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Alessandro Manzoni proveniva, dal lato materno, da una famiglia illustre, i Beccaria. Il nonno materno di Manzoni, infatti, era Cesare Beccaria, autore del trattato Dei delitti e delle pene.
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studia presso vari collegi religiosi
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l 15 marzo 1805 a Parigi morì Carlo Imbonati, lasciando Giulia Beccaria sua erede universale. Il 12 luglio Alessandro, grazie al denaro datogli dal padre per il viaggio, raggiunse Giulia a Parigi, dov’era atteso da tempo. Insieme alla madre frequentò i circoli della capitale e, nel vicino villaggio di Auteuil, il salon della vedova Helvétius e del medico Cabanis, uno dei filosofi più autorevoli del gruppo degli idéologues.
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Nel 1810, Manzoni sposò con rito cattolico Enrichetta Blondel, da cui ebbe numerosi figli. Questi anni furono segnati da periodi di crisi personale e creativa, in cui Manzoni sperimentò l’ansia esistenziale e la ricerca di un senso di identità.
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La stesura degli inni è databile agli anni 1812-1815, appena successivi alla conversione religiosa dell'autore, tranne l'ultimo (La Pentecoste), completato dopo varie revisioni solo nel 1822 e caratterizzato da una sensibilità poetica e religiosa più matura.
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Le due tragedie composte da Alessandro Manzoni sono Il Conte di Carmagnola (1820) e l’Adelchi (1822).Le due tragedie di Manzoni, Il conte di Carmagnola e l’Adelchi, hanno per oggetto il «vero storico» (rispettivamente la figura del capitano di ventura Francesco Bussone e la caduta del regno longobardo ad opera dei Franchi), mentre l’invenzione è limitata alla caratterizzazione dei personaggi e a dettagli marginali.
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Nel 1827, infatti, l’autore si era recato proprio a Firenze per “risciacquare i panni in Arno”, vale a dire per sottoporre alla definitiva revisione linguistica la sua opera “I promessi sposi”, una tra le opere cardine dell’intera letteratura italiana.
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L'edizione definitiva de I promessi sposi, pubblicata a dispense tra il novembre del 1840 e il novembre del 1842 (ma con la data del 1840 sul frontespizio)
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