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Tra gli anni 1000 e 1200 circa, sono alcuni frammenti localizzati soprattutto nella zona presbiteriale. Essi riguardano: un angelo che sorregge in alto uno scudo imperiale borchiato con l'agnello pasquale (sulla volta a botte antistante il catino absidale); una figura di santo molto frammentata (sul risvolto rettilineo destro dell'abside); altri piccoli brani di affreschi (un'aureola, un frammento di vestito, un busto di vescovo benedicente) sono localizzati in vari punti del presbiterio.
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il grande affresco, sulla parete della navata sinistra, a forma di polittico, con tre arcate inferiori e arcone superiore. Il trittico rappresenta san Pietro martire (al centro) attorniato da san Sebastiano (a sin) e da san Cristoforo (a destra). Il semiarco superiore contiene il "compianto di Cristo morto", adorato dalla Vergine e da san Giovanni. A sinistra dell'arco è
visibile un piccolo san Rocco. Altri santi popolari furono aggiunti a destra e a sinistra (sant'Antonio abate). -
Rinascimentale è anche il catino absidale, nel quale spicca la figura del Cristo pantokrátor assiso in trono, benedicente con la destra e con un libro aperto poggiante sul ginocchio, sul quale si legge “Io sono la luce del mondo /via, verità e vita”. Attorno alla "mandorla" che racchiude il Cristo sono i quattro evangelisti alati entro spazi tondi e le loro raffigurazioni simboliche (Matteo: l'angelo; Marco: il leone; Luca: il toro; Giovanni: l'aquila), .
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Della stessa epoca è il lunettone nel vano
antistante l'absidiola di sinistra: esso rappresenta la Vergine madre in trono col Bambino in braccio, attorniata da due figure femminili simboliche. -
La Vergine in trono col Bambino in
braccio, affresco staccato che si vede sulla parete della navata destra, è pure quattrocentesco; come anche i santi,
ormai ridotti a larve, sulla stessa parete. -
Il polittico di Sant’Egidio, posato un tempo da su un altare laterale della chiesa si compone di sei pannelli in legno con intelaiatura di legno disposti su tre ordini. Eseguita da un pittore di ambito bergamasco, Giacomo Gavazzi da Poscante, l’opera con cornice intagliata, ornata e dorata. I pannelli superiori raffigurano la Vergine con Bambino, San Sebastiano e San Rocco; nel centro Sant’Egidio abate seduto in trono e vestito con abiti pontificali, San Nicola di Bari e San Gregorio Magno.
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Di epoca più tarda è il primo piccolo affresco, entrando dalla porta principale a sinistra, che rappresenta due santi
molto cari alla tradizione popolare, sant'Antonio abate e san Rocco. è datato 1532. -
Datato 1570 e firmato da Cristoforo Baschenis, pittore di Averara, è l'affresco della conca e del catino dell'abside di destra. Nel catino vi è Dio Padre benedicente; sotto, nel centro, san Rocco tra i santi Egidio e Sebastiano. A destra e a sinistra scene della vita di san Rocco. Gli affreschi dell'abside di sinistra, ritenuti del Baschenis, rappresentano Cristo emergente
dal sepolcro nella semi-calotta ed episodi della vita di sant'Antonio abate sulla curva absidale, oggi si ritengono + vecchi -
Nel 1973 il polittico fu trafugato e depauperato della predella composta da tre tavole dipinte dal medesimo artista con il Redentore e quattro angeli (sulla pala centrale di copertura del tabernacolo) e sulle restanti i Dodici apostoli. Anche il fregio centrale, che separa l’ordine inferiore da quello superiore, è stato asportato durante questo furto.
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Attualmente, per motivi di sicurezza, il polittico di Sant’Egidio si conserva nel palazzo della Curia Vescovile in Bergamo, nel salone delle adunanze intitolato a papa Giovanni XXIII. Come ricordo è stato posto nella chiesa in una struttura in ferro con copie ad alta definizione delle tavole.