul macinato.
  • Period: to

    Sviluppo economia italiana

    Nacquero nuovi impianti come quelli della Cirio (1875) nel settore alimentare, e della Pirelli (1875) in quello chimico. L'industria metallurgico-meccanica si rafforzò tramite l'ampliamento delle imprese già esistenti, come la Ansaldo, e con la nascita di nuove aziende, come la Terni (1887). Le risorse minerarie cominciarono a essere sfruttate con la costituzione degli impianti della Montecatini (1888) e della Elba (1889). Fu inaugurata infine la nuova industria idroelettrica della Edison (1884)
  • Pareggio di bilancio

    Pareggio di bilancio
    Quando il deficit pubblico assunse dimensioni preoccupanti il governo decise di ricorrere all'aumento della pressione fiscale. Il pareggio di bilancio fu perseguito dal ministro delle Finanze Quintino Sella che attuò una politica di contenimento della spesa e soprattutto di tassazione indiretta applicando imposte sui consumi.
  • L'inchiesta agraria

    L'inchiesta agraria
    Significativa fu l'inchiesta agraria del 1877 diretta dal senatore ed economista Stefano Jacini con la collaborazione di agronomi ed esperti di economia di tutte le regioni italiane. Le ricerche portarono alla redazione di una documentazione pubblicata nel 1884. Le indagini misero in luce l'arretratezza della società italiana e la drammaticità delle condizioni di vita delle classi rurali. Depretis attuò provvedimenti come il rimboschimento di alcune aree e la promozione dell'istruzione agraria
  • Introduzione dei dazi doganali

    Introduzione dei dazi doganali
    Introduzione dei dazi doganali sulle importazioni di prodotti industriali
  • Abolizione della tassa sul macinato

    Abolizione della tassa sul macinato
    Nel 1880 si giunse all'abolizione della tassa sul macinato (una delle principali promesse della Sinistra). Questo si accompagnò all'introduzione di nuove imposte che continuarono a far pesare un'ampia parte del carico fiscale sui meno abbienti.
  • Acquisto baia di Assab

    Acquisto baia di Assab
    Nel 1882 il governo italiano acquistò la baia di Assab dalla compagnia Rubattino (che ne aveva fatto uno scalo commerciale e un deposito di carbone per le navi), trasformando il possedimento in una colonia.
  • Guerra delle tariffe

    Nel 1887, con il rinnovo della Triplice Alleanza, Ebbe inizio una guerra delle tariffe tra Italia e Francia. L'industria italiana, protetta dalla concorrenza straniera, nel complesso se ne avvantaggiò. Il braccio di ferro con la Francia penalizzò tuttavia gravemente le esportazioni di vini e frutta del Mezzogiorno e della Sicilia.
  • Nuova politica doganale

    Nuova politica doganale
    Approvazione di una nuova politica doganale che agiva anche in difesa della produzione agricola, tramite l'imposizione di dazi protettivi sul grano e sullo zucchero. Depretis rispose, in questo modo, a un'esigenza molto sentita sia dalla classe imprenditoriale emergente, concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali, sia dai proprietari rurali del Mezzogiorno, che producevano per la grande maggioranza grano e si sentivano minacciati dalla concorrenza americana.
  • Scandalo della Banca romana

    Scandalo della Banca romana
    Nel 1893 scoppiò uno scandalo che travolse la Banca romana, uno degli istituti finanziari abilitati a emettere valuta circolante in Italia, i cui dirigenti avevano commesso gravi irregolarità di gestione (furono emesse banconote false per circa 40 milioni di lire). Risultò coinvolto anche Giolitti che dovette dimettersi. L'ultimo atto della sua presidenza fu la fondazione della Banca d'Italia, con il ruolo di istituto di emissione di valuta e di controllo dell'attività bancaria nazionale.
  • Il rincaro del pane

    Il rincaro del pane
    Nel 1898 l'importazione del grano americano in Europa era stata ostacolata dalla guerra in corso tra la Spagna e gli Stati Uniti, che erano intervenuti in difesa di una ribellione nell'isola di Cuba. La situazione aveva causato il rincaro del pane, alla base dell'alimentazione del popolo, e, di conseguenza, un'ondata di sollevazioni popolari aveva investito varie parti d'Italia. Particolarmente grave fu, nel maggio del 1898, l'eccidio di Milano.