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Liuzio si stabilisce insieme a due monaci nella grotta Arsicia, denominata grotta o Cava.
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I principi Gualmario III e Guaimario IV donano all'abate Alfeiro la proprietà della grotta e del territorio circostante.
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Seconda metà dell' XI secolo: viene fondata il castello di Santo Adiutore. Papa Urbano II consacra la nuova chiesa dei monaci benedettini.
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Il castello di S. Adiutore viene distutto da Roberto Cante di Arras.
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Il 7 Agosto Papa Bonifacio IX mette una bolla con la quale eleva de "La Cava" a città e dispone che la Badia diventi sede episcapale e cattedrale.
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Ladislao di Duarazzo concede un diploma all' Università della Cava col quale riduce i pesi fiscali per la fedeltà mostrata a lui e a suo padre Carlo III.
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La regina Giovanna II d' Angiò concesse il titolo di città Regia alla nostra città.
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Cinquecento militi cavesi, al comando dei capitani Giosuè e Marino Lungo soccorrono re Ferdinando I presso Sarno. Secondo la tradizione per questo aiuto prestato, il re invia ai cavesi il celebre diploma Bianco.
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L' Abate Don Cristormo de Alessandro acconsente all' Episcopale Autonomo, confermato dalla bolla di Papa Leone x.
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Alla morte della regina Giovanna, Cava rientra definitivamente nel Demonio.
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La strada che conduce da Napoli a Salerno viene fatta spianare per il passaggio dell' imperatore Carlo V e dell' esercito imperiale.
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A Cava la peste miete migliaia di vittime.
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Carlo II riconferma tutti i privilegi de La Cava.
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Un forte alluvione distrugge alcuni casali di Cava.
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Vietri diviene autonoma da Cava; comprendeva anche Cetara che a sua volta diverrà comune autonomo solo nel 1837.
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Con il Regio decreto n. 935 del 23 ottobre al nome di Cava viene associata la deniominazione "De Tirreni."
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La Badia viene soppressa come cosa monastica e riconosciuta un monumento nazionale.
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Il 30 giugno Cava diviene stazione di soggiorno.
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Tra il 25 e 26 ottobre un violento nubifragio si abbatte su Cava.
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La diocesi di Sarno viene separata da Cava e unita a Nocera, mentre la diocesi di Cava viene unita alla diocesi di Amalfi.
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Nel IX secolo nel codice Cavese è citato per la prima volta il LOCUM PRIATU uno dei casali di Cava de Tirreni.