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Rivoluzione industriale inglese
La Prima rivoluzione industriale è un processo storico che ha investito l'Inghilterra della fine del '700 e si è conclusa, secondo una periodizzazione riconosciuta dagli storici, intorno al 1840. Questo processo ha effettivamente rivoluzionato non solo la produzione dei beni di consumo e la metodologia di produzione, ma anche la società in senso più ampio, determinando un importante passaggio all'inurbamento a discapito del lavoro nelle campagne. -
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Rivoluzione americana
La rivoluzione Americana nasce come protesta contro i colonizzatori inglesi che già tra il 1763 e il 1773 tassarono fortemente le colonie che reagirono con il principio del: "no taxation without representation".
Nel 1775 inizierà il vero conflitto tra Inghilterra e le sue tredici colonie che, con la loro vittoria, portarono alla nascita degli Stati uniti d'America -
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Rivoluzione francese
Con la rivoluzione francese si assiste ad un cambio di rotta da parte di un paese abituato alla monarchia assoluta. Con la proclamazione della Repubblica e della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (26 agosto 1789) in Francia ed in tutt'Europa comincia ad emergere il concetto di costituzione basata proprio su questi principi cardine -
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Economia liberale
In questo periodo l'intervento pubblico si limitava ad assolvere solo la prima di quelle che diventeranno successivamente le sue funzioni: quella allocativa, secondo cui lo Stato, attraverso il gettito fiscale, impiegava le sue risorse per scopi quali: la difesa nazionale, l'ordine pubblico, la giustizia ed il mantenimento dell'apparato burocratico.
In questo periodo la spesa pubblica si aggirava mediamente sull'8%. -
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Si afferma la rivoluzione industriale
In questo periodo la rivoluzione industriale spinge molti lavoratori a trasferirsi dalle campagne alle città.
Questi grandi spostamenti di masse operaie costringono lo Stato ad intervenire strutturalmente costruendo nuove fognature, abitazioni, servizi energetici ed idrici. Inoltre era necessaria un'alfabetizzazione della classe operaia, così poco alla volta comincia ad affiorare la seconda delle finalità: la finalità redistributiva.
La spesa pubblica in questo periodo si aggira sul 14%. -
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Le guerre mondiali
Durante le due grandi guerre mondiali lo Stato dovette spendere molto per le spese militari, arrivando a raggiungere percentuali tra il 15 e 25%. Alla fine della seconda guerra mondiale inoltre lo Stato dovette intervenire anche per la ricostruzione. -
Il New Deal
La forte crisi iniziata a Wall Street obbligò lo Stato ad intervenire, in quanto il mercato non era in grado di raggiungere l'equilibrio da solo. Questo spinse Frank Delano Roosevelt ad adottare una politica economica di tipo Keynesiano, spingendo lo Stato a creare deficit per la realizzazione di opere pubbliche ed una forte immissione di liquidità all'interno dei mercati.
Nasce così la terza ed ultima finalità: la finalità di stabilizzazione. -
La Grande depressione
Tra le due guerre mondiali gli Stati Uniti crebbero in modo esponenziale, così come gli investimenti speculativi in borsa, tanto da raggiungere un picco massimo del 500%.
Questa crescita incontrollata, però, arrivò ad un punto tale per cui si verificò una vera e propria "corsa alle vendite", dove gli speculatori non vedevano l'ora di disfarsi dei titoli in portafoglio. Questa spirale causò rapidamente una forte recessione per cui aumentò la disoccupazione ed il mercato entrò in forte crisi. -
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L'economia sociale di mercato
In questo periodo la spesa pubblica raggiunge il 30% del Pil, arrivando anche al 50% in alcuni paesi, diventano inoltre centrali diritti quali: il diritto al lavoro, all'istruzione, alla salute ecc...
Si arriva così ad un'economia sociale di mercato. -
Supply side economy
In questo periodo due Presidenti quali Ronald Reagan negli USA e Margaret Thatcher in Inghilterra adottano una politica economica di tipo neoliberista che punta ad abbassare la pressione fiscale sui redditi da lavoro aumentando così l'offerta di lavoro che innesca un ciclo virtuoso dove se aumenta l'offerta aumentano i consumi, aumentano gli investimenti, aumenta l'occupazione ed aumenta il gettito fiscale.
E' l'economia dell'offerta -
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Spesa insostenibile
In questo periodo la spesa pubblica raggiunge circa il 45% del Pil, diventando insostenibile. -
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La Grande recessione
La grande recessione è una crisi nata sul mercato interbancario e sviluppatasi poi in quella che viene definita la crisi del credito.
Questa crisi ha per oggetto la vendita di ABS tra le banche che ad un certo punto si ferma per mancanza di fiducia tra di esse, da non concedersi più credito tra di loro a non concederlo più a imprese o famiglie passa poco tempo. -
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L'austerity
Per far fronte alla crisi finanziaria scoppiata poco tempo prima i Governi Europei, a differenza degli USA, decidono di "risparmiare" riducendo drasticamente la spesa pubblica, condannando l'Europa, tutt'oggi, ad una stagnazione economica.
Un'esempio di politica del "pareggio di bilancio" è rappresentata dalla spending review di Carlo Cottarelli. -
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Covid-19
In questo periodo di pandemia stiamo assistendo ad una presa di posizione da parte di tutti i governi mondiali per cui la spesa pubblica sarà aumentata arrivando a superare il 50% del Pil