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La Dichiarazione di Pillnitz fu un'intesa raggiunta nel castello di Pillnitz (da qui il nome; situato nei pressi di Dresda), dall'imperatore Leopoldo II del Sacro Romano Impero e il re Federico Guglielmo II di Prussia. Essi si consultarono inoltre con il Conte di Artois (più tardi Carlo X di Francia). Questo accordo, oltre che regolare la spartizione di alcuni territori fra Prussia e Austria, simboleggiava anche la coalizione delle potenze europee contro la Rivoluzione Francese.
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La Costituzione francese del 1791 è la carta costituzionale approvata a quanto previsto dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789. In realtà è importante sottolineare che l'uguaglianza espressa formalmente dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino non è stata pienamente formalizzata all'interno delle due carte costituzionali (in particolar modo per ciò che riguarda i diritti della donna e quello di voto).
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Alla fine, il 20 aprile 1792, l'Assemblea legislativa francese dichiarò guerra all'Austria (e in seguito anche alla Prussia) nonostante l'opposizione del generale Dumouriez. I rivoluzionari, speravano che la guerra, oltre ad esportare i loro ideali, creasse un'emergenza nazionale delle potenze nemiche tale da accelerare la loro sconfitta.
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Con questa dimostrazione di forza l'ala più radicale dei rivoluzionari, provocano la caduta della monarchia, prendono il potere e danno il via alla fase democratica della rivoluzione, che poi sfocerà nel Regime del terrore.
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Alcuni rivoluzionari, venuti a conoscenza di certe voci riguardanti un complotto antirivoluzionario nelle prigioni, massacrano i carcerati per cinque giorni. Una parte dei rivoluzionari condanna questo atto, mentre l'altra lo giustifica.
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La prima importante vittoria dei rivoluzionari francesi contro la Prima Coalizione. E' una vittoria importante poiché oltre che a fermare l'avanzata dei prussiani e degli austriaci, alzò di molto il morale francese: vincere contro la Prussia, da sempre conosciuta per il suo esercito infallibile, fu davvero importante per i rivoluzionari.
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Nella loro prima seduta, fu dichiarata la Prima Repubblica Francese dai deputati della Convenzione Nazionale.
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L'Armadio di Ferro era un armadio nascosro contenente tutti i documenti, le lettere e le missive più importanti del Re di Francia. Con la sua apertura, la Convenzione istituì il Consiglio dei Dodici (poi ventuno) che si occupò dei 726 documenti ritrovati.
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Il Consiglio, dopo aver esaminato i documenti trovati nell'armadio di ferro e aver processato il Re di Francia, lo condannarono a morte con 387 voti contro 334. Luigi XVI morì il giorno dopo, tramite ghigliottina.
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La Francia dichiara guerra all'Olanda, agli Stati Italiani, all'Inghilterra e alla Spagna.
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Prima di molte guerre con questo nome, si batterono contro i rivoluzionari francesi.
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Viene creato un comitato composto da nove membri.
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Con questo assalto alcuni girondini vengono arrestati, diminuendo così il potere di tale fazione.
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Approvarono una nuova dichiarazione dei diritti, seguita dalla Costituzione che aumentò le libertà sancite proponendo in aggiunta a quelle del 1789 alcune modifiche, quali: il diritto al lavoro, all'assistenza, all'istruzione, alla resistenza e all'insurrezione.
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Assassinio di Marat, noto rivoluzionario francese, da parte della girondina Charlotte Corday d'Armont (che fu processata e giustiziata quattro giorni dopo).
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Essa segnò una netta riduzione del rispetto delle libertà individuali. La legge fu nei fatti un decreto votato dalla Convenzione Nazionale su proposta di Merlin de Douai e di de Cambacérès e adottato, per volontà del primo, a nome del comitato di legislazione, presieduto dal secondo.
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L'ormai ex regina francese Maria Antonietta venne uccisa e insieme a lei i girondini arrestati nello scorso 2 giugno.
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I rivoluzionari creano un nuovo calendario (ecco perché il colpo di stato che accadrà verrà chiamato del 9 termidoro: si usa il calendario fittizio inventato dai francesi in quel periodo).
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I rivoluzionari al potere distruggono luoghi di culto, appellandosi alla Dea Ragione (Robespierre).
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Una parte del Comitato di salute pubblica, appoggiata da alcuni dei principali e più violenti rappresentanti in missione e dalle correnti più moderate della Convenzione Nazionale, si sollevarono contro Robespierre e i suoi più stretti alleati che avevano assunto un ruolo dominante nel governo della Repubblica rivoluzionaria nel cosiddetto periodo del Grande Terrore. Robespierre, Louis Saint-Just e Georges Couthon, i cosiddetti "triumviri", e i loro fautori furono rapidamente uccisi.