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Con il fallimento dei moti del 1848 tutte le costituzioni dei sovrani italiani vennero abrogate, ad eccezione dello STATUTO ALBERTINMO.
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PIO IX, tornato a Roma, chiude la breve stagione delle Riforme ripristinando la politica conservatrice dei suoi predecessori. Tramonta così il mito del Papa liberale e nazionalista.
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Il Re Ferdinando II di Borbone mette in atto una durissima repressione dei moti di ribellione, riaffermando così la sua autorità sulle classi sociali sia popolari che aristocratiche.
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Nel Lombardo-Veneto gli austriaci inviano il Generale Radetzky che impose un regime di occupazione militare, con largo uso della pena di morte e della censura. Vennero inasprite le tasse e requisiti i beni degli emigrati.
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Nel REGNO di SARDEGNA viene applicata una politica diversa dal Re Vittorio Emanuele II: il nuovo Re non revoca lo Statuto Albertino, che aveva concesso il padre, ed affidò il governo a Massimo D'Azeglio con l'obiettivo di avviare il Paese verso un riformismo moderato.
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Le Leggi Siccardi (dal nome del Ministro della Giustizia che le propose) ponevano fine ad alcuni tradizionali privilegi della Chiesa: veniva abolito il foro ecclesiastico che aveva il potere di giudicare con le leggi del clero anche reati comuni, ed abolisce il diritto di asilo che impediva l'arresto delle persone che trovavano rifugio presso chiese e conventi.
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In provincia di Mantova, a Belfiore nove patrioti vennero impiccati e definiti, per aver difeso i loro ideali, Martiri di Belfiore. Ancora oggi nella provincia sono molte le targhe e le strade commemorative di tali moti.
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Dopo aver rivestito la carica di Ministro dell'Agricoltura e del Commercio (governo D'Azeglio) nel 1852 diviene Presidente del Consiglio. La sua carica viene proposta da un'ampia maggioranza parlamentare stravolgendo quanto previsto dallo Statuto Albertino che, invece, affidava al Re la nomina del Governo.
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Cavour, convinto liberale, ispirandosi al modello di sviluppo della Gran Bretagna, e contrario alla resistenza dei conservatori nonché contrario ai privilegi della Chiesa, si adoperò per favorire lo sviluppo dell'agricoltura, dell'industria e della finanza.
Abbassa tariffe e dazi doganali, sottoscrive nuovi trattati commerciali, fa ampliare il porto di Genova e migliora le vie di comunicazione stradali e, particolarmente, quelle ferroviarie (dagli 8 km del 1848 si passa agli 850 km nel 1859). -
Nel 1853 Mazzini tentò un colpo clamoroso: l'insurrezione a Milano. Qualche centinaia di patrioti assaltarono i posti di comando degli austriaci ma l'insurrezione venne repressa con conseguenti arresti e condanne a morte.
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La politica di sviluppo di Cavour fa del Piemonte la regione più evoluta d'Italia e molti patrioti si rifugiarono a Torino con l'approvazione e l'incoraggiamento di Cavour. Nacque nel 1857 la Società Nazionale Italiana che si proponeva di realizzare l'unità d'Italia sotto la guida dei Savoia; tra gli altri vi aderì anche Giuseppe Garibaldi.
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Il più celebre tentativo insurrezionale di quegli anni fu quello guidato da Carlo Pisacane: la spedizione di Sapri, nel Regno delle Due Sicilie.
Carlo Pisacane partì da Genova, requisì un piroscafo e si diresse a Ponza dove c'era un carcere borbonico con molti prigionieri politici. Così con circa trecento uomini, "Giovani e Forti", sbarcò a Sapri. Ma la popolazione locale non lo sostenne, la rivolta venne repressa nel sangue e Pisacane si suicidò per evitare di essere catturato a Sanza (SA).