Carlo magno e il sacro romano impero

Carlo Magno e il Sacro romano Impero.

  • 768

    Carlo Magno espande i confini del Regno franco.

    Carlo Magno espande i confini del Regno franco.
    Il Regno franco passò nelle mani del figlio Carlo, che per l'importanza delle sue imprese fu detto" Magno "( in latino " Grande ").
    Carlo magno riuscì quasi a raddoppiare l'estensione dei territori del regno. Carlo sconfisse i sàssoni che occupavano la Germania nord-orientale. Vinse i bàvari , abitanti dell'odierna Baviera. La campagna militare contro gli àvari, un popolo seminomade che viveva di razzìa ai confini orientali del regno,Carlo si spinse anche in Spagna.
  • 774

    Carlo magno e la principessa Ermengarda.

    Carlo magno e la principessa Ermengarda.
    In Italia, Carlo magno strinse un' alleanza con i longobardi, sposando la principessa Ermengarda, figlia di re Desiderio. Ma, nel 774, discese nuovamente nella penisola con il suo esercito e pose fine al dominio Longobardo nell' Italia settentrionale, era dunque divisa così:
    Il Nord era sotto il dominio franco
    Il Centro era governato dal papa
    Il Sud era ancora in parte nelle mani dei bizantini e in parte nelle mani dei Longobardi.
  • 800

    Nasce un nuovo Impero nel cuore dell'Europa

    Nasce un nuovo Impero nel cuore dell'Europa
    Il giorno di Natale a Roma il papa Leone III incoronò Carlo " imperatore dei romani ". In Europa era rinato un impero, che si ispirava a quello romano cristiano di Costantino e Teodosio, Carlo Magno proteggeva Roma e la sua Chiesa: riteneva che la religione fosse un elemento che poteva tenere uniti i popoli dell'impero. Egli non era solo un conquistatore, ma anche un evangelizzatore, perché imponeva con la forza la conversione dei popoli vinti al cattolicesimo.
  • 814

    Nell'impero si accendono le lotte per il potere.

    Nell'impero si accendono le lotte per il potere.
    Quando era ancora alla giuda dell'impero, Carlo magno aveva pensato di suddividerlo, alla sua morte, fra i suoi tre figli. Era l'usanza dei franchi e i germani in generale. Due dei figli, però, morirono prima dello stesso Carlo, perciò alla morte del grande sovrano, l'impero passò per intero nelle mani di Ludovico il Pio, l'unico figlio ancora in vita.
  • 840

    Ludovico il Pio

    Ludovico il Pio
    Ludovico governò fino alla morte, ed ebbe quattro figli, ma uno morì prima di lui. Quanto al problema della successione, Ludovico pensò, come aveva fatto suo padre Carlo, di dividere l'impero tra i figli, ma assegnando al primogenito il titolo di imperatore. Alla sua morte, il primogenito Lotario, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, ingaggiarono una violenta lotta per il potere.
  • 843

    L'impero viene diviso.

    L'impero viene diviso.
    I due fratelli minori strinsero un'alleanza contro Lotario e alla fine del conflitto, con il trattato di Verdun, l'impero venne diviso in 3 parti:
    Lotario: ebbe il titolo imperiale e la fascia centrale dei territori Carolingi( poi chiamati Lotaringia), dal mare del Nord alla Provenza e all' Italia Centro Settentrionale.
    Carlo il Calvo: ebbe il regno occidentale, che corrispondeva all'incirca dell'Odierna Francia.
    Ludovico il Germanico: ebbe il regno Orientale.
  • 855

    Carlo il Calvo.

    Carlo il Calvo.
    Il regno di Lotario aveva sì il titolo imperiale e come capitale Aquisgrana e regioni importanti, ma era moto disomogeneo, senza unità linguistica ed etnica. Questo contribuì alla sua crisi. Alla morte di Lotario, il regno venne spartito tra i figli e i fratelli. Dopo una nuova serie di lotte, la corona imperiali andò a Carlo il Calvo
  • 877

    I grandi feudi diventano ereditari.

    I grandi feudi diventano ereditari.
    Ciascuno dei sovrani carolingi, concesse nuove terre e privilegi ai propri feudatari, per garantirsi la loro alleanza nella lotta per il potere, con la conseguenza che il potere e l'indipendenza di conti e marchesi crebbero molto rapidamente. I grandi feudatari arrivarono a chiedere che, alla loro morte, il feudo non fosse più restituito al sovrano, ma che passasse in eredità ai propri figli, Carlo il Calvo fu costretto ad accettare queste richieste: emanò il Capitolare di Quierzy.
  • Period: 901 to 1000

    Ottone I di Sassonia ristabilisce l'autorità imperiale.

