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Federico Barbarossa tenta di ristabilire l'autorità dell'Impero in Italia ma si scontra con i Comuni maggiori
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Il successore di Eugenio III, papa Adriano IV riesce a destabilizzare Arnaldo da Brescia. Assume la guida del comune di Roma. Sostiene che la Chiesa debba occuparsi solo di questioni spirituale non temporali
Barbarossa lo cattura e il monaco viene bruciato al rogo. Lo stesso anno l'imperatore riceve la corona dal papa. -
A Pontida i comuni italiani si alleano contro Barbarossa.
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La Lega lombarda sconfigge Federico Barbarossa
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L'imperatore è costretto a concedere le libertà richieste dai comuni. I consoli dovevano prestare un giuramento formale all'imperatore nel momento in cui venivano eletti.
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La Costituzione di Melfi afferma il poter del re sopra il papa. La legge è uguale per tutti.
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Il nuovo papa Clemente IV, sfruttò i suoi antichi diritti sull'Italia meridionale acquisiti con i normanni e offrì il regno di Sicilia a Carlo I d'Angiò (fratello del re di Francia Luigi IX) a patto che non unisse le due Corone. Dunque, i guelfi capeggiati da Carlo vinsero contro i ghibellini nella battaglia di Benevento, nella quale morì anche Manfredi. Carlo ebbe così il controllo di tutta l'Italia meridionale mentre i guelfi presero il controllo di Firenze
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Gli Angioini (francesi) regnavano male, per questo il popolo palermitano insorge in un evento passato alla storia come Vespri siciliani (poiché scoppiata all'ora del vespro, ovvero della preghiera del tramonto)
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Innocenzo III indice il primo giubileo
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Gli Aragonesi e gli Angioni pongono fine alla guerra stabilendo:
- Italia meridionale in mano agli Angioni
- Sicilia agli Aragonesi -
Mentre a Palermo insorgevano, i capi della rivolta chiesero aiuto a Pietro III d'Aragona che poteva rivendicare la successione al trono di Sicilia dato che aveva sposato una figlia di Manfredi. Questo generò un conflitto che durò vent'anni
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