I Longobardi

  • I Longobardi
    568

    I Longobardi

    Nella primavera di questo anno i Longobardi, una popolazione barbarica, dopo essersi stanziati sulle sponde del fiume Elba, nel 167 raggiunsero la Pannonia.
    Da lì partirono per dirigersi in Italia.
    Fu l'intero popolo a spostarsi (guerrieri, vecchi, donne e bambini) e con loro portarono masserizie e bestiame.
    Erano guidati dal re Alboino.
  • I duchi e il potere
    572

    I duchi e il potere

    I Longobardi incontrarono molte difficoltà ad organizzarsi politicamente: in epoca di pace i duchi non accettavano l'autorità del sovrano e ciò portò a numerose congiure.
    Alboino fu assassinato nel 572 e alla sua morte fu eletto Clefi.
    Alla morte di quest'ultimo seguì un decennio di anarchia: i duchi si spartirono il potere governando autonomamente.
  • Autari
    584

    Autari

    L'anarchia cessò nel 584 quando fu eletto Autari: il nuovo re riuscì a far valere la sua autorità sui duchi che furono costretti a versare metà delle tasse raccolte nei loro ducati al sovrano.
  • Teodolinda
    589

    Teodolinda

    Risolti i problemi interni, Autari cercò di consolidare il proprio potere stringendo alleanze con altre popolazioni germaniche.
    A questo scopo sposò la principessa Teodolinda che era di religione cattolica (i Longobardi erano per di più pagani o ariani).
    Il matrimonio tra Autari e Teodolinda favorì l'avvicinamento tra Romani e Longobardi dal punto di vista religioso.
  • Agilulfo e la morte di Autari
    590

    Agilulfo e la morte di Autari

    Autari morì nel 590, per avvelenamento.
    Gli successo Agilulfo (590-616), duca di Torino, che sposò la giovane vedova Teodolinda
  • I Longobardi a Roma
    593

    I Longobardi a Roma

    Nel 593 a.C. i Longobardi giunsero a Roma con l'intento di razziarla e derubarla dei suoi beni ma Papa Gregorio Magno li convinse a risparmiare la città pagando dei tributi al popolo barbaro.
  • Longobardia e Romània
    603

    Longobardia e Romània

    I Bizantini non riuscirono a respingere l'invasione dei Longobardi e questi non poterono conquistare tutta l'Italia: la penisola rimase quindi spaccata in due.
    Questa divisione venne ratificata nel 603 da un accordo tra le due forze contrapposte: i territori controllati dai Longobardi furono chiamati Longobardia e la loro capitale era Pavia.
    Il dominio bizantino era chiamato Romània e aveva come capitale Ravenna.
  • Rotari
    636

    Rotari

    Nel 636 salì al potere Rotari.
    A quel punto, il popolo longobardo era profondamente cambiato da quello che settant'anni prima aveva invaso l'Italia.
    Il popolo, da nomade si era trasformato in popolo stanziale, e aveva subito l'influenza della civiltà romana e della sua cultura.
  • L'editto di Rotari
    643

    L'editto di Rotari

    L'editto di Rotari fu emanato nel 643, fu scritto in latino perchè era quella la lingua tradizionalmente usata per le raccolte di leggi.
    L'editto valeva solo per i Longobardi e stabiliva le pene previste per i vari reati.
    Rotari stabilì l'eliminazione della faida che con l'editto venne sostituita da un compenso in denaro (guidrigildo); esisteva un tariffario che stabiliva le multe in base al tipo di ferita.
    Era previsto anche il ricorso al duello.
  • Liutprando
    712

    Liutprando

    Nel 712 salì al trono Liutprando che promulgò una nuova raccolta di leggi e riconobbe la validità della legge romana.
    Distinse all'interno degli arimanni gli uomini liberi, i nobili (o primi: possedevano terre e case), e i minimi (privi di proprietà ma capaci di combattere).
    Attribuì un ruolo diverso al re, dichiarando che il potere regio non discendeva più dall'elezione ma dal volere di Dio.
  • Paolo Diacono
    720

    Paolo Diacono

    Paolo nasca attorno al 720 a Cividale del Friuli e appartiene ad una famiglia di nobili.
    Per completare gli studi si reca a Pavia, in seguito prende i voti e continua la sua carriera da insegnante; per la sua competenza viene nominato precettore della principessa Adelperga.
  • La donazione di Sutri
    728

    La donazione di Sutri

    Liutprando si impegnò innanzi tutto nella realizzazione degli ultimi territori italiani che Bisanzio ancora controllava; poi cercò di conquistare il Lazio e Roma.
    Ravenna e l'Esarcato vennero occupati ma Liutprando rinunciò ad ammettere il Lazio: papa Gregorio II protestò e il re ritenne opportuno riconciliarsi con il pontefice, restituendogli Sutri.
    Questo gesto è passato alla storia come "la donazione di Sutri".
  • Astolfo
    749

    Astolfo

    Quando Astolfo (749-756), successore di Liutprando, salì al potere ricominciò la guerra per la conquista del Lazio.
    Per reazione, papa Stefano II ricorse all'aiuto dei Franchi: iniziò così il rapido declino dei Longobardi.
  • La principessa Adelperga si sposa
    763

    La principessa Adelperga si sposa

    Adelperga va in sposa al duca di Benevento Arechi II, Paolo la segue e per la sua giovane allieva compone un carme sulle sette età del mondo.
  • La fine dei Longobardi
    774

    La fine dei Longobardi

    Quando il re Desiderio minacciò Roma, il nuovo re dei Franchi Carlo Magno lo sconfisse in battaglia.
    Con l'arrivo dei Franchi finisce il regno Longobardo in Italia.
  • Il fratello prigioniero dei Franchi e Carlo Magno
    782

    Il fratello prigioniero dei Franchi e Carlo Magno

    Il richiamo degli affetti familiari lo obbliga a lasciare il monastero e a dirigersi verso la Francia il fratello Arichis è stato fatto prigioniero dai Franchi.
    Per favorire la sua liberazione, Paolo scrive una supplica in versi in onore di Carlo Magno che lo porta ad ottenere il risultato sperato.
    La sua abilità viene apprezzata al punto che Carlo lo invita a rimanere presso la sua corte ad Aquisgrana e lavorare come grammatico di corte.
  • Historia Longobardorum
    787

    Historia Longobardorum

    Dopo cinque anni in Francia Paolo Diacono ritorna finalmente a Montecassino e si accinge a scrivere quello che sarà il suo capolavoro.
  • Morte di Paolo Diacono
    799

    Morte di Paolo Diacono

    Paolo muore a Montecassino.