    L'impero riconquistò stabilità sotto la dinastia degli Ottoni.
  • 919

    Il duca di Sassonia Enrico

    Il duca di Sassonia Enrico
    Il duca di Sassonia Enrico riuscì a farsi eleggere re di Germania da un' assemblea di feudatari e concentrò tutte le sue energie nel tentativo di fermare le scorrerie dei popoli nomadi nei territori orientali del regno.
  • 955

    La battaglia di Lechfeld

    La battaglia di Lechfeld
    Ottone I sconfisse gli ungari nella battaglia di Lechfeld liberando definitivamente l'Europa dalle loro scorrerie.
  • 962

    Ottone I fu incoronato a Roma dal papa.

    Ottone I fu incoronato a Roma dal papa.
    Grazie al prestigio acquisito in guerra, Ottone I fu incoronato imperatore dal papa
  • 973

    Ottone II

    Ottone II
    Il successore di Ottone I, Ottone II, salito al trono, non ebbe grande fortuna politica. Cercò di ampliare i domini imperiali nell' Italia del Sud, ma venne sconfitto dagli arabi in Calabria. Dovette fronteggiare in Germania numerose rivolte dei feudatari.
  • 983

    Ottone III

    Ottone III
    Quando Ottone II morì, aveva un figlio di tre anni, Ottone III, che salì al trono ancora giovanissimo. Educato agli studi classici latini-greci- sua madre era la principessa bizantina Teofano Ottone III sognava di rinnovare l'antico impero romano e di mantenere in armonia i due massimi poteri del tempo, quello dell' imperatore e quello del papa.
  • 1002

    Il duca Enrico II

    Il duca Enrico II
    Ottone III morì a soli 22 anni e la corona passò al duca di baviera Enrico II. Il potere imperiale si ritrovo ancora indebolito per due ragioni: I signori Feudali .
    Il tentativo di sottomettere la Chiesa all'autorità dell'imperatore era stato vano e avviò una lunga e dura lotta tra il potere imperiale e quello papale.
  • 1054

    Chiesa d'Occidente e d'Oriente si dividono

    Chiesa d'Occidente e d'Oriente si dividono
    Un altro papa, Leone IX, era stato protagonista di un evento traumatico per la comunità cristiana: il lungo conflitto tra la Chiesa cristiana romana e la Chiesa bizantina, era sfociato in uno scisma cioè una divisione- separazione delle due Chiese.
  • 1059

    L'impero e la Chiesa sono i due massimi poteri.

    Papa Niccolò II convocò un concilio a Roma. Questa assemblea di vescovi prese due importanti decisioni: vietò a chiunque di ricevere cariche ecclesiastiche dalle mani di un laico, quindi anche dell'imperatore.
    stabili che il papa dovesse essere eletto dai cardinali, cioè dai vescovi delle chiese più importanti di Roma, senza alcuna ingerenza da parte dell'imperatore.
  • 1075

    Gregorio VII rivendica la sua superiorità del papato sull'impero.

    Gregorio VII rivendica la sua superiorità del papato sull'impero.
    Gregorio emanò inoltre una serie di importanti disposizioni, il dictatus papae ("prescrizione del papa") : il dictatus dichiarava che l'autorità del papa era superiore di quella dell'imperatore e poteva privare gli imperatori del loro potere. per colpire chiunque non rispettasse quelle regole, il papa disponva di uno strumento potente: la scomunica.
  • 1077

    Comincia la lotta per le investiture.

    Comincia la lotta per le investiture.
    La leggenda narra che l'imperatore Enrico IV colpito dalla scomunica sia rimasto per 3 giorni in penitenza fuori dal castello di Canossa, implorando perdono al papa; infine ottenne l'assoluzione e, tornato legittimamente imperatore, sconfisse i feudatari tedeschi che nel frattempo si erano ribellati.
  • 1084

    Gregorio VII all'esilio

    Gregorio VII all'esilio
    Nuovamente scomunicato, Enrico IV fece nominare un antipapa cioè un altro papa, contrapposto a quello legittimo Clemente III, scese in Italia in armi e assediò e prese Roma, costringendo Gregorio VII all'esilio
  • 1122

    Il concordato di Worms chiude le lotte per le investiture.

    Il concordato di Worms chiude le lotte per le investiture.
    Si arrivò a una soluzione di compromesso, attraverso un accordato firmata nella città tedesca di Worms. Il concordato di Worms stabilì che i vescovi dovevano essere eletti dal clero e dal popolo di ogni diocesi e consacrati dal papa. L'imperatore poteva continuare ad affidare ai vescovi delle cariche politiche e i beni a esse collegati, cioè i feudi.