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Nella seconda metà dell'XI secolo viene fondato il castello di San Adiutore.
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Luzio si stabilisce insieme a due monaci nella grotta Arsicia, denominata grotta o Cava.
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Il monaco Alferio inizia la costruzione della chiesa presso l'attuale Badia.
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I principi Guaimario III e Guaimario IV donano all'abate Alferio la proprietà della grotta e del territorio circostante.
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Papa Urbano II consacra la nuova chiesa dei monaci benedettini.
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Manfredi distrugge il Corpo di Cava.
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Il castello di San Adiutore viene distrutto da Roberto conte di Arras.
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Papa Bonifacio IX emette una bolla con la quale eleva il territorio de "LA CAVA" a città e dispone che la Badia diventi una sede episcopale e cattedrale.
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Ladislao di Durazzo concede un diploma all'Università della Cava col quale riduce i pesi fiscali per la fedeltà mostrata a lui e a suo padre Carlo III.
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La regina Giovanna II d' Angiò concesse il titolo di città regia alla nostra città.
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Cinquecento militi cavesi al comando dei capitani, Giosuè e Marino Longo, soccorrono re Ferdinando I presso Sarno. Secondo la tradizione, per questo aiuto prestato, re Ferdinando I invia ai cavesi il celebre diploma in bianco.
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L'abate Don Crisostono de Alesandro acconsente l'episcopato autonomo confermato dall bolla di papa Leone X
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Alla morte della regina Giovanna,Cava rientra definitivamente nel Demanio
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La strada che conduce da Napoli a Salerno viene fatta spianare per il passaggio dell'imperatore Carlo V e del suo esercito imperiale
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A Cava la peste miete migliaia di vittime.
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Carlo III ricomferma tuti i privilegi della cità de la Cava.
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Un forte alluvione distrugge alcuni casali di Cava.
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Vietri diviene autonoma da Cava; comprendeva anche Cetara, che a sua volta diverrà comune autonomo solo nel 1837.
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Con il regio decreto n.935 del 23 ottobre al nome di Cava viene associata la denomianazione "DE'TIRRENI".
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La Badia viene sopressa come casa monastica e riconosciuta come monumento nazionale
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Il 30 giugno Cava diviene stazione di soggiorno.
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Tra il 25 e il 26 ottobre del1954 un violento naufragio si abbatte su Cava.
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La diocesi di Sarno viene separata da Cava e unita a Nocera, mentre la diocesi di Cava viene unita all'arcidiocesi di Amalfi.
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Nel codice cavese è citato per la prima volta il LOCOM PRIATU uno dei casali di Cava dei Tirreni.