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Collabora con i senatori, rafforza i confini dell'impero, assicura solidità economica allo Stato; negli ultimi anni di regno teme le congiure e imprime una svolta dispotica al suo governo.
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Cerca di trasformare il principato in una monarchia divina di carattere orientale: governo dispotico e intollerante, introduce un cerimoniale di corte che esalta il culto della figura imperiale divinizzata.
Assassinato da un pretoriano nel 41 -
Organizza la burocrazia imperiale sotto il controllo dei liberti, concede la cittadinanza ai Galli e conquista la Britannia.
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I primi anni di governo segnano una svolta filosenatoria, ma dal 59 manifesta apertamente l'aspirazione ad attuare una monarchia ellenistica. Le congiure, pur sventate, lo inducono ad atteggiamenti persecutori. Nel 68 si suicida per evitare di essere ucciso da soldati ribelli.
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Alla morte di Nerone senza eredi nella famiglia Giulio-Claudia si scatena la lotta di successione; il Senato proclama imperatore Galba, le legioni della Lusitania acclamano il proprio generale Otone e quelle della Germania Vitellio, il quale uscì vincitore
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Le legioni d'Oriente non riconoscono l'autorità di Vitellio e proclamano Vespasiano, il loro comandante, imperatore. Egli sconfigge Vitellio. Rafforza la stabilità del potere imperiale e risana il bilancio dello Stato. Estende i confini dell'Impero in Germania, Africa e Oriente
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gode del favore del Senato
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Instaura una monarchia assoluta, espellendo dal Senato i membri da lui ritenuti indegni; elimina gli avversari politici con numerose condanne a morte.
I senatori ordiscono una congiura che provoca la sua morte nel 96
