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Alessandro Severo è l'ultimo imperatore della dinastia dei Severi.
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Nel 235, con la nomina di Massimino il Trace a imperatore da
parte dell’esercito, si apre un periodo di grave crisi politica che
dura fino al 284: la cosiddetta anarchia militare. Nell’arco di
mezzo secolo si succedono quasi trenta imperatori, tutti capi
militari eletti dalle loro legioni senza che il Senato romano possa
intervenire. Restano in carica per pochi anni, poi di solito muoiono
in battaglia o uccisi dagli stessi soldati che li avevano eletti. -
Gli imperatori Claudio II e Aureliano sconfiggono più volte i Germani, riprendono il controllo dei territori orientali e riorganizzano la difesa dei confini.
Aureliano ordina anche la costruzione di una cinta di mura difensive – dette appunto mura aureliane – intorno a Roma. -
Con l’elezione dell’imperatore Diocleziano nel 284 termina il periodo dell’anarchia militare. Con il regno di Diocleziano l’impero romano ritrova un periodo di pace.
https://www.youtube.com/watch?v=6OMxmaQVNFY -
Per risanare le casse dello Stato, impoverite da anni di guerre e dalle spese per il mantenimento degli eserciti, si impongono tasse sugli appezzamenti di terra coltivabile. I contadini sono obbligati a rimanere nelle loro terre per garantire il pagamento dei tributi e, quando un contadino muore, deve essere rimpiazzato dai figli, costretti a continuare la stessa attività. Tutti questi
provvedimenti non portano benefici all’economia ma peggiorano le condizioni di vita della popolazione. -
L’esercito viene ampliato e riorganizzato. Le legioni di fanteria pesante restano all’interno dell’impero a disposizione dei quattro tetrarchi.
Fu aumentato il numero delle legioni e diminuito quello dei legionari, in modo che nessun comandante disponesse di armate sufficienti a un colpo di Stato
L’esercito fu diviso in truppe di frontiera (limitanei) e truppe da combattimento (comitatus).
Si iniziano ad arruolare guerrieri barbari. -
Per rendere di nuovo regolare la successione al potere e per amministrare meglio un territorio così vasto, Diocleziano mette a punto una nuova forma di governo, la "tetrarchia" (governo di quattro persone).
L’Impero fu ripartito in dodici diocesi, raggruppate in quattro distretti più ampi, detti prefetture.
Il potere è suddiviso fra due augusti, con più potere, e due cesari, destinati a succedere agli augusti. Ognuno dei quattro tetrarchi amministra un’area dell’impero. -
Con Diocleziano la figura dell’imperatore diventa sacra e viene adorata come una divinità: è un sovrano assoluto e i cittadini sono veri e propri sudditi. Insieme al culto divino dell’imperatore, per rafforzare l’unità religiosa dell’impero Diocleziano riprende le persecuzioni contro i cristiani. Anche in questo caso, però, non si ottiene il risultato sperato: il cristianesimo è ormai troppo diffuso per essere eliminato.
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Gli eserciti non compiono più campagne militari di conquista da cui ricavare territori o bottini, ma sono impegnati nella difesa dei confini imperiali costantemente minacciati dai barbari. Le spese militari dunque sono molto elevate. Per recuperare le risorse necessarie, gli imperatori adottano alcuni
provvedimenti:
• aumentano le tasse;
• riducono la quantità di argento nelle monete, che quindi perdono valore. -
Diocleziano emana degli editti per perseguitare i cristiani perché ritenuti un ostacolo per la società in quanto si rifiutavano di entrare nell'esercito.
Gli editti promulgati tra il 303 e il 304 imponevano la distruzione delle chiese e dei libri sacri, la proibizione dei riti, la reclusione del clero e l’esclusione dei cristiani dalle cariche pubbliche -
Diocleziano e Massimiano abdicano dalla carica di augusti.
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Dopo l'abdicazione di Diocleziano, nel 305, vari pretendenti rivendicarono l’Impero.
Prevalsero due uomini: Costantino, nella parte occidentale, e Licinio in quella orientale.
Costantino aveva conquistato il potere in occidente dopo aver
sconfitto il rivale Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (312). https://www.youtube.com/watch?v=shFW2ijnzRU -
Nel 313, dopo essersi lui stesso convertito al cristianesimo, Costantino emana l’editto di Milano, detto anche “di tolleranza” perché concede a tutti i cittadini – e quindi anche ai cristiani - dell’impero la libertà di praticare la propria religione.
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Costantino si scontra con Licinio e lo sconfisse definitivamente nel 324 e da quel momento concentrò tutto il potere nelle sue mani.