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INIZIO COSTRUZIONE
La SADE comincia i lavori di scavo senza autorizzazzione. Nel frattempo si decide di modificare il progetto e di alzare di 60 metri la diga, cosa che allarma il geologo Dal Piaz. Il geotecnico Müller si accorge che il terreno è franoso, ma comunque si continua la costruzione della diga. -
COMMISSIONE DI COLLAUDO
Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nomina la Commissione di Collaudo, per accertare che la diga venga costruita secondo le prescrizioni. -
COSTRUZIONE DELLA DIGA ULTIMATA
La diga è ormai costruita, quando frana la diga di Pontesei, a pochi kilometri dal Vajont, esce un articolo di Tina Merlin, intitolato "La SADE spadroneggia ma i montanari si difendono", per cui verrà denunciata. -
FRANA DAL MONTE TOC
La prima prova d'invaso causa una frana dal monte Toc, esce successivamente una relazione geologica di Franco Giudici e Edoardo Semenza, ove si evidenzia il rischio che l'acqua dell'invaso possa rimettere in movimento l'antica frana del Vajont. Più avanti si stacca un altro pezzo di roccia dal Toc e su di esso compare una fessura molto grande, ma che inizialmente si pensava fosse solo un movimento superficiale. Lo svaso raggiunge i 600 metri, e Tina Merlin viene assolta dal Tribunale di Milano. -
TEST PER LA SICUREZZA
Esce un altro articolo di Tina Merlin intitolato "Una frana di 50 milioni di metri cubi minaccia vita e averi degli abitanti di Casso". Per assicurarsi che non ci sia pericolo, viene fatto un modellino in scala del Vajont simulando la frana, e vengono piantati quattro pali sul Toc, che servono per controllare se il franamento in atto sia profondo o superficiale, e, se si spezzano è superficiale, mentre se restano integri è profonda; uno solo si spezza. La SADE ha l'autorizzazione per continuare. -
RELAZIONE DEL PROFESSOR GHETTI
Il professor Ghetti dopo molte prove con il modellino, consegna la sua relazione alla SADE, nel quale dice di non oltrepassare una certa quota nelle prove di invaso, ma non viene resa pubblica. Comincia allora poi la seconda prova di invaso, che porta l'acqua a 700m, dopo comincia lo svaso. -
LA DIGA PASSA ALL'ENEL, PRIMA DEL DISASTRO
La SADE vende la diga all'ENEL, tuttavia viene ancora gestita dalla SADE. Quindi si ha un terso e ultimo invaso, dove l'acqua raggiunge i 710m, sul Toc si apre un'altra fessura, si notano inclinazioni degli alberi; l'8 ottobre, il giorno prima del disastro, viene ordinata al sindaco l'evacuazione, ma ormai è troppo tardi.