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Nella capitale Pietrogrado (oggi San Pietroburgo) le operaie tessili iniziarono una mobilitazione popolare, che consisteva in uno sciopero per chiedere il pane. La mobilitazione proseguì per giorni
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Gli operai e i soldati si unirono nel Soviet di San Pietroburgo (un consiglio che rappresentava le volontà del popolo) e presero il comando della rivoluzione. Intanto i ministri dello Zar si stavano dimettendo o stavano fuggendo.
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Su pressione del governo e dei comandanti militari, Nicola II (lo Zar del tempo) abdicò. Dopo di lui finì la dinastia dei Romanov. Cominciò un governo repubblicano provvisorio.
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Il 3 aprile Lenin (il capo bolscevico che voleva guidare il movimento rivoluzionario fino al potere) ritornò in Russia e pubblicò "Le tesi di aprile", dove affermava di attribuire tutti i poteri al Soviet, di voler porre fine alla guerra e di nazionalizzare le industrie e la terra.
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Il 24 ottobre le guardie rosse (composte da contadini, operai e disertori dell'esercito) occuparono tutte le centrali telefoniche, le stazioni ferroviarie, la Banca di Stato e i ponti sul fiume Neva. Il 25 ottobre invasero il Palazzo d'inverno (sede del governo provvisorio). Fu costituito il Consiglio dei commissari del popolo il 26 ottobre. Questa rivoluzione fu rapida e senza troppi spargimenti di sangue.
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in questa data la Russia firma l'armistizio con la Germania, uscendo dalla guerra.
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a dicembre le Guardie Bianche (composte da capi militari che supportavano il regime zarista) scatenarono la guerra civile, e si scontrarono contro l'Armata Rossa. Quest'insurrezione era causata dalla presenza di diverse forze contrarie. Queste includevano contadini insoddisfatti per le requisizioni alimentari, socialrivoluzionari e vecchi sostenitori del regime zarista. Questa battaglia portò al comunismo di guerra, che consisteva nel rifornire di prodotti agricoli solo l'Armata Rossa.
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Dato che i comunisti, durante la guerra civile, riuscirono sempre a mantenere il controllo della capitale e di altre città in cui c'erano industrie e risorse naturali, nel 1921 la guerra civile terminò con la vittoria per l'Armata Rossa. Quest'ultima riuscì inoltre a riconquistare la Bielorussia e l'Ucraina.
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Per allentare la pressione sui contadini, Lenin introdusse la Nuova Politica Economica (NEP), ossia una serie di misure economiche e politiche a loro favore.
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La Russia del tempo era uno stato multietnico e i comunisti tenevano molto a preservare ogni cultura. Questa politica prese il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) o Unione Sovietica. La capitale divenne Mosca e il governo sovietico fu riconosciuto dalla comunità internazionale.
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Alla morte di Lenin, Trockij (fondatore dell'Armata Rossa) e Stalin (segretario del Partito Comunista), che avevano idee molto opposte riguardo gli sviluppi da dare alla rivoluzione, si scontrarono per il potere (rivoluzione permanente e socialismo in un solo paese). Alla fine Stalin ebbe la meglio, fece espellere Trockij dall'Unione Sovietica e nel 1927 aveva ormai il controllo dello stato.