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La prima foto, un’eliografia di Nicéphore Niépce, «Vista dalla finestra di le Gras»
Tempo di esposizione: 8 ore -
Michel Eugène Chevreul, un chimico francese, cominciò a studiare in modo scientifico la teoria del contrasto simultaneo, cioè dell’influenza reciproca che hanno due colori accostati. Pubblicò nel 1839 il saggio intitolato Loi du contraste simultané des couleurs (Legge del contrasto simultaneo dei colori)
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I tubetti di metallo morbido furono inventati dal ritrattista americano John Rand nel 1841 proprio per sostituire i vecchi e scomodi contenitori dove venivano conservati i colori ad olio. Il tubetto rese più semplice la conservazione e più agile il trasporto consentendo a quei pittori che volevano ritrarre la natura dal vivo di starsene all’aperto per tutto il tempo necessario per completare l’opera.
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La prima mostra degli impressionisti si tenne nel 1874 a Parigi, nello studio fotografico di Nadar al numero 35 del Boulevard des Capucines. Fu un evento rivoluzionario, in quanto per la prima volta un gruppo di artisti decise di organizzare una mostra indipendente. Tra i partecipanti c’erano Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Cézanne e altri. Fu in questa occasione che nacque il termine “impressionismo”, derivato dal titolo di un quadro di Monet, “Impression, soleil levant”.
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Ci furono in tutto otto mostre nell'arco di dodici anni, dal 1874 al 1886.