Storia del calcolo automatico

  • Period: 150 BCE to 100 BCE

    Antikythera

    Il primo calcolatore meccanico inventato dall’uomo della quale noi siamo a conoscenza si chiama Antikythera, consiste in un sofisticato planetario, mosso da ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, i mesi lunari, le eclissi, gli equinozi, i giorni della settimana.
  • Period: 1 CE to 100

    Abaco romano

    L’abaco romano consisteva in una tavoletta di metallo con delle scanalature parallele (in generale sono nove), ciascuna corrisponde a un ordine di unità in cui scorrevano contatori sferici, che permettono di fare somme e moltiplicazioni con gestione del riporto manuale tra le varie fasi del calcolo.
  • Pascalina

    Un’altra macchina che permette di svolgere addizioni e sottrazioni (ma a differenza dell’abaco romano il riporto avviene in modo automatico), si chiama Pascalina, il nome di questa macchina deriva dal filosofo-matematico che l’ha inventata, Blaise Pascal. La Pascalina era composta da una serie di ruote dentate indicanti le unità, le decine e le centinaia.
  • Macchina di Leibniz

    Una macchina che si ispira alla macchina creata da Pascal, fu creata da Gottfried Wilhelm von Leibniz. Questa macchina è passata alla storia dal momento che non solo è in grado di effettuare le quattro operazioni e l’estrazione di radici ma anche perché non solo riuscì a rappresentare i numeri binari usando le cifre “0” e “1” ma descrisse persino le regole dell’aritmetica binaria.
  • Telaio di Jacquard

    La prima macchina che rivoluzionò non solo il mondo tecnologico esistente fino a quel momento, ma stravolse anche l’industria tessile, grazie all’utilizzo di una scheda perforata, fu chiamato Telaio di Jacquard. Si tratta di un normale telaio al quale si aggiunse un macchinario programmabile che permise il movimento automatico dei fili, che comportò la creazione di tessuti anche molto complessi con un solo telaio.
  • Macchina analitica di Babbage

    Nel 1837 venne pubblicato su una nota il progetto del primo computer meccanico, il quale sarebbe servito per svolgere compiti generici; a causa di ragioni politiche e finanziarie non si realizzò, fu pensato dal matematico, filosofo e scienziato inglese Charles Babbage. Questo tipo di calcolatore complesso si sarebbe dovuto basare su un sistema di input, un sistema per l'elaborazione dei dati con un dispositivo chiamato "Mill", e un sistema di output.
  • Macchina tabulatrice di Hollerith

    Dal momento che il censimento del 1880 ci impiegò 8 anni per essere elaborato, l’inventore e statistico Herman Hollerith decise di creare una macchina che aveva come base le schede perforate di Babbage, ma le schede specificavano gli input e gli output. Per decodificare le informazioni, si sovrapponeva ad ogni scheda un apparecchio con una batteria di aghi retrattili, che in assenza di perforazione venivano fermati dal cartoncino.
  • Integratore idraulico di Lukyanov

    Nel 1936 Vladimir Sergeevich Lukyanov creò il primo computer analogico nell’Unione Sovietica. A differenza dei computer inventati in precedenza questa macchina funzionava attraverso cilindri di vetro riempiti d’acqua il cui flusso veniva controllato da valvole e pompe idrauliche interconnesse tra di loro che permettevano di effettuare calcoli integrati.
  • Zuse Z1

    Nel 1936, in Germania, l’ingegnere ed informatico tedesco Konrad Zuse creò Zuse Z1, è un calcolatore meccanico binario ad azionamento elettrico con limitate possibilità di programmazione, funzionava attraverso delle memorie meccaniche; viene considerato come il primo computer programmabile funzionante della storia.
  • Colossus

    Nel 1943 in Inghilterra, venne costruito e venne messo in opera il primo computer elettronico programmabile nella storia dell’informatica, Il Colossus. Questa macchina fu costruita in segreto dalla Royal Navy, fu il primo ad usare le valvole termoioniche (che sino a quel momento venivano utilizzate solamente per gli amplificatori) sto dei relè. Utilizzarono ben 1500 valvole termoioniche che permisero di aumentare notevolmente la potenza del calcolo.
  • UNIVAC 1

    Nel giugno del 1951 negli Stati Uniti, fu messo in funzione il primo computer prodotto in serie che utilizzava una memoria esterna su un nastro magnetico. Era capace di fare addizioni in 0.5 secondi e moltiplicazioni in 2.5 secondi; e come se non bastasse, non solo la sua unità di governo riusciva ad interpretare 45 istruzioni ma riusciva ad elaborava anche i simboli alfabetici.
  • IBM 650

    L' IBM 650 fu noto anche come il calcolatore con memoria a tamburo magnetico e diventa il primo computer prodotto industrialmente. Eseguiva circa 1300 addizioni/sottrazioni al secondo, un centinaio di moltiplicazioni di numeri di 10 cifre al secondo e
    prendeva 2300 decisioni logiche al secondo. Disponeva anche di una vasta gamma di programmi che lo rendeva realmente un general purpose.
  • IBM 650

    Nella decada degni anni 50 negli Stati Uniti, fu prodotto il primo computer prodotto industrialmente di memoria a tamburo magnetico. Riusciva ad eseguire 1300 addizioni e/o sottrazioni al secondo, un centinaio di moltiplicazioni di 10 cifre al secondo e prendeva 2300 decisioni logiche al secondo.
    Questo strumento disponeva di una serie di nastri, cioè una vasta biblioteca di programmi che
    semplificavano l’uso per l’individuo.
  • Olivetti programma 101

    Ad ottobre del 1965 venne esposto a New York il primo prototipo di personal computer (ovvero una macchina da calcolo personale) ovvero Olivetti programma 101, conosciuta anche come Perottina in omaggio al suo creatore Giorgio Perotto. La stampa, sulla quale erano presenti i calcoli, avveniva su un nastro di carta e i programmi potevano essere registrati su schede delle dimensioni approssimative di 10 centimetri di larghezza per 20 di altezza che recavano due piste magnetiche.
  • Olivetti programma 101

    Ad ottobre del 1965 venne esposto a New York il primo prototipo di personal computer (ovvero una macchina da calcolo personale) ovvero Olivetti programma 101, conosciuta anche come Perottina in omaggio al suo creatore Giorgio Perotto. La stampa, sulla quale erano presenti i calcoli, avveniva su un nastro di carta e i programmi potevano essere registrati su schede delle dimensioni approssimative di 10 centimetri di larghezza per 20 di altezza che recavano due piste magnetiche.
  • MITS Altair 8800

    A gennaio del 1975 la celebre rivista Popular Electronics diede inizio all’era dell’informatica accessibile a tutti, pubblicando in copertina il primo microcomputer, il MITS Altair 8800. Rappresenta il primo e vero computer di casa nonostante non avesse né tastiera né schermo. L'Altair 8800 è basato su un microprocessore Intel 8080, con 256 Byte di RAM, ed è dotato di un'interfaccia basata su interruttori.
  • Apple I

    Ad aprile del 1976 fu presentata una scheda madre completamente assemblata chiamata Apple I, per ottenere un vero e proprio computer bisognava aggregarle l’alimentatore, la tastiera ed il display. L’Apple I a differenza degli altri microcomputer era munita di soli 30 chip, si programmava attraverso una tastiera alfanumerica e mostrava i risultati su un display video.
  • Cray 1

    Nel 1976 venne sviluppato il Cray 1, che venne considerato uno dei più famosi e meglio riusciti super computer nella storia. Fu un’importante svolta nell’industria farmaceutica degli anni ‘70/’80 dal momento che venne utilizzato principalmente nei settori del calcolo scientifico e in quello dedicato alla risoluzione di problemi complessi di fisica, metodologia e biologia ed introdusse il calcolo vettoriale (permette di fare molteplici calcoli su dati diversi e nel medesimo tempo).
  • Apple II

    Il 16 aprile 1977 alla Fiera del computer della West Coast di San Francisco negli Stati Uniti è stato presentato uno dei primi personal computer di successo prodotti su scala industriale, l’Apple II. È dotato di un microprocessore MOS 6502 (funzionante alla frequenza di 1 MHz), possiede una memoria RAM di 4 kB, 8 alloggiamenti di espansione, un monitor monocromatico o a colori e come unità dati, un registratore a cassette o uno o due drive per floppy disk da 5"1/4.
  • IBM PC 5150

    Il 12 agosto 1981, IBM immette nel mercato il primo di una serie di personal computer che diventerà molto popolare: l'IBM 5150, meglio conosciuto come PC IBM. Venne venduto per la prima volta un sistema completo fornito di sistema operativo. Il costo di questo PC era elevato, la capacità di elaborazione bassa, la possibilità di gestire grosse moli di dati era legata all'acquisto di costosissimi dischi rigidi, o unità a nastro esterne.
  • PAPIA I

    Nel 1983 presso l’Università degli Studi di Pavia dal Prof. Virginio Cantoni ha creato PAPIA I, il primo esempio di calcolatore parallelo progettato ad hoc per applicazioni di visione artificiale (fare operazioni su trasformazioni di immagine). PAPIA è l’acronimo di Pyramidal Architecture for Parallel Image Analysis ed è basato su un insieme di CPU sviluppate ad hoc organizzate in una struttura a piramide 1x4 per l’elaborazione di immagini sfruttando il concetto di adiacenza dei pixel.
  • Apple Macintosh

    Nel 1984 la Apple produce il secondo passaggio evolutivo che porta agli attuali personal computer, l’Apple Macintosh. Il Macintosh ottenne successo nel mercato grazie al suo approccio amichevole e alla facilità d'uso del suo sistema operativo, il Mac OS. L'interfaccia grafica (GUI) usava per la prima volta metafore facili da comprendere, quali il cestino, la scrivania, le finestre, ecc. aprendo finalmente l'uso del computer anche a persone con limitate conoscenze informatiche.