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Fin dai tempi degli antichi Romani l'acqua delle sorgenti alle falde di Monte Finestra veniva convogliata a valle . Ne è testimonianza l'acquedotto che sorge a poca distanza dalle sorgente Frestola
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Il castello di Sant’ Adiutore viene distrutto da Roberto conte di Arras.
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Nel Codice Cavese è citato per la prima volta il locum Priatu uno dei casli di Cava de’ Tirreni.
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Nel Codice Cavese è citato per la prima volta il locum Priatu uno dei casli di Cava de’ Tirreni.
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In quelle stesse grotte nel 1020 si ritirò a vita privata Alferio, un nobile salernitano che aveva rapporti stretti con il principe salernitano Guaimario III.
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I principi Guaimario III e Guaimario IV donano all’abate Alferio I la proprietà della grotta e del territorio circostante.
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XI sec.- Seconda metà dell’ XI secolo: viene fondato il castello di S. Adiutore.
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Testimonianze longobarde, numerosi furono i lasciti di questa stirpe, dalle consuetudini dotali alle donazione delle terre, al gioco dei colombi.
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Il duca Ruggiero concesse il porto di Vietri e il diritto di esigere fiscali dagli uomini o navigli.
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Papa Urbano II consacra la nuova chiesa dei monaci benedettini.
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Papa Urbano II consacra la nuova chiesa dei monaci benedettini.
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Il castello di Sant’ Adiutore viene distrutto da Roberto conte di Arras
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I Cavesi mal sopportando le imposizioni di tipo feudale degli abati, iniziarono ad aver feroci scontri che culminarono con due sommosse.
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Il 7 agosto Papa Bonifacio IX emette una Bolla con la quale eleva il territorio “De La Cava” a città e dispone che la Badia diventi sede episcopale e cattedrale.
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Ladislao di Durazzo concede un diploma all’ Università della Cava col il quale riduce i pesi fiscali per la fedeltà mostrata a lui e a suo padre Carlo III.
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La regina Giovanna II d’Angiò concesse il titolo di città regia alla nostra città.
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Cinquecento militi cavesi, al comando dei capitani Giosuè e Martino Longo, soccorrono Re Ferdinando I presso Sarno. Secondo la tradizione per questo aiuto prestato re Ferdinando I invia ai cavesi il celebre diploma in bianco.
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Il sindaco decide di costruire una porta in capite Burgi Scazzaventorum per affrontare il contagio della peste.
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Il sindaco Nicolantonio Gagliardi commissiona ai fratelli Iole le porte delle torri di difesa al Borgo.
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L’abate Don Crisostomo de Alesandro acconsente all’Episcopato autonomo, confermato dalla bolla di papa Leone X.
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Alla morte della regina Giovanna Cava rientra definitivamente nel Demanio.
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La strada che conduce da Napoli a Salerno viene fatta spianare per il passaggio dell’Imperatore Carlo V e del suo esercito imperiale
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A Cava la peste miete migliaia di vittime.
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Carlo II riconferma tutti i privilegi della città de La Cava.
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Una forte alluvione distrugge alcuni casali di Cava
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1799 saccheggio delle chiese Battaglia di Santa Lucia
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Vietri diviene autonoma da cava comprendeva anche Cetara, che a sua volta diverrà comune autonomo solo nel 1837.
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Con regio decreto n. 935 del 23 ottobre al nome di Cava viene associata la denominazione “de’ Tirreni”.
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La Badia viene soppressa come casa monastica e riconosciuta Monumento Nazionale.
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Il 30 giugno Cava diviene stazione di soggiorno.
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Tra il 25 e il 26 ottobre un violento nubifragio si abbatte su Cava.
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La diocesi di Sarno viene separata da Cava e unita a Nocera, mentre la diocesi di Cava viene unita all’arcidiocesi di Amalfi.
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Il 23 novembre il terremoto danneggia Cava de' Tirreni.
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La città di Cava celebra i mille anni dalla fondazione della Badia.
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La città di Cava de’ Tirreni nei prossimi anni potrebbe vantarsi di essere il territorio con l’Abbazia Benedettina nominata Patrimonio dell’Umanità Unesco.