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Ulisse che alla fine della guerra di Troia, inizia il viaggio per ritornare a Itaca,
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Una volta partito da Troia Ulisse si reca nella terra dei Ciconi e saccheggia la città di Ismara poi è costretto ad una fuga rocambolesca durante la quale perde alcuni uomini. La seconda tappa è l'isola dei Lotofagi, i mangiatori di loto, un fiore che ha proprietà di far dimenticare il proprio passato
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i Lotofagi, cioè mangiatori di loto. Essi sono ospitali ma insidiosi: offrono infatti ai compagni di Ulisse il loto, un frutto che fa dimenticare il ritorno, costringendo l'eroe a legarli e a trascinarli a forza sulle navi.
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durante il suo lungo viaggio di ritorno dalla guerra di Troia, sbarcò nella Terra dei Ciclopi. Spinto dalla curiosità, raggiunse la grotta del più terribile di tutti, Polifemo, dove lui e i suoi compagni vennero catturati dal gigante.
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durante il suo lungo viaggio di ritorno dalla guerra di Troia, sbarcò nella Terra dei Ciclopi. Spinto dalla curiosità, raggiunse la grotta del più terribile di tutti, Polifemo, dove lui e i suoi compagni vennero catturati dal gigante
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Odisseo giunge nella terra dei Lestrigoni popolata da esseri giganteschi che fanno strage dei compagni di Ulisse e distruggono le navi con enormi massi. Si salverà solo la nave di Ulisse che partirà alla volta dell'isola di Ea.
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Fu costretta a rimanere sull'isola di Ogigia, dove Ulisse, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull'isola e Calipso se ne innamorò. L'Odissea racconta come ella lo amò e lo tenne con sé, secondo Omero, per sette anni offrendogli invano l'immortalità, che l'eroe insistentemente rifiutava.
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Quando Ulisse sbarcò sull'isola, la maga trasformò i suoi amici in maiali e sedusse l'eroe riuscendolo a trattenere li per un anno. Alla fine, Ulisse ripartì verso la sua Itaca con i compagni che la maga Circe aveva nuovamente trasformato in uomini.
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Raggiunto il paese dei Cimmeri, Ulisse si dirige all'ingresso dell'Ade. Giunto nel luogo prescelto, scava una fossa, vi versa vino, miele e acqua, per poi cospargere il tutto di farina bianca. In seguito, pregate le anime dei morti, sgozza sulla fossa alcune vittime sacrificali e vi fa colare dentro il loro sangue.
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Ulisse, infatti, caratterizzato dalla voglia di scoprire e conoscere nuove cose, vuole sentire il canto delle Sirene e scoprire cosa porta gli uomini a impazzire. Rimanendo legato scopre la forza di queste meravigliose creature: parlare a ogni uomo in modo diverso e tentarlo con il suo desiderio più profondo.
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Navigando con vento propizio creato da Circe, arriva dalle Sirene. Con l'astuzia riesce a passare questa prova e a resistere al loro potere seduttivo. Subito dopo, lui e i compagni vedono alzarsi dal mare fumo, onde altissime e un cupo fragore. La nave si ferma per la paura paralizzante che ha colpito i marinai.
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Superata anche questa prova, Ulisse giunge all'isola del Sole (Sicilia), i suoi compagni susciteranno le ire del dio mangiando i buoi sacri, una tremenda tempesta distruggerà le navi di Ulisse, il quale, da solo, riuscirà a salvarsi aggrappandosi a un relitto.
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I Feaci. Odisseo, naufrago, approdò presso l'isola dei Feaci, dove incontrò Nausicaa, la figlia di re Alcìnoo e le chiese dei vestiti e dove fosse la reggia del re. Andò alla reggia e dopo aver svelato il suo nome e raccontato le sue peripezie, il re gli diede una nave per ritornare a casa.
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Il viaggio culmina con il ritorno di Ulisse a Itaca, dove, con l'aiuto di suo figlio Telemaco, riesce a sconfiggere i Proci e a riprendere il suo posto come re e marito di Penelope